Araldicando

Stefa Cernetic Principe di Montenegro e Macedonia

I ČERNETIĆ DISCENDENTI DIRETTI DELL’IMPERATORE COSTANTINO

 

Il Principe Stephan capo della Casa Černetić,
di Montenegro e Macedonia

 

Sua Altezza Imperiale e Reale in quanto discendente di S. Costantino il Grande e degli Imperatori di Costantinopoli Angelo, Comneno, Ducas, Paleologo, Lascaris, Vatatze è titolare e custode del patrimonio araldico-cavalleresco-nobiliare della sua Dinastia e come tale fons honorum, preziosa testimonianza di un passato glorioso che è viva in quanto guarda al futuro portando avanti valori senza i quali il presente non ha radici.

Quattro Quarti di Nobiltà
Avramović,

Nobili di Serbia, Croazia, Ungheria e Jugoslavia, Conti in Russia; di origine ungherese, residenti a Belgrado (Serbia), si tratta della casata più antica e illustre della nobiltà belgradese. In Serbia godettero di fiorente nobiltà da tempo immemorabile. Nobili di Agram (XVIII sec.); ufficiali di cavalleria, diplomatici, ingegneri e, più recentemente, docenti universitari (al Politecnico di Zurigo, Svizzera). Titolo di Nobili del SRI e stemma furono riconosciuti dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria con lettere patenti datate 1.III.1751-famiglia della madre dell’attuale Principe Ereditario, nata a Belgrado (Serbia).

Jovanović,

Nobili di Serbia, poi Jugoslavia. Casato originario della Bosnia (XVII sec.), passati in seguito a Belgrado. Il Re di Serbia Pietro I Karadjordjević era spesso ospite nelle battute di caccia presso la residenza di campagna dei Jovanović nella regione di Tara, a Bajna Bašta, dove la famiglia teneva il palazzo, le vaste terre e la famosa banca privata di proprietà. Ministri e Ambasciatori, tra cui l’ultimo Primo Ministro del Re Pietro II in esilio a Londra, fino al 1945. Svetozar Jovanović, ministro delle finanze sotto Tito fino al 1948, anno della sua espulsione dal Partito comunista jugoslavo per filostalinismo. Famiglia di politici, diplomatici e ambasciatori, ufficiali di cavalleria e d’artiglieria, intellettuali, banchieri. -Famiglia dell’ava materna dell’attuale Principe Ereditario, nata a Belgrado (Serbia).

Lascaris

(Grecia), nobili ellenici, ramo di Tessalonica (Macedonia Greca). Principi e discendenti dal casato imperiale di Costantinopoli. -Famiglia dell’ava paterna dell’attuale Principe Ereditario, nata a Salonicco (Grecia).

Attraverso i Comneno Paleologo Angelo Lascaris, unitisi nel passato alla Case di Francia, Aragona, Asburgo, Savoia, Russia, Hohenstaufen, Altavilla e ad altre numerose e illustri casate, i Černetić possono a ragione dirsi imparentati con la più alta aristocrazia europea. Il casato Jovanović è imparentato a sua volta con i Nobili montenegrini Vukotić e con i Nobili Martinović, che hanno dato al Montenegro il suo primo Re (Nikola I Petrović Njegoš), a loro volta imparentatisi con i Savoia (discendenza dalla Regina Elena d’Italia) e altre Case Reali (Jugoslavia, Gran Bretagna, Bulgaria, Russia, ecc).

La famiglia Černetić è rappresentata dal Capo della Casata il Principe Stephan nato a Trieste, ex porto dell’Impero asburgico, che vive tra la sua residenza di Belgrado e la Costa Azzurra.

Cenni di Stroria

“Tra le famiglie che maggior antichità vantano, e nobiltà di sangue, è certamente la Casa Cernovichio, traendo ella sua origine da’ Costantini Imperadori. Possedeva ella negli ultimi tempi il Principato di Macedonia, ma… le fu tolto dall’armi Ottomane”. (Da Mariano Ventimiglia, “Il sacro Carmelo italiano, vita del venerabile frate Pietro Cernovichio, alias Angelo, Principe di Macedonia, sepolto nel Carmine di Valenza di Spagna”, Venezia, 1779).

