Una somma pari a 100mila euro da destinare ai cittadini per lo smaltimento di manufatti in cemento amianto: è quanto si è impegnata a versare nelle casse comunali l’azienda Neoen Renewables Italia, filiale del principale produttore francese di energia rinnovabile, a fronte della prossima realizzazione di un impianto fotovoltaico in località Cascina Florida. Le modalità della convenzione sono state approvate nel corso dell’ultima seduta della giunta municipale, facendo seguito ad una trattativa tra la stessa società e il Comune di Broni. Nel dettaglio, il nascituro sito per la produzione di energia pulita si estenderà su una superficie complessiva di circa 144mila mq, di cui circa 22mila mq occupati da pannelli solari, ed avrà una potenza elettrica di picco di 9.991 kW.
«Opere di questo tipo – spiega Nicola De Bernardi, vicesindaco e assessore all’Ambiente – sono ritenute strategiche in funzione della transizione ecologica e, come tali, fortemente agevolate dalla legislazione vigente. Nel merito dell’approvazione dei progetti, il ruolo del Comune si riduce di fatto ad una semplice dichiarazione di conformità urbanistica. Nonostante il quadro legislativo conceda scarsi margini di manovra agli enti locali, siamo tuttavia riusciti a intavolare una negoziazione con la società proponente, anche in considerazione delle dimensioni non trascurabili dell’impianto. L’esito è un contributo di 100mila euro che, nel solco dell’obiettivo di rendere Broni una città ad amianto zero, utilizzeremo per finanziare il terzo bando rivolto ai privati per la rimozione di coperture e altri manufatti contenenti il pericoloso materiale».
«La lotta all’amianto – sottolinea il sindaco Antonio Riviezzi – resta una delle nostre massime priorità. Perciò abbiamo scelto di indirizzare le risorse offerte da Neoen Renewables Italia a questo obiettivo, in linea con altre iniziative analoghe adottate in passato».
«Quanto all’impianto che sorgerà in zona Cascina Florida – aggiunge l’assessore all’Ecologia Christian Troni – va precisato che la procedura abilitativa semplificata non lascia al Comune potestà decisionale, se non nei termini di una valutazione di aderenza alle regole del Piano di Governo del Territorio. Non si tratta dunque di un’opera a cui ci saremmo potuti opporre: da parte nostra potevamo cercare di ottenere condizioni quanto più possibile vantaggiose per la nostra comunità, ed abbiamo agito esattamente in questo senso».