Sinossi
“Il treno”
Un gruppo di personaggi viaggia su un treno di cui non conosce la destinazione, essi non sanno di essere anime in transito verso l’aldilà. Nel corso del loro angoscioso viaggio durante il quale si fanno mille domande rifletteranno sulla loro vita e sul vero significato di essa e solo allora scopriranno la verità e il treno potrà giungere a destinazione dove li attende uno spirito che li guiderà nel luogo dell’aldilà a loro destinato.
“Alle porte dell’Infinito”
Sinossi
“Alle porte dell’infinito” è un romanzo corale in cui viene dato rilievo alla storia di ognuno dei personaggi. Narra di un treno misterioso che trasporta anime in transito verso l’aldilà. I personaggi apprenderanno dal capotreno di non essere più nel mondo fisico e la crisi della morte li porterà a riflettere sulla loro vita, cadranno maschere e giustificazioni, ed essi dovranno attraversare il buio del loro lato oscuro per arrivare al centro di se stessi. Nell’aldilà troveranno ad accoglierli uno spirito che indicherà ad ognuno il luogo dell’aldilà che corrisponde al proprio livello di coscienza. Incontreranno i loro parenti e amici che li hanno preceduti nell’ultimo viaggio e poi uno spirito di luce che li aiuterà a ricordare tutta la loro vita e le vite passate per poter giungere a stilare un piano di vita per la loro prossima incarnazione. Nella seconda parte del romanzo queste anime faranno incredibili esperienze e scoperte. Si accorgeranno che l’aldilà che ha una struttura definita, non è un luogo rarefatto e che essi sono ancora se stessi solo arricchiti da nuova saggezza. Faranno esperienza delle loro nuove facoltà e capiranno di poter aiutare il mondo terreno che hanno lasciato attraverso meditazioni collettive o in solitudine. La narrazione è in terza persona e la storia di ognuno è ricostruita attraverso gli incontri in ambiente spirituale quindi ci sono molti dialoghi. Lo scopo del romanzo è stimolare un impulso spirituale e invitare il lettore a riflettere sulla vita e sulla morte.
BIOGRAFIA DELL ‘ AUTRICE
Mi chiamo Miriam Marino nata a Napoli, cresciuta a Roma vivo nel Viterbese da venti anni. Negli anni settanta a Pavia, dove vivevo all’epoca, ho contribuito alla nascita di un gruppo editoriale “L’omino turchino” e nel 1978 ho pubblicato il mio primo romanzo “Non sparate sul pianista” sulle esperienze del movimento del settantasette. Negli anni novanta sono stata impegnata in una associazione di arte contemporanea, “Stelle Cadenti-Artisti per la pace” in quegli anni ho contribuito alla pubblicazione di libri collettivi e pubblicato testi poetici e un piccolo saggio sul misticismo nell’arte contemporanea. “L’arte, la parola poetica e il misticismo”. Dal 2008 al 2023 ho pubblicato una raccolta di articoli “Handala” ediz. Stelle Cadenti. Un diario di viaggio “Viaggio in Palestina” ediz. Stelle Cadenti. Una raccolta di racconti “Gabbie” ediz. Città del Sole. Una seconda raccolta di racconti “Festa di rovine” ediz. Città del Sole. Un romanzo “Macerie” ediz. Città del Sole. Un terzo libro di racconti per ragazzi “Palestina terra di miracoli” ediz. Città del Sole. Un saggio sull’attivismo femminile palestinese “Con le unghie e con i denti” ediz. Redstarpress. Un terzo romanzo “Il treno” Europa edizioni, un quarto romanzo “Dentro la notte” ediz. Audax, una nuova edizione del romanzo “Macerie” ed. Strade Bianche e l’ultimo romanzo “Alle porte dell’infinito”.
INTERVISTA ALL ‘ AUTRICE
Un libro direi con un’ottima trama, il treno come traghettatore di anime, come nasce la trama?
Nasce da un sogno. In questo sogno volevo scrivere un nuovo romanzo e chiedevo a un amico che era con me di suggerirmi una trama, lui rispondeva che io sapevo già cosa volevo scrivere. Ammettevo che volevo parlare di un treno. Lui chiedeva a sua volta “E che cos’è il treno per te?” Rispondevo: ”La morte”. La morte la vedevo come un viaggio verso l’invisibile, l’ignoto. Partendo da questa idea ho costruito i personaggi con i loro rispettivi caratteri immaginandone le emozioni e i timori trovandosi in una situazione insolita e angosciante di cui non capivano le leggi. Ma una volta arrivati al capolinea si aprirà davanti a loro la meravigliosa dimensione astrale dell’aldilà di cui faranno esperienza.