    • 30 Novembre 1700, l’arcivescovo di Spalato, Stefano Cosmi, dà alle stampe il suo volume “Storia delle famiglie nobili del regno d’Illiria”, dove scrive: “Da quest’Augustissima Casata Comnena deriuano per dritta linea Zarnoeuichi (sic) Principi de’ Montenegrini … e Castriotto detto Scanderbego”;
    • Discendenti della famiglia Imperiale bizantina dei Comneno, nei Balcani del Medioevo il patronimico era più usato del cognome: così Stefan Comneno “Gran Voivoda e Despota di Zeta” venne detto Stefan Černoe ossia Stefan il Nero per le sue temibili doti di combattente contro i Turchi: il suo regno venne chiamato Montenegro e i suoi discendenti iniziarono a farsi chiamare anche Černetić traducibile con il predicato “di Montenegro”;
    • 1190, primi statuti dell’Ordine costantiniano di San Giorgio ad opera dell’Imperatore Isacco II Angelo Comneno.
    • 1331, Giorgio Černetić Comneno Paleologo, Gran Voivoda di Montenegro, aiuta il cugino Stefano “Duscian” Nemanjić, Zar di Serbia, a conquistare il trono.
    • 10 gennaio 1356, Giorgio Černetić di Montenegro libera dall’assedio degli ungheresi la città di Skradin, in Croazia, cedendola ai veneziani.
    • 1356, Simeone Černetić, noto anche come Simeone Paleologo, cugino del precedente, si fa incoronare Imperatore (Zar) di Serbia e regna fino al 1370.
    • Fine XIV secolo, i Černetić sono Sovrani di Budva e del Golfo di Cattaro.
    • 1403 – 1435, Giorgio e Alessandro Černetić sono riconosciuti da Venezia quali signori del Montenegro e “Imperatori titolari “greci” e “romani” di Costantinopoli, Serbia, “Grecia e “Romania”; il Montenegro -parola veneziana- cessa di chiamarsi Zeta per prendere l’attuale denominazione grazie al dialetto veneto e ai Comneno ‘Neri’, ‘Cernei’.
    • XV secolo, Stefano I Černetić sposa Maria (Mara), sorella di Giorgio Castriota-Scanderbeg, con il quale combatte ben 64 battaglie contro i turchi. Come evidenziano pubblicazioni storiche sia antiche che moderne, i Černetić e i Castriota appartengono alla medesima famiglia (o clan) con cognomi diversi (da Giovanni Comneno-Castriota-Kastriotic, conte di Argirocastro);
    • Giovanni (Ivan, 1465 – 1490), Gran Despota di Montenegro, nel 1482 versa tributi al sultano ed è costretto a lasciare in ostaggio a Istanbul il figlio Stanislao. Bayazid II riconosce la sua sovranità sul Montenegro col nome di Ivan-beg (Principe Ivan) o Scanderberg. Sposa Goislava, figlia del Principe albanese Giorgio Arianiti Comneno e, in seconde nozze nel 1469, Maria, figlia di Stefano, Re di Bosnia e Duca di Erzegovina.
    • 1468, muore Giorgio Castriota Scanderbeg e i Černetić adottano in Albania e presso l’impero turco il nome Scanderbeg continuando a regnare sull’Epiro con questo nome per alcune generazioni.
    • 1473, Patrizi veneti con i nomi Černetić, Cernovichio, Cernovighio, Zernovichio, Zarnovicchio, Angelo, Comneno, Vuković. Marino Sanudo il Giovane, nel suo “Le vite dei dogi, 1423-1474”, descrive così l’ingresso di Giovanni Černetić fra la nobiltà del Maggior Consiglio: “Fo preso in Gran Conseio, a dì 24 fevrer 1473, il magnifico e potente Zuane Cernovich, Signor nella parte di Xeno Superior et Vaivoda, nobele nostro del Mazor Conseio con li suoi eriedi”.
    • 1479, Giovanni Černetić porta il suo esercito di serbi e albanesi in Italia per combattere a fianco degli spagnoli, ricevendone in cambio vari titoli e feudi in Puglia e nel Sud Italia.
    • 1481, Giovanni Černetić torna in Montenegro come Sovrano tributario dei turchi
    • 1492, Giorgio Černetić, Sovrano indipendente del Montenegro e “Imperatore di Costantinopoli e di Serbia”, riconquista il trono con l’aiuto dei veneziani. Sposa Elisabetta, figlia del patrizio veneto Antonio Erizzo. Da Venezia Giorgio porta al monastero di Cettigne, da lui fondato, la prima stamperia attiva nei Balcani e pubblica in caratteri cirillici fino al 1496. A capo della tipografia mette il Duca Božidar Vuković, nato a Podgorica (1460 – 1539), che più tardi diverrà stampatore imperiale di Serbia e Montenegro a Venezia.
    • Fine XV secolo, la figlia di Giorgio Černetić di Montenegro, Elisabetta, va in sposa a Radu il Grande, Gran Voivoida di Moldavia e Valacchia, e porta l’arte tipografica nell’odierna Romania.
    • Giovanni Černetić, ossia Ivan-Beg, a meno di trent’anni dall’invenzione di Gutenberg della stampa a caratteri mobili, fa allestire in Montenegro una tipografia, poi ampliata durante il regno del figlio Giorgio Černetić dal monaco montenegrino Macario, il quale la impiantò nel 1493. Fu il primo torchio da stampa al mondo con caratteri emiliani dopo quella di Schwainpold-Feol a Cracovia (1491).
    • Giorgio Černetić, Gran Despota di Montenegro, impressiona molto i veneziani per la sua statura altissima e l’avvenenza (“Essendosi l’uomo più prestante del suo tempo.. Et etiam lui, che è bellissimo homo et gran ben vestito d’oro a la grecha… Et la moglie con gran zoje vestita d’oro”, scrive Marino Sanudo, 1466-1535, nei suoi Diarii) e per lo sfarzo delle sue vesti di foggia bizantina e del suo ricco seguito. Al rifiuto di prestare vassallaggio alla Serenissima viene imprigionato, ma si muove il re di Francia Luigi XII in persona per farlo liberare.
