In un mondo che corre così veloce, sono tante le tensioni che noi scarichiamo sulla nostra persona fisica, come riflesso di quella mentale.
Oggi non si vive uno stato di equilibrio vitale, ma molto al di là di questo livello e costa molta energia mantenere questo squilibrio che si crea sia a livello muscolare che energetico.
La capacità dell’autoadattamento del nostro corpo agli stimoli esterni quali stress, inquinamento, cattiva alimentazione, sedentarietà, rabbia repressa, si sta riducendo e ci rende più vulnerabili alle varie malattie.
Questa premessa è per introdurre il trattamento osteopatico come una delle strade oggi tracciate per il proprio recupero di equilibrio, che ci fa migliorare, di riflesso, la nostra qualità della vita.
Ma di cosa parliamo quindi?. Di osteopatia che dal 2018 è stata riconosciuta come professione sanitaria e attualmente in corso il completamento di questo percorso.
L’osteopatia è in continuo crescendo ed evoluzione e moltissime persone si sono già rivolte infatti ad uno specialista osteopata per lombalgia, dolori alla cervicale, cefalee, ma anche per disturbi come la gastrite, il colon irritabile, la stipsi e molto altro ancora.
L’osteopatia però non serve solo ad agire sul sintomo, ma per fare prevenzione ed evitare l’insorgenza del dolore o il peggioramento di sintomi in chi soffre di patologie degenerative.
Il problema è che non è ancora così chiaro a molti cosa sia l’osteopatia e per quali situazioni ci si dovrebbe rivolgere e mi sento per questo di tracciarne la strada.
Chiediamoci che cosa è effettivamente l’osteopatia. L’osteopatia, per farla semplice, è una terapia alternativa che si basa sulla manipolazione manuale di alcune parti del corpo, come la schiena, il collo e la testa. Questo approccio olistico considera l’essere umano come un’unità funzionale dinamica, in cui tutte le parti sono interconnesse e possiedono meccanismi di autoregolazione e auto guarigione.
Gli osteopati considerano il corpo nel suo insieme, piuttosto che focalizzarsi solo sui sintomi o sul dolore. L’obiettivo è individuare la causa scatenante a livello globale. In sintesi, l’osteopatia è una pratica che richiede attenzione e valutazione caso per caso e prima di intraprendere qualsiasi terapia, è sempre consigliabile consultare un professionista osteopata qualificato.
Voglio soffermarmi e approfondire l’approccio osteopatico in ambito pediatrico, perché i neonati e i bambini sono dotati, ancor più degli adulti, di una naturale tendenza verso la miglior funzionalità possibile dell’organismo.
L’osteopatia pediatrica è una branca dell’osteopatia, rivolta esclusivamente ai bambini sin dal loro primo giorno di vita. Lo scopo è quello di valutare tensioni e rigidità muscolari per prevenire l’instaurarsi di problematiche più o meno importanti per il futuro.Soprattutto per i neonati la prevenzione è altamente efficace in quanto il loro sistema, così plastico e recettivo, reagisce velocemente.
Parliamo con la Dott.ssa Francesca Ribero, specializzata in osteopatia, dello Studio 2R di Torino, che si occupa in specifico di osteopatia pediatrica.
Dott.ssa Francesca Ribero, che cos’è l’osteopatia pediatrica e a cosa è finalizzata?
“L’osteopatia pediatrica è una specializzazione del corso di osteopatia quinquennale che si basa sull’apprendimento teorico e manuale delle varie disfunzioni muscolo scheletriche che possono manifestarsi nel neonato, fin dai primi giorni post-parto, e nel bambino in età pediatrica.
Questa disciplina si pone l’obiettivo di ristabilire una corretta mobilità delle strutture muscolo-scheletriche, articolari e viscerali del bambino, permettendone una crescita corretta e prevenendo alcune patologie in età adulta.
Già durante la gestazione o durante il parto, infatti, è possibile che il feto subisca delle alterazioni dell’apparato muscolo-scheletrico che possono portare a piccole disfunzioni delle ossa del cranio, del bacino e della colonna o possono causare contratture e rigidità articolari.
È importante che queste disfunzioni vengano intercettate e trattate tempestivamente per garantire al bambino una crescita sana e un corretto raggiungimento di tutte le tappe psicomotorie.
Ricordiamoci, però, che il bambino non è un piccolo adulto e per questo motivo è importante assicurarsi che il professionista scelto abbia conseguito un master specifico di osteopatia pediatrica.
Un trattamento di osteopatia pediatrica deve iniziare con una visita di valutazione, un’anamnesi clinica del bambino che riporti i dati e informazioni sul piccolo paziente, come parto, andamento della gravidanza, eventuali complicanze, abitudini alimentari e comportamentali del neonato, per capire le cause del problema e formulare un piano terapeutico.”
Per quali “disturbi”, Dott.ssa Ribero, l’osteopatia pediatrica può essere utile?
“L’osteopatia pediatrica è utile per molti “disturbi” che si presentano nella quotidianità della maggior parte dei neonati e/o dei bambini, tra cui: atteggiamenti posturali scorretti, torcicollo miogeno, plagiocefalia, reflusso e rigurgito, stipsi e coliche, problemi di suzione, irritabilità e disturbi del sonno, cefalee, otiti e sinusiti e molto altro ancora.
Non dimentichiamoci che il trattamento osteopatico può avere anche solo uno scopo preventivo e può essere utile per correggere eventuali peggioramenti posturali nel corso delle varie fasi di accrescimento. Inoltre fornisco ai genitori suggerimenti quotidiani per migliorare la corretta mobilità del cranio e di tutta la colonna vertebrale. Per esempio, per essere più chiari, suggerisco sempre di alternare la posizione della testa del neonato durante la giornata, ruotare la testa del bambino anche mentre dorme, se lui non lo fa spontaneamente.”
Quando bisognerebbe portare il proprio bambino dall’osteopata?
“L’osteopatia neonatale può essere praticata fin dai primi giorni di vita del bambino. In generale si consiglia di effettuare una prima visita osteopatica entro il primo mese di vita. Inoltre l’osteopata può intervenire anche durante le successive fasi di crescita del bambino e dei problemi che può presentare, come i piedi piatti o cavi, la scoliosi, la cifosi e lordosi non fisiologiche, problemi di bruxismo, di occlusione dentale e altro ancora.”
Dott.ssa Ribero, in finale ci dica se il trattamento osteopatico è doloroso per il bambino.
“Assolutamente no, lo posso garantire! L’approccio osteopatico neonatale/pediatrico è estremamente dolce e prevede tecniche delicate, poco invasive e che spesso assecondano il movimento stesso del piccolo paziente. Il trattamento di osteopatia pediatrica è sicuro e tollerato dai neonati e le controindicazioni sono rare. Sottolineo che l’osteopata deve essere qualificato ed effettuare un’attenta osservazione e analisi sul neonato, prima di stabilire il piano terapeutico e, se ci sono dubbi, li chiarirà prima di trattare il caso, rivolgendosi allo specialista di riferimento.”
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