Tre defunti. Tre personaggi, due donne, un uomo. Un medico, italiano, che incarna il ruolo della scienza nel far luce sull’esistenza degli individui attraverso lo studio sui corpi dei cadaveri; una donna dell’est Europa costretta a vendere il proprio corpo e vittima di violenze; una donna africana che porta sul suo corpo i segni di abusi e discriminazioni, che si imbarca alla ricerca di un destino migliore e che in mare, corpo tra altri corpi, perde la vita.
Corpi. Corpi che raccontano.
Il teatro parla spesso sottovoce. È un’arte che non vuole urlare, che fa del qui e ora la condizione ideale per parlare da vicino a chi ha bisogno di accogliere una storia. Un linguaggio che fa della vicinanza, della prossimità tra attori e pubblico, la chiave per aprire l’emotività e smuovere le coscienze.
Questa forza della vicinanza, del parlare sottovoce, è quanto ci consente di dare voce ai fragili, di porgere alla cittadinanza le loro storie, di scuotere giovani e adulti, permettendo loro di sentire più vicine le persone che vivono ai margini della società, e, forse, di accoglierle con maggior apertura e senza pregiudizi.
Il teatro ha preso parola, ha dato voce ai corpi. E, come spesso accade, ha smosso gli animi. In seguito alle due prime rappresentazioni (Università degli Studi di Milano, marzo 2023 e Palazzo Marino a Milano, ottobre 2023), numerosi enti e persone, che a vario titolo si occupano dei temi messi in risalto dalla performance, hanno rivelato un ampio interesse nel voler accogliere e presentare la stessa al proprio pubblico di riferimento.
Il sostegno di Smart e Fondazione Cariplo permetterà di realizzare il progetto nella sua interezza e di offrire gratuitamente la visione dello spettacolo “CORPI CHE RACCONTANO” in 8 date di replica, tra cui martedì 30 gennaio 2024, presso il Salone Teresiano la Biblioteca Universitaria di Pavia.