    • Giorgio Černetić unisce i suoi reparti alle truppe di Luigi XII e del Marchese di Monferrato nella conquista di Milano contro Ludovico il Moro. Combatte con i veneziani in difesa di Pisa contro Firenze. Giorgio raggiunge ancora Milano, poi è esule presso i cugini Paleologo, Marchesi di Monferrato, dove chiede uomini e mezzi per proseguire la lotta contro il turco (il Marchese Bonifacio XIII Paleologo ha sposato Maria Branković, figlia dello Zar di Serbia, parenti stretti quindi dei Černetić sia per parte Paleologo che Branković).
    • Stefano II Černetić (1496 -1498), fratello di Giovanni, regna su Montenegro e Albania anche lui col nome di Scanderbeg ma deve pagare tributi al Sultano.
    • 1513, Stanislao, terzo figlio di Giovanni Černetić, regna su Montenegro e Albania dal 1513 al 1530 anche col nome di Scanderbeg.
    • 1522, lo Zar di Serbia Giovanni II Černetić Nemanjić Comneno Paleologo, detto Cerneo o Il Nero, arma una milizia dell’Ordine costantiniano di San Giorgio contro i turchi e, successivamente, contro Giovanni Zapolya, Principe di Transilvania e gli Asburgo.
    • 1526, Giovanni II Černetić viene incoronato ufficialmente Imperatore di Serbia, “Romania” e “Grecia”, nonchè Imperatore titolare di Costantinopoli, nella sua capitale Subotica, in Voivodina.
    • 1536, suo figlio Paolo I Černetić di Serbia e Montenegro ottiene da Carlo V d’Asburgo conferma perpetua dei suoi diritti ereditari.
    • Nobili di Dalmazia e Patrizi di Ragusa-Dubrovnik da tempo immemorabile, fiorenti sicuramente nel XIII sec. (Cfr. 4). Nobili d’Ungheria, Austria, Slovacchia, Croazia e Russia. Alti dignitari e governatori (Beg e Sangiak-Beg) dell’Impero Ottomano in Albania ed Epiro fino ai primi del ‘900. Ultimi Imperatori (Zar) di Serbia dal 1526;
    • 1543, nasce in Puglia, a Barletta, colui che sarà il Venerabile e Beato della Chiesa Cattolica Pietro Angelo Černetić (in italiano Cernovicchio), Principe di Macedonia e frate carmelitano, dove, sotto la protezione del re di Napoli, i genitori Ilija Černetić (in italiano: Elia Cernovicchio), all’epoca principe regnante in Macedonia, e la principessa Elena Castriota Scanderbeg si erano rifugiati esuli per l’avanzata ottomana nei Balcani; Così scrive Mariano Ventimiglia nel suo volume “Il sacro Carmelo italiano” (1779): “Tra le Famiglia, che maggior antichità vantano, e nobiltà di sangue, è certamente la Casa Cernovicchio, traendo ella sua origine dà Costantini Imperatori. Possedeva ella negli ultimi tempi il Principato della Macedonia, ma quello per fatal disposizione del Cielo le fu tolto dall’armi Ottomane, nel mentre legitimo Principe n’era il Genitore del nostro Venerabile, chiamato Elia Cernovicchio” (Cfr.17).
    • Il celebre umanista fiorentino Leon Battista Alberti della nobile famiglia toscana, sposò una Černetić di Montenegro; il 6 luglio 1547 il principe Ivan (Giovanni) Černetić sposa la nobile fiorentina Paola Alberti, figlia di Giovanni Battista Alberti;
    • 17 luglio 1551, i Černetić-Comneno ottengono in Italia da papa Giulio III, con la bolla “Quod alis” il riconoscimento e l’esercizio del gran magistero dell’Ordine costantiniano di San Giorgio e degli altri cavalierati bizantini.
    • 1556 – 1563, il principe Michele Černetić e sua moglie Giovanna (Jovanka) sono gli interpreti ufficiali dell’ambasciatore veneziano presso la Corte ottomana; egli diviene in seguito, attraverso il nunzio apostolico del papa, il rappresentante a Istambul per conto del Sacro Romano Impero di Germania;
    • 1559, papa Paolo III conferma il gran magistero dell’Ordine costantiniano di San Giorgio ai Černetić Angelo Comneno viventi a Venezia, Geronimo, Pietro, Nicola.
    • 10 ottobre 1576, ulteriore riconoscimento del Papato per i Černetić-Comneno riguardo al gran magistero dell’Ordine costantiniano di San Giorgio, che viene posto sotto la regola di San Basilio. I cavalieri possono ottenere a pieno titolo benefici ecclesiastici e secolari, come il priorato della cattedrale di Brindisi; tre Duchi Černetić vengono sepolti con iscrizioni ancor oggi visibili sulle mura esterne della cattedrale di San Nicola, a Bari.
    • 1571, vari Principi Černetić combattono a Lepanto sia fra le truppe cristiane che quelle musulmane.
    • 22 marzo 1581, lettera di Francesco I de’ Medici, Granduca di Toscana, al suo Ambasciatore alla corte di Napoli, Marchese Leonardo Salviati, nella quale lamenta che “Don Pietro Černetić di Croazia” concede la croce dell’Ordine costantiniano di San Giorgio in forma simile a quella dell’Ordine di santo Stefano di Toscana, e lo prega di intercedere presso il vicerè spagnolo Juan de Znòiga affinchè intervenga presso papa Gregorio XIII per “..ridurre quella croce nella forma sua solita antica”.
    • 1616, 1624, 1640, Stefano Giuseppe I Černetić, Zar di Serbia e Imperatore titolare di Costantinopoli, decora con la croce dell’Ordine costantiniano di San Giorgio “e di Santo Stefano” i valorosi combattenti delle campagne contro i turchi in Serbia, Zenta, Albania. Riconoscimenti nobiliari e lettere patenti da parte dell’Impero d’Austria-Ungheria negli anni 1561, 1578, 1606, 1615, 1616, 1640;
