Federica Simonetto è nata a Conselve (PD) il 16 gennaio 1968. Ha studiato Lettere e Filosofia presso l’Università di Padova. Attualmente lavora come Operatrice socio-assistenziale presso l’ospedale di Rovigo. Da oltre trent’anni coltiva il suo interesse per la poesia, la scrittura creativa e l’arte soprattutto contemporanea.
La sua poetica è ricca di modulazioni di un’armonia immediata ed innovatrice che, sciogliendo le emozioni della bellezza delle forme, nel lessico fiorito di metafore arcane e suggestive induce il lettore a condividere la poesia e i suoi voli poetici, liberi da pregiudizi.
Vita, morte, amore, solitudine, condizione della donna, temi fondamentali che pur partendo da una forte matrice autobiografica assumono valenza condivisa ed universale grazie ai versi che si fanno brevi ed evocativi.
Le composizioni sono così da considerarsi sia come la manifestazione verbale della visione che la poetessa ha della vita ma anche un ponte verso un sentire artistico più ampio, che si fa carico di coniugare parole e immagini, inchiostro e pennelli.
Domande
Poesie con temi molto forti, secondo lei cosa si potrebbe fare per alleviare questo enorme problema?
Con Donne orfane di virgole nere, silloge poetica monotematica che sviscera tutte le sfaccettature della violenza contro le donne, quella fisica, psicologica, sociale, economica, l’intento è stato quello di ridare voce e dignità a tante storie di donne uccise o abusate e passate alla cronaca nel momento cruento e poi ammassate nel contenitore del femminicidio e dimenticate. Questo motivo dominante dell’opera è un tipo di approccio ma da solo sembrerebbe puramