Un’ inchiesta ministeriale fa emergere una percentuale già allarmante: il 26,9% degli studenti è stato vittima di bullismo e l’8% di cyberbullismo.
Il bullismo consiste in un comportamento aggressivo e ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Solitamente, i ruoli all’interno di questo fenomeno sono ben definiti: da una parte c’è il bullo, colui che attua dei comportamenti fisicamente e psicologicamente violenti e dall’altra parte c’è la vittima, la quale subisce tali atteggiamenti.
Il bullismo “virtuale” non è un fenomeno con minore impatto ed è regolato dalla Legge n.71/2017: “Qualsiasi forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione e diffusione illecita dei dati personali realizzata per via telematica, a danno di un minore, allo scopo di isolarlo, attaccarlo, o metterlo in ridicolo.”
Familiari, docenti ed altri educatori devono consigliare i ragazzi a sfogarsi, quando percepiscono o sono stati “oggetto” di una sofferenza. Sono invitati a denunciare un atto di violenza, informatico in questa accezione, e, entro 48 ore dall’invio della richiesta, il gestore del sito o del social media valuta la domanda e, nel caso fosse un comportame, ne elimina i contenuti. Se il gestore non provvede o non è stato possibile identificarlo, l’interessato può chiedere l’intervento del Garante privacy, che provvede entro 48 ore.
Come inviare la richiesta?
Per segnalare atti di cyberbullismoe chiedere l’intervento del Garante si può compilare il modulo disponibile al sito: https:/www.garanteprivacy.it/temi/cyberbullismo e inviarlo per email all’indirizzo: cyberbullismo@gpdp.it.
I Consultori familiari di ASST Pavia si sono sempre attivati in primo piano sul fronte della promozione di relazioni positive tra pari e della prevenzione del disagio giovanile, di cui i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo rappresentano un aspetto che sta acquisendo sempre più pervasività.
Infatti le tecnologie digitali costituiscono da un lato fonti importanti di informazione, facilitano la comunicazione e possono contribuire a sviluppare le reti sociali, dall’altro lato però, se non utilizzati in modo corretto possono ostacolare lo sviluppo positivo delle relazioni tra pari.
E’ importante però, perché ciò si realizzi, che i bambini e i ragazzi siano prima guidati e poi affiancati ed accompagnati dagli adulti, ad un uso appropriato e consapevole, delle tecnologie digitali. Quando ciò non avviene possono manifestarsi conseguenze a breve ed a lungo termine, per i soggetti coinvolti.