    • 1683 – 1688, Arsenio Černetić, Voivoda e Patriarca ortodosso dei serbi, guida l’esodo degli eserciti serbi dal Montenegro in Voivodina (Voivoda = Duca), Ungheria (oggi Serbia). Combatte i turchi a fianco di Eugenio di Savoia e Piccolomini, ricevendo dall’Imperatore Leopoldo I d’Asburgo lettere patenti, titoli e feudi in Voivodina e attorno a Budapest, dove elegge la sua capitale a Szentendre (Sant’Andrea).
    • Metà del XVII secolo, Stefano Černetić, “Principe di Macedonia e di “Croazia”, fa sfoggio della “croata” (la cravatta), un nastro di seta nera o rossa, colori della famiglia Černetić, elegantemente annodato intorno al collo, in Prussia durante la Guerra dei Trent’anni (1618 – 1648). A Versailles il suo reggimento di cavalleria, formato interamente da nobili balcanici, sfila in parata di fronte a Luigi XIV e alla sua corte, e da allora a Parigi e nel resto d’Europa impazza la moda della “croate – cravatte”. Nasce la cravatta.
    • Nobili ungheresi, Principi e Conti di Macsa e Kis-Orosz con lettere patenti datate 29.4.1720 di re Carlo III;
    • XVIII secolo, in Russia l’Imperatrice Caterina II -malgrado il Montenegro abbia perso ormai da tempo la sua sovranità- accredita ufficialmente il Principe Stefano Černetić a San Pietroburgo come Ambasciatore di “Serbia e Macedonia”, con la promessa di liberare presto i Balcani dal giogo turco.
    • 15 settembre 1760, il Conte Černetić-Podgoriciani (=di Podgorica, capitale del Montenegro) conduce vittoriosamente in qualità di colonnello del reggimento russo degli Ussari di Moldavia e del reggimento degli Ussari di Serbia il famoso assalto sulla Berlino di Federico II.
    • Stefano Černetić detto “Il Piccolo Zar” diventa Imperatore di Montenegro e di Serbia, dal 1767 all’anno della sua morte per mano di un sicario turco, con l’aiuto della Russia di Caterina II, che, a difesa del Montenegro invia la flotta capitanata dal principe Orlov e dal principe Dolgorukij come consigliere militare. Stefan Giorgio IV Černetić sotto l’avanzata turca lasciò il governo dello stato in mano al metropolita ortodosso Petrovic Njegos di famiglia mercantile ebraica poi convertiti cristiano-ortodossi, e portò al sicuro l’esercito in Pannonia (Ungheria) in una regione che da allora in poi si sarebbe chiamata Voivodina (in onore del Gran Voivoda-Gran Duca Černetić) e dal 1919 fino ad oggi facente parte della Serbia in qualità di regione autonoma;
    • 7-18 agosto 1799, lo Zar Paolo I di Russia concede ai Černetić il titolo di Principi per il ramo principale e, per i rami cadetti, di Conti dell’Impero Russo con il predicato di “Podgoriciani” (di Podgorica).
    • Fine ‘700, Mosnier, pittore ufficiale della corte di Luigi XVI di Francia esegue il ritratto della Principessa Anna Černetić (1772 – 1810), figlia del Generale austriaco (poi russo) Simeone Černetić e moglie del noto scienziato russo Ivan Muraviev-Apostol (1770 – 1851), quadro oggi al museo dell’Hermitage di San Pietroburgo.
    • 1920, castello di Mácsa, presso Arad, Transilvania: Elisabetta, figlia del Principe di Montenegro Teodoro Černetić, Conte di Mácsa e Kis-Orosz, e della sua seconda moglie Olga, figlia minore del Barone Eugenio Duka de Kadar, sposa Eugenio Dadanyi, Duca di Mingrelia, ufficiale degli ussari.
    • il Principe Pietro Černetić di Montenegro (1810 +1898), conte di Macsa (oggi Macea, Transilvania, Romania) e Kis-Orosz (oggi Rusko Selo, in Voivodina, Serbia) rappresenta la contea di Arad in Transilvania in qualità di deputato al Parlamento ungherese fino al 1843; il 26.4.1848 è nominato prefetto della contea di Timis (Temes) con capoluogo Timisoara/Temesvar, ricevendo il titolo di conte di Timis;
    • 1849, fra i fedelissimi della rivolta ungherese di Kossuth vi è il Generale Janos Damjanich, marito di Emilia Černetić di Montenegro, Contessa di Mácsa e Kisz-Orosz.
      Principi, Duchi, Conti e Baroni del Regno d’Ungheria (diploma di concessione dell’Imperatore Leopoldo I, 1688). Nobili e Principi in Russia, grazie anche al valoroso generale austroungarico Principe Simeon (in russo Semjon) Černetić, combattente nelle guerre napoleoniche, passato in seguito nella Guardia Imperiale russa del celebre reggimento Izmajlovskij. Sua figlia, Principessa Anna Černetić e i suoi due figli furono ritratti dal celebre pittore di Corte di Luigi XVI, Mosnier, quadro oggi all’Hermitage di San Pietroburgo. Un ramo cadetto di Russia, quello dei Conti Černetić, è anche diviso nella linea nota con il nome di Conti Podgoriciani (Podgorichani), da Podgorica, capitale del Montenegro;
      In Italia, i discendenti furono ascritti al patriziato veneto dal 1472, di religione ortodossa e in alcuni rami cattolica, col cognome Černetić, Cernovic, Cernoevic, Crnojevic, Crnoevic, Cernovicchio, Zernovichio, Zarnovicchio, Zarnoevic, Comneno, Angelo, Paleologo,Vukovic (Cfr. 6). Quali eredi diretti dei Comneno Angelo Paleologo Lascaris di Costantinopoli, si fregiavano del gran magistero dell’Ordine costantiniano di San Giorgio (Cfr. 11) e degli altri ordini cavallereschi bizantini, che in seguito, per difficoltà economiche dovute alle guerre contro i turchi, cedettero abusivamente dietro compenso ai Farnese (Cfr. 10). Oggi questo nobile Ordine di san Giorgio, che si dice essere il più antico della Cristianità (anno 312, documentazione certa dal 1190 e dal 17 luglio 1551, data in cui papa Giulio III, con la bolla

