Far parte di un club d’élite, come la celwebre ex-Battaglieri Ticino, costituia nel 1873, a Pavia, non significa avere un’anima elegante. Forse, quegli “uomini”, ora, indagati, a causa di conversazioni, in una chatline, sull’estetica femminile, soprattutto di giovanissime, che frequentano le aree del club, ad esempio il tennis. L’occhio vuole la sua parte e non scaturirebbe né scandalo né notizia che uomini osservino ragazze, purché questo si limiti a un’occhiata fugace, spesso, con quasi un sentimento di “peccato”, in quanto la maggior parte potrebbe essere loro padri.
Lo scorso agosto, alcune donne, che frequentavano il Circolo Canottieri Ticino, avevano denunciato alle autorità l’esistenza di una chat di gruppo su Whatsapp, frequentata da soli uomini, in cui venivano puntualmente commentati i fisici delle ignare vittime, ridotte a vere e proprie “prede” in una sorta di sfida tra i membri del gruppo, in conversazioni sessiste, nonché gossip su tradimenti, spesso inventati, in una perversa immaginazione, non pensando al dolore che, se scoperti dalla “vittima”, le avrebbero provocato, indignazione a parte.
Il collegio dei probiviri della Canottieri Ticino ha deciso in queste ore di sospendere per tre mesi un consigliere della società che faceva parte del gruppo, mentre non è ancora chiaro cosa succederà agli altri sette soci.
Angelo Fortunato, presidente dei Canottieri, si è augurato che questo scandalo non danneggi la società, mentre il vicepresidente legista del Senato Gian Marco Centinaio, iscritto al circolo, si è affrettato a difendere la reputazione della società pavese: “Ci dispiace che l’immagine della nostra realtà venga macchiata in questo modo. Spero solo che vengano presi i provvedimenti opportuni a livello societario, oltre a quelli giudiziari”.