Qualche tempo fa, curiosando tra le bancarelle di un mercatino dell’antiquariato, ho trovato un libretto d’antan dedicato ai “rimedi della nonna” e, affascinata dalle pagine ingiallite e dalla copertina dall’aspetto consunto, l’ho acquistato con entusiasmo.
Questo “ritrovamento” mi ha dato l’ispirazione per una serie di articoli dedicati a quei rimedi che le nonne utilizzavano per risolvere i piccoli acciacchi quotidiani e che, ancora oggi, si dimostrano assolutamente efficaci.
Oggi inizierò raccontandovi di una modalità “terapeutica” tipicamente ligure, i cosiddetti cannoli di zolfo.
Rimedio d’elezione per alleviare i dolori articolari e muscolari, i cannoli sono delle barrette di zolfo naturale cristallino compresso, che vengono utilizzati direttamente sulla pelle della zona interessata.
Le proprietà dello Zolfo sono conosciute fin dai tempi più antichi; si ritiene infatti che, oltre ad assorbire l’umidità, esso attiri le tensioni elettrostatiche negative che si creano nelle zone infiammate del corpo.
Utilizzato nella medicina ayurvedica e in quella naturale del Sud America, lo zolfo a scopo terapeutico venne conosciuto in Argentina e Uruguay all’inizio dell’800 dagli emigranti liguri che, entusiasti della sua efficacia, lo importarono in Liguria.
Confezionato sotto forma di “cannello” o cannolo, lo zolfo viene strofinato delicatamente sulla pelle integra e svolge la sua azione elettrostatica, segnalata da piccoli scoppietti; l’eventuale rottura del cannolo, secondo la tradizione, sarebbe indice di un effetto antinfiammatorio molto rapido.
Gli “zolfanelli” possono essere utilizzati più volte anche dopo la rottura e, qualora i frammenti siano troppo piccoli, si dimostrano utili per dei pediluvi rilassanti.
Insomma, “nulla si crea e nulla si distrugge” e i cannoli di zolfo ne sono l’esempio!
Al prossimo appuntamento al naturale!
Cristinacavallero.nat@gmail.com
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Rimedi della Nonna 3.0
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