“Quod alis”

    •  riconosce l’esercizio e la proprietà dell’ordine costantiniano di san Giorgio e degli altri ordini bizantini ai Comneno-Cernetic e nel 1559 papa Paolo III conferma il gran magistero dell’Ordine costantiniano di san Giorgio ai Černetić Angelo Comneno viventi a Venezia, Geronimo, Pietro, Nicola e il 10 ottobre 1576 ulteriore riconoscimento del Papato per i Černetić-Comneno riguardo al gran magistero dell’Ordine costantiniano di san Giorgio, che viene posto sotto la regiola di san Basilio. I cavalieri possono ottenere a pieno titolo benefici ecclesiastici e secolari, come il priorato della cattedrale di Brindisi; Oggi l’ordine di san Giorgio viene concesso anche dai tre rami Borbone di Spagna, Napoli, e Parma per il ramo cattolica
    • I Černetić di Montenegro restarono nell’orbita austriaca e ungherese, nati e residenti in Ungheria, poi in Tirolo (nonno dell’attuale Capo della Casa) e Trieste (padre dell’attuale Capo della Casa);
    • L’attuale capo della Casa S.A.I.R. il Principe Stephan Černetić di Montenegro e Macedonia prosegue la tradizione di famiglia quale Principe Gran Maestro e fons honorum come sua prerogativa dinastica di titoli nobiliari e ordini cavallereschi fra cui come discendente di san Costantino il Grande, dell’ordine di San Giorgio e degli altri ordini imperiali.
    Vari furono in famiglia gli ambasciatori, gli intellettuali e gli scrittori fin dai tempi più remoti, fra cui Giovanni (Ivan-Beg) e Giorgio Černetić padre e figlio, Principi sovrani di Montenegro, pionieri a livello mondiale dell’arte tipografica e apportatori della prima tipografia a Cettigne nel 1493 e in Valacchia a meno di trent’anni dall’invenzione dei caratteri mobili di Gutenberg, il primo torchio da stampa in assoluto nel mondo slavo dopo la stamperia di Schwainpold-Feol a Cracovia nel 1491 (Cfr. 18). E inoltre Giovanni Černetić, meglio noto con lo pseudonimo latinizzante di Johannes Cernovicius o Cernovicianus, autore del De bello pannonico, cronaca degli avvenimenti guerreschi in Serbia e Ungheria nel XVII secolo, e di altri libri. Un suo ritratto è conservato nella galleria delle stampe della reggia di Versailles. Il principe Michele Černetić, con sua moglie Giovanna (Jovanka), nella seconda metà del 500 sono alla Corte Ottomana come interpreti ufficiali dell’ambasciatore di Venezia, per delicati negoziati; Michele, attraverso il nunzio apostolico di Roma, diviene in seguito ambasciatore a Istambul per conto del Sacro Romano Impero (Cfr. 13);