Una speranza che ognuno di noi possa ritrovare i propri cari, però mettendosi a nudo rispetto agli sbagli commessi nella vita. Ci parli del libro.
Questo libro è il seguito di un altro precedente: “Il treno”. In questo romanzo i personaggi si trovano a viaggiare su un treno di cui non conoscono la destinazione, non ricordano quando e perché ci sono saliti e non sanno di essere morti. La situazione angosciante si scioglierà verso la fine, dopo che i vari personaggi interagendo tra loro avranno parlato di se stessi, della loro vita e dei loro errori. Il capotreno li informerà della loro condizione, ma allo sgomento iniziale seguirà una sorta di epifania quando uno spirito evoluto che accompagnava i viaggiatori ignari rivelerà loro la bellezza della dimensione spirituale che stanno per raggiungere. Al capolinea li aspetta uno spirito con la lanterna che li guiderà verso la diversa destinazione di ognuno. Qui finisce “IL treno” e qui comincia “Alle porte dell’Infinito”. La dimensione spirituale è strutturata su sette livelli che corrispondono ai diversi stati di coscienza e lo spirito indicherà a ognuna di queste anime la direzione che deve prendere. Esse una volta giunte a destinazione incontreranno i parenti che le hanno precedute e sarà un momento di grande gioia ma anche costruttivo perché queste anime che già conoscono l’ambiente spirituale lo spiegheranno ai nuovi venuti. Un secondo passaggio sarà quello di seguire il loro spirito guida che li condurrà nella casa dei ricordi dove dovranno rivedere tutta la loro vita. Essi lo avevano già fatto in parte sul treno, ma lì la loro rievocazione sarà completa in ogni particolare e ogni volta che essi ritrovano nei loro ricordi errori, dolori e atti sbagliati ne soffrono corrispondentemente alla gravità di tali errori e provano un grande dispiacere per non averli corretti nel corso della loro vita terrena. Tuttavia se non sono così gravi da espellerli dal mondo spirituale il loro spirito guida li aiuterà a guarire quelle ferite e andare avanti. Essi ricorderanno anche le loro vite passate e in seguito con l’aiuto dell’essere di luce stileranno un piano di vita per la loro prossima incarnazione. Dopo questi passaggi potranno cominciare la loro nuova vita spirituale che sarà tesa soprattutto a proseguire nella loro evoluzione e ad aiutare la terra con le loro meditazioni le quali saranno portate avanti soprattutto dalle anime più evolute che conoscono i mali della terra e che cercano di porvi rimedio con il loro intervento. I motivi di fondo del romanzo sono che esiste un’altra vita dopo la morte fisica, che questa vita può essere entusiasmante e costruttiva a patto che non vi si giunga dopo un’esistenza piena di errori come l’arrogante accademico, l’unico personaggio del romanzo che non raggiunge l’aldilà, ma è obbligato a fermarsi su un piano astrale inferiore dove soffrirà molto prima di poter essere salvato ossia prima di decidersi a chiedere umilmente aiuto. In sostanza il concetto è che non bisogna raggiungere l’aldilà nell’ignoranza di sé e dei propri errori. Bisogna provvedere prima se non si vuole incontrare una brutta esperienza invece di una meravigliosa dimensione astrale.
Come nascono i personaggi e le loro storie?
I personaggi prendono spunto dai vari tipi umani e ognuno di loro reagisce agli eventi secondo il suo carattere, ognuno è necessario alla trama e al significato del libro. In genere penso a un carattere e poi questo si arricchisce durante il racconto.
Cosa si augura uno scrittore dopo la morte?
Dipende dallo scrittore, personalmente mi auguro soprattutto di aver condotto una buona vita perché ciò è essenziale per il buon proseguimento del proprio viaggio nell’aldilà e naturalmente mi auguro di poter riabbracciare le persone care che ho perduto e le mie adorate gatte che ho dovuto salutare da tempo. Mi auguro anche di poter registrare il minor numero di errori possibile durante la rievocazione della mia vita che ci sarà fatalmente.
A che pubblico pensa di rivolgersi?
Penso di rivolgermi a tutti perché il passaggio del dopo morte riguarda tutti, in particolare a chi è disponibile a fare certe riflessioni. So che molte persone non amano parlare di questi argomenti, ma chi ha letto il romanzo che l’abbia preso sul serio o come una fantasia mi ha detto di aver provato un grande senso di pace.
Dove possiamo trovare il libro?
Si può ordinare in libreria o sul sito dell’editore che è Planet Book.
Di Manuela Montemezzani
Molto curioso e interessante