Due Chiacchiere con l' Arte

Raffaella Alois , Scrittrice

Sinossi

Gian Rio è un romanzo sociale, di formazione, di denuncia giudiziaria

L’avvocato Alfredo Zicola difende, Gian del Rio imputato dei reati di stupro e maltrattamenti in famiglia. La sua responsabile appare inequivocabile.
Cresciuto buonasera in un contesto Privo di risorse affettive educative economiche e materiali, Gian vive ai margini della società, è un invisibile ed è abituato all’indifferenza. Il suo silenzio cela un passato di emarginazione e sfruttamento.
Zicola, è un avvocato d’ufficio, considera la sua professione una missione personale.
Ha un passato tormentato di cui evita di parlare con Valeria, sua amica e compagna di vita.
Le vite dei due personaggi si intrecciano nella ricerca di un perdono almeno morale per Gian del Rio e del riscatto personale per Alfredo Zicola

Temi: educazione affettiva e pregiudizio, emarginazione e controllo sociale, violenza sessuale, lavoro minorile, caporalato.

Domande all’autrice :

 Ci parli del libro ?

Gian Rio, edito da GFE edizioni, in libreria dal 9 ottobre scorso, è un romanzo sociale, di formazione, di denuncia giudiziaria, è stato definito come la apripista di un nuovo genere letterario. La storia si apre con la scena del ritorno a casa del protagonista, atteso dal vecchio zio e da una donna dai capelli rossi e il viso lentigginoso… poi prosegue nell’aula di un tribunale, dove l’avvocato Alfredo Zicola è nominato difensore d’ufficio d Gian del Rio, che sembra non avere alcun interesse a sostenere la propria difesa. E ‘ un uomo cresciuto ai margini della società, nascosto agli occhi del mondo, concepito fuori dal matrimonio, è analfabeta. La ricerca di elementi di difesa da parte di Zicola e’ l’occasione per un lungo viaggio nella vita del suo assistito che conduce il lettore attraverso l’esperienza della strada, dello sfruttamento e della violenza, cercando di mostrare l’indifferenza dell’umanità verso i più deboli, gli umili, gli invisibili, anche ai giorni d’oggi. La narrazione si interseca con la quotidianità dell’avv. Zicola, personaggio inquieto e in fuga ma che troverà in Gian del Rio l’occasione per autoassolversi. Per entrambi ho voluto un finale di speranza anche se non è il lieto fine delle storie tradizionali. Ho voluto scrivere un racconto duro, amaro a tratti spietato come può essere dura e spietata “la vita di chi non si vede”. Il romanzo affronta una serie di tematiche dal pregiudizio per un figlio della colpa alla sua emarginazione, dalla mancanza di educazione affettiva alla violenza sessuale, dal lavoro minorile al caporalato, oltre ai temi della verità processuale, del ruolo della donna e dei minori nelle fasce più deboli della società, e del ruolo (o assenza) dello Stato e delle istituzioni.

 Secondo lei com’è possibile parlare nel 2023 ancora di ingiustizie sociali?

Purtroppo credo proprio di sì. Le ingiustizie sociali sono all’ordine del giorno, con forme e conseguenze diverse rispetto al passato, ma esistono. Assistiamo a feste di compleanno per cani e gatti e con la stessa distrazione alla morte di bambini per denutrizione, malattie esantematiche da noi superate o, cronaca più recente, sotto le bombe, a volte all’interno di un ospedale. A volte penso che sia l’essere umano cattivo per natura o o differente o egoista, troppo preso dall’avanzata della sua corsa per rendersi conto della sofferenza di chi resta indietro. Ma quando vedo che c’è una umanità profonda capace di tendere la mano e salvare molte vite sono felice di sorprendermi che ci sia ancora qualcosa di buono e che non va sprecato.

 Come la scrittura può aiutare la società e sensibilizzarla?

La scrittura (e la lettura che va assolutamente stimolata) possono fare tantissimo. Lo scrittore osserva la società, si imprime di essa, e la descrive, dando la possibilità al lettore di riflettere e far circolare le idee. Credo che la parola scritta, pensata, elaborata, possa fare tantissimo perché è capace di entrare nella mente delle persone più di quanto non possa fare la comunicazione verbale. Certamente entrambe possono integrarsi in un connubio perfetto di formazione delle coscienze, ma come si suol dire verba volant, scripta manent!

Cambierebbe la società con una cultura maggiore ?

Credo proprio di sì

 Quanto lo Stato può incidere in questo ?

Per rispondere a questa domanda parto dal mio personaggio. Gian del Rio, è vittima di una società ignorante ed ottusa che lo vuole altrettanto ignorante e privo di ogni strumento di difesa perché così è controllabile e assoggettabile allo sfruttamento di potenti senza scrupoli. Lo Stato nella mia storia è assente fino a che non scoppia lo scandalo e a quel punto l’intervento diventa efficace e risolutivo. Lo Stato invece può incidere moltissimo sin dal principio, investendo nell’istruzione e nella formazione a tutti i livelli e in tutte le fasce sociali (e quindi su tutti i territori), premiando e tutelando chi fa cultura perché solo creando individui liberi e consapevoli si può sperare in un vero progresso sociale e culturale.

 Dove possiamo trovare il libro ?

Il libro è disponibile in tutte le librerie on demand (su ordinazione), pochi giorni e arriva. Oppure su Amazon e tutti gli store On Line. Spero nella massima distribuzione perché credo molto in questo progetto frutto di due anni di lavoro.

 Progetti per il futuro ?

Per il momento sto promuovendo Gian del Rio e frequento una scuola di scrittura creativa con la quale sto lavorando al progetto del mio nuovo romanzo, un giallo giudiziario che mi sta intrigando molto. Ma questa è un’altra storia!

Di Manuela Montemezzani

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