Famiglie

      • Sovrani, Principi, Duchi, Despoti e Gran Voivodi di Montenegro, Serbia, Albania e Voivodina (in Ungheria, oggi Serbia, regione che prende nome dal voivodato dei Černetić).
      • Di religione cristiano-ortodossa, alcuni rami minori passarono alla religione cattolica. Il nome Montenegro fu dato dai veneziani al regno del “Gran Voivoda e Despota di Zeta” (come si chiamava prima il Montenegro), Stefano Comneno detto il Nero (Stefan Cernoe o Crnoje) e ad altri esponenti della famiglia Comneno Paleologo Angelo regnanti sui Balcani (Cfr. 1), come era noto ai turchi per le sue doti di combattente temibile.
      • Di questa medesima famiglia si conoscono altre forme non slave del cognome nei secoli: Comneno Angelo Paleologo Lascaris (Cfr. 2), Scanderbeg (Cfr.2), Djurasevic (Cfr. 2), Černoević, Crnojević, Černović, Crnoević, Csernovics, Cernovichio, Zarnovicchio, Zarnović, Zernovich. Ciò è dovuto alla Come attestano varie autorevoli fonti e documentazioni (Cfr. 2; 3, pagg. 52 e 114), la discendenza diretta è quella dei Comneno-Angelo-Paleologo-Lascaris di Albania e Montenegro della famiglia imperiale bizantina e, prima ancora, tradizionalmente, quella degli imperatori romani e romani-dalmati (18 in tutto, tra cui Costantino il Grande nato a Nissa, l’odierna Niš in Serbia).
      • Signori e Duchi del Montenegro e sovrani d’Albania, con il nome di Scanderbeg II e altri, per la parentela con Giorgio Castriota (o Kastriotić) detto Scanderbeg o Skenderbeg (Cfr. 9), di cui il ‘Gran Voivoda’ e ‘Despota’ Stefan Černetić sposò la sorella Maria (Mara). A Venezia imparentati con le casate dogali Erizzo, Contarini, Dolfin, Mocenigo e altre (Cfr.7).
      • E’ stato ipotizzato che il casato prendesse avvio dall’Imperatore Giovanni II Porfirogenito Comneno detto “Il Nero” (1087 – 1143, Imperatore di Bisanzio dal 1118 al 1143) che sposò Piroska (Irene) Principessa d’Ungheria e dalla quale ebbe 8 figli; Giovanni II riconquistò i Balcani all’Impero. Oppure da suo figlio Manuele I porfirogenito Comneno, imperatore e padre di numerosi figli illegittimi, che riconquista nel 1167 all’impero d’Oriente Dalmazia, Bosnia e Croazia, lasciando probabilmente uno dei suoi figli a capo del MontenegroPatrizi veneti dal 1472 (Cfr. 3).
      • Nobili di Dalmazia e Patrizi di Ragusa-Dubrovnik da tempo immemorabile, fiorenti sicuramente nel XIII sec. (Cfr. 4). Nobili d’Ungheria, Austria, Slovacchia, Croazia e Russia.
      • Alti dignitari e governatori (Beg e Sangiak-Beg) dell’Impero Ottomano in Albania ed Epiro fino ai primi del ‘900. Ultimi Imperatori (Zar) di Serbia dal 1526.

