Due Chiacchiere con l' Arte

Alessandro D’Elia , Scrittore

 

Tredici incontri di pallavolo. Momenti d’azione, attimi da fiato sospeso, emozioni in campo. Poesie dal ritmo incalzante che tentano di catturare gli istanti unici di un match e fermare su carta la svolta che porta alla vittoria, l’errore, l’imprevisto, la ribalta inaspettata, il punteggio conclusivo. In Finali di pallavolo, Alessandro D’Elia rincorre con le parole il brivido della competizione sportiva e il coinvolgimento che gli appassionati vivono, sentendosene parte.

Per chi non conosce la cifra stilistica di Alessandro D’Elia, questo viaggio nel mondo della pallavolo può essere l’occasione per entrare in un mondo tutto nuovo e, direi, sperimentale. Il percorso, organico nella sua interezza, consente anche di soffermarci sulle singole poesie. C’è il ritmo e l’emozione del momento; c’è un senso di vitalità tra il quotidiano e il sublime dell’attimo. Un poeta tutto da scoprire

INTERVISTA ALL ‘ AUTORE

 Come hai abbinato lo sport ad una disciplina mentale come la poesia?

Per me c’è stato un momento, un periodo in cui ho cominciato a vedere degli istanti che mi sembravano magici, nelle partite di pallavolo, e non solo, che seguivo. Avevo come delle “folgorazioni” mentre guardavo le partite: un atleta toccava la palla, la palla si spostava, cadeva, e ecco che mi era sembrato di assistere a qualcosa di eccezionale, come miracoloso.

Un semplice movimento di gioco per me era diventato grandioso, la giocatrice tocca palla e salva la squadra, non subiscono punto proprio in quel modo e in quel frangente esatto della partita. Ho pensato di definire come poesia quell’assolutezza che vedevo in semplici dinamiche sportive, gesti anche non troppo rilevanti nell’economia del gioco, ma movimenti comunque unici, accaduti in un istante irripetibile. Ho cominciato a immortalare l’assolutezza che vedevo, sublimandola come poesia, ho detto: questa è poesia, questi sono momenti di poesia, io farò questa poesia.

 

Perché scrivere un libro così particolare?

Questa “Poesia sportiva” ha incominciato a fluire dalle mie mani e dalla mia penna con molta spontaneità: appena ho realizzato che potevo scrivere e descrivere quanto di grande vedevo nell’assistere a momenti di sport, non ho esitato a organizzarmi con fogli e quaderni e scrivere di calcio e di pallavolo. Il passo successivo è stato quello di progettare un’opera compiuta e strutturata, pensando di mettere insieme partite importanti di pallavolo cui assistevo, cioè le finali di varie competizioni. Così per poco più di un anno ho aspettato con pazienza la Finale di ciascuna competizione importante, italiana e internazionale, per mettermi davanti allo schermo e registrare, descrivere e scrivere tutta la poesia che io ci vedevo. Questo libro doveva nascere, la mia “poesia sportiva” doveva prendere forma.

 

Hai in previsione di scrivere altro, se si di cosa tratterà?

Ho già scritto altro, Finali di pallavolo è la mia terza pubblicazione, e dopo di essa mi sono affacciato anche al basket oltre a continuare con il calcio. Quest’ultimo è stato il primo sport di cui ho cominciato a scrivere, ora ho nel cassetto diversi inediti, sportivi ma non solo.

 

Dove possiamo trovare il libro?

Il libro si trova sicuramente su Amazon, ma anche in tutti i più diffusi store online

 

 Pensi di avere più lettori trattando una tematica così attuale?

Non so se la pallavolo garantisca un numero minore o maggiore di lettori, ma nello scriverne ho sempre immaginato un pubblico piuttosto specifico, magari un po’ slegato da una poesia più “tradizionale”, un pubblico nuovo, un “pubblico di poesia sportiva”.

 

Di Manuela Montemezzani

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