In occasione della Giornata Internazionale della Donna, venerdì 8 marzo 2024, alle ore 17:00, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia (Corso Strada Nuova, 65), si terrà l’incontro “Le mogli di Barbablù”, lettura scenica con accompagnamento musicale.
È il bello delle fiabe essere raccontate e riraccontate, cambiate e modificate. Non fa eccezione una delle più inquietanti che si conosca, quella di Barbablù, il terribile sposo che uccide le mogli curiose e inopportune. Questa versione non ci racconta solo il matrimonio – anzi, la storia d’amore – di Barbablù e della sua settima moglie, ma anche la storia delle mogli precedenti, tutte innamorate e uccise perché non sono state capaci di restare entro i limiti imposti dal marito e non hanno avuto il coraggio di sostenere il suo sguardo. Tutte, tranne l’ultima.
“La storia di Barbablù riguarda l’uomo nero che abita la psiche di tutte le donne, il predatore innato. […] Se nella psiche maschile può simboleggiarsi in modo simile o diverso, è pur sempre l’antico e contemporaneo nemico di entrambi i sessi” (Clarissa Pinkola Estés, Donne che corrono con i lupi.)
Voci recitanti: Enzo Bonanno, Rowena Cantaro, Cinzia Marioli, Donatella Mazza.
Esecuzioni musicali a cura del Liceo Musicale Cairoli.
A cura del Gruppo di Volontari Pavesi di Terre des Hommes – Italia, in collaborazione con la Biblioteca Universitaria, il Liceo Musicale A. Cairoli e il gruppo teatrale Collezione teatrica Netsuke.
Chi vorrà, potrà lasciare un’offerta libera che sarà totalmente devoluta alla campagna InDifesa, la decennale campagna di Terre des Hommes Italia per i diritti delle bambine e delle ragazze. La violenza sulle bambine e sulle ragazze è una vera emergenza nel nostro Paese e in tutto il mondo.
Il Forum Economico Mondiale redige ogni anno un Rapporto Globale su Divario di Genere, che misura il divario di genere in diversi campi: la partecipazione economica e politica, la salute e il livello di istruzione. Ha calcolato che andando avanti così si raggiungerà la parità di genere nel 2154. Cioè tra 131 anni! Facciamo in modo che questo tempo enorme si accorci. Per invertire la rotta dobbiamo metterci tutti dalla parte delle vittime: basta alle scuse, alle giustificazioni inaccettabili, all’omertà e alle vergognose insinuazioni che troppo spesso accompagnano le violenze.