      Il celebre umanista fiorentino Leon Battista Alberti della nobile famiglia toscana, sposò una Černetić di Montenegro.

  • Nel ‘700 l’ultimo sovrano effettivo del Montenegro, Stefano Giorgio IV Černetić, sotto l’avanzata turca, lasciò il governo dello stato in mano al metropolita ortodosso Petrović Njegoš (mercanti ebrei della cittadina di Njegoš divenuti cristiano-ortodossi), e portò l’esercito al sicuro in Pannonia (Ungheria) in una regione che da allora in poi si sarebbe chiamata Voivodina (dal Gran Voivoda – Gran Duca- Černetić), dal 1919 fino ad oggi facente parte della Serbia in qualità di regione autonoma.
  • Nel 1690 il patriarca ortodosso Arsenio III Černetić guidò il celebre esodo dei serbi in Ungheria, elevando la sua capitale nella città di Szentendre (Sant’Andrea), presso Budapest, terre devastate dai turchi e concesse dall’imperatore Leopoldo I d’Asburgo in cambio della partecipazione alla guerra contro gli ottomani a fianco dei generali Piccolomini ed Eugenio di Savoia (Cfr. 8).
  • Dopo l’insediamento di oltre 10mila serbi con le loro famiglie nelle terre d’Ungheria dal ‘500 in poi, e grazie ai Černetić imperatori (Zar) e Patriarchi della Chiesa Ortodossa, tali serbi sono ancora conosciuti come ‘serbi neri’ (dalla radice del cognome dei sovrani Černetić di Montenegro).
    • difficoltà del nome per i non slavi e al fatto che il patronimico nei Balcani del Medioevo era più usato del cognome; inoltre la grafia “Cern / Crn” si deve oggi alla diversa pronuncia della parola “nero” nello slavo antico e moderno = cern (slavo antico), crn (slavo moderno).La differente grafia della lettera ‘c’ nelle varie lingue ha dato vita alle varianti Tchernetitch (francese), Tschernetitsch (tedesco), Tchernetich e Chernetich (inglese e spagnolo), Zernovic, Zarnović, Csernetics e Csernovics (ungherese), Crnoević, Crnojević, Cernojević, Čarnoević (slavo antico e moderno), Cernovicchio, Zarnovichio e Zernovichio (Serenissima Repubblica di Venezia) oltre a varie altre versioni, spesso precedute dalla particella ‘de’ o ‘von’ (Cfr. 12).
    • In Italia, i discendenti furono ascritti al patriziato veneto dal 1472 col cognome Černetić, Černović, Černoević, Crnojević, Crnoević, Cernovicchio, Zernovichio, Zarnovicchio, Zarnoevic, Comneno, Angelo, Paleologo,Vuković (Cfr. 6). Quali eredi diretti dei Comneno Angelo Paleologo Lascaris di Costantinopoli, si fregiavano del gran magistero dell’Ordine costantiniano di san Giorgio (Cfr. 11) e degli altri ordini cavallereschi bizantini, che in seguito, per difficoltà economiche dovute alle guerre contro i turchi, cedettero abusivamente dietro compenso ai Farnese (Cfr. 10). Oggi questo nobile Ordine di san Giorgio, che si dice essere il più antico della Cristianità (anno 312, documentazione certa dal 1190 e dal 17 luglio 1551, data in cui papa Giulio III, con la bolla “Quod alis” riconosce l’esercizio e la proprietà dell’ordine ai Comneno-Černetić), viene concesso anche dai tre rami Borbone di Spagna, Napoli, e Parma per il ramo cattolico.
    • Ultimi Imperatori di Serbia con lo Zar Giovanni (Ivan, o Jovan Nenad) Černetić detto “il Nero” (o “Cerneo”) nel 1526, incoronato nella capitale della Voivodina, Subotica, dove oggi campeggia la sua statua.
    • Principi, Duchi, Conti e Baroni del Regno d’Ungheria (diploma di concessione dell’Imperatore Leopoldo I, 1688).
    • Nobili e Principi in Russia, grazie anche al valoroso generale austroungarico Principe Simon Černetić, combattente nelle guerre napoleoniche, passato in seguito nella Guardia Imperiale russa. Sua figlia, Principessa Anna Černetić e i suoi due figli furono ritratti dal celebre pittore di Corte di Luigi XVI, Mosnier, quadro oggi all’Hermitage di San Pietroburgo. Un ramo cadetto di Russia, quello dei Conti Černetić, è anche diviso nella linea nota con il nome di Conti Podgoriciani (Podgorichani), da Podgorica, capitale del Montenegro.
    • Al servizio di vari sovrani, tra cui gli imperatori d’Asburgo, Luigi XIV di Francia (nel reggimento “croato” delle Guardie del Corpo di Sua Maestà, di stanza a Versailles -inventori della cravatta), Federico II e vari altri sovrani di Prussia (reggimento d’Illiria e reggimento di Bosnia nella Guerra dei Trent’anni dove la “croatta” -cravatta- cominciò a farsi conoscere in Occidente), per secoli formarono milizie di ussari, aiduchi e uscocchi fino praticamente alla Prima guerra mondiale.
    • Vari furono in famiglia gli ambasciatori, gli intellettuali e gli scrittori fin dai tempi più remoti, fra cui Giovanni (Ivan-Beg) e Giorgio Černetić padre e figlio, Principi sovrani di Montenegro, pionieri a livello mondiale dell’arte tipografica e apportatori della prima tipografia a Cettigne nel 1493 e in Valacchia a meno di trent’anni dall’invenzione dei caratteri mobili di Gutenberg, il primo torchio da stampa in assoluto nel mondo slavo dopo la stamperia di Schwainpold-Feol a Cracovia nel 1491 (Cfr. 18).
    • E inoltre Giovanni Černetić, meglio noto con lo pseudonimo latinizzante di Johannes Cernovicius o Cernovicianus, autore del De bello pannonico, cronaca degli avvenimenti guerreschi in Serbia e Ungheria nel XVII secolo, e di altri libri.
    • Un suo ritratto è conservato nella galleria delle stampe della reggia di Versailles. Il principe Michele Černetić, con sua moglie Giovanna (Jovanka), nella seconda metà del ‘500 sono alla Corte Ottomana come interpreti ufficiali dell’ambasciatore di Venezia, per delicati negoziati; Michele, attraverso il nunzio apostolico di Roma, diviene in seguito ambasciatore a Istanbul per conto del Sacro Romano Impero (Cfr. 13).
    • Alzano per stemma: “Di rosso all’aquila bicipite d’oro” (1, tav. XXXII; 4, tav. 55; 5; 7, pag.145) (Comneno di Costantinopoli). L’aquila subisce nei secoli varie versioni: accompagnata da una croce fra le teste, incoronata, dotata di scettro e globo, ecc. Trattamenti spettanti: Altezza Imperiale e Reale, Altezza Serenissima. Titoli: Principi di Montenegro e di Albania (dai vari Černetić che regnarono su Albania ed Epiro col nome di Skanderbeg II, Scanderber III, ecc.), Principi Imperiali e Zar di Serbia, Duchi di Voivodina, Principi di Zeta, Principi di Macedonia, Principi di Moldavia e Valacchia (per eredità di Radu il Grande, Gran Voivoda di Valacchia e Moldavia, che sposò Ekaterina Černetić), Duchi di Tessaglia, Duchi di Durazzo e d’Illiria, Conti di Antivari, Patrizi Veneti, Marchesi di Monferrato (per eredità Paleologo), Cavalieri di Weissenburg (Prussia) e decine di altri ancora.
    • Fra i vari, imponenti castelli e fortezze di famiglia, significativo quello di Mácsa (oggi Macea, Romania), ultimo a restare di proprietà fino alla dittatura comunista in Ungheria presso Arad, Transilvania, con la temuta presenza del fantasma della ‘Dama nera’ (colore di famiglia dei Principi Černetić).
    • Una curiosità: la parola Montenegro è identica in tutte le lingue occidentali, mentre nelle varie lingue slave si dice Cerna Gora, Crna Gora o Cerna H


Fonti documentarie.
(1) Cfr. il vol. di Jiři Louda e Michael Maclagan, “Les Dynasties d’Europe”, prefazione di S.A.I. & R. l’Arciduca Otto d’Asburgo, alla voce “Montenegro”, pag. 290; lo stemma Černetić viene rappresentato con l’aquila bicipite d’argento anzichè d’oro, una delle varie versioni dello stemma di questo casato, ed. Bordas, Parigi 1984.
(2) Cfr. ad esempio il vol. di Aleksandar Solovjev, “Istorija Srpskog Grba” (Storia dello stemma di Serbia), pagg. 244 e seguenti, ed. Docije – Università di Giurisprudenza dell’Università di Belgrado, 2000.
(3) Cfr. il vol. “Stemmario Veneziano”, pag. 60, ed. Orsini De Marzo, Milano 2007.
(4) Cfr. il vol. J. Siebmacher, “Der Adel in Kaernten, Krain und Dalmatien” (La Nobiltà in Carinzia, Carniola e Dalmazia”, pag. IX; stemma Černetić descritto nella tav. 55 “Nobiltà dalmata”, ed. Bauer & Raspe, Neustadt an der Aisch (Germania) 1980.
(5) Cfr. il vol. Stojan Novaković “Istorija i Tradicija”, pag. 376, ed. Srpska Književna Zadruga, Belgrado 1982.
(6) Cfr. idem, pag. 393
(7) Cfr. il vol. AA.VV., “Rodoslovne Tablice i Grbovi” (Alberi genealogici e stemmi), pag. 145 e seguenti; albergo genealogico Černetić da pag. 148 a pag. 152, ed. Nova Knjiga, Belgrado (Serbia).
(8) Diploma e lettere patenti di concessione della cittadinanza e della nobiltà ungherese e del titolo ducale da parte dell’imperatore Leopoldo I d’Asburgo, archivio della famiglia Černetić, Torino.
(9) Studi recenti e ormai accettati dai più eminenti storici su Scanderbeg dimostrano che era di etnia slava e di religione ortodossa, come nomi slavi portavano tutti i suoi ascendenti e discendenti. Pare in effetti che Scanderbeg altri non fosse che un Giorgio Černetić dei Comneni di Argirocastro (Giorgio Castriota o Kastriotić), nobile di tale città. Discendenti di Scanderbeg nel ‘600, interrogati dagli Asburgo perchè portassero l’aquila bicipite imperiale quale stemma, risposero che la portavano per due ragioni: perchè discendenti dagli imperatori bizantini e dai Černetić di Montenegro (Cfr. il vol. di Moklosich, “Die serbischen Dynasten Tschernetitsch”, pag. 36, Vienna 1886).
(10) Non è per nulla certo che “Sua Altezza Imperiale Giovanni Vuković (Jovan figlio di Vuk, Giovanni figlio di Lupo) Černetić Angelo Comneno fosse veramente un Comneno e un Černetić di Montenegro, come sosteneva. Probabilmente era un avventuriero, di sicuro di origine balcanica. Gli attuali discendenti Černetić sostengono che il gran magistero di un ordine cavalleresco non si possa cedere per denaro. Prima di cedere l’ordine costantiniano di San Giorgio ai Farnese, l’aveva offerto a un Principe Caracciolo, di Napoli, che in seguito cambiò idea e rinunciò.
(11) Cfr. la lettera del 22 marzo 1581 del Granduca di Toscana al suo ambasciatore alla Corte di Napoli, marchese Leonardo Salviat: “.. Da qualche tempo in qua un certo Don Pietro Cernovichio di Crovazia (Croazia) ha dato in Napoli la croce di S. Giorgio per poco prezzo a ogni gente ben vile, et l’hanno fatta tanto simile alla nostra di S. Stefano (in realtà l’ordine di chiama “Sacro Angelico Ordine Costantiniano di San Giorgio e di Santo Stefano Martire”, ecco spiegato il perchè della croce di S. Stefano, ndr) che quei nostri cavalieri del regno ne fanno molto risentimento, perchè quella di S. Giorgio soleva essere molto dissimile. Noi ce ne siamo risentiti col Vicerè di Napoli (Juan de Z��iga), il quale ha promesso di porci rimedio, ma perchè il vero è che Sua Beatitudine (papa Gregorio XIII) facci ridurre quella croce nella forma sua solita antica, vogliamo che procuriate che alla nostra religione non sia fatto questa vergogna”.
(12) Cfr. il libro di Diana Gilliland Wright, “The First Venetian Love Letter, The Testament Of Zorzi Chernovich”, 2006, dove dice: “Il modo in cui scrivere il cognome Černetić è una decisione politica”.

E con Dracula…

La Casa Imperiale Reale di Montenegro & Macedonia Černetić, attraverso i Gran Voivodi di Valacchia Radu il Grande e Dracula Vlad III, sono imparentati con i Reali inglesi S. M. Elisabetta II, Carlo Principe di Galles, ecc. Ecco qui l’albero genealogico:

Sito Web:

http://www.princeofmontenegroandmacedonia.eu/home.html

https://araldicando.miraheze.org/wiki/Principe_Stefan_Cernetic

 

 

MARCO PILLA
Marco Pilla nasce a Pavia il 24/09/1981 da famiglia d’alta borghesia, tra i quali il nonno materno Cremonesi Vincenzo, vecchio forgiatore, dal quale apprenderà l’antica arte della manipolazione dei metalli. Sin da adolescente si distingue dai suoi coetanei per la sua capacità manuale, creando i suoi primi oggetti in ferro ,tutto ciò sempre sotto la stretta osservanza del nonno. “Da quando ero ragazzino ad oggi non e cambiato nulla sen non l’aspetto fisico, ho sempre la stessa voglia di fare e di scoprire cose nuove per questo spesso sono in volo per il mondo. Questi miei continui viaggi ,mi danno la possibilità di apprendere in continuazione informazioni che permettono alla mia persona di aumentare sempre di più il bagaglio tecnico/culturale, anche perché io credo, anzi ne sono convinto, che all’interno di ogni essere umano ci sia una sorta di libreria, e che ognuno di noi abbia il dovere di riempirla nell’arco dei suoi giorni il più possibile, per se e per le persone che lo circondano.” Iscritto nel registro dei periti araldici presso la commercio di Pavia, iscrizione n. 253 dell’11.1.2021 C.T.U. presso il tribunale di Pavia in genealogia e scienze documentarie https://www.tribunale.pavia.giustizia.it/it/Content/Ctu?professione=-1&specializzazione=110332&idCP=85691 Inserito nella sezione artisti della celebre “Tota Pulchra”, associazione di promozione sociale, nata l’8 maggio del 2016 da un’idea di Monsignor Jean-Marie Gervais, Presidente della stessa Associazione e Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano. https://totapulchra.org/index.php/chisiamo/artisti/781-marco-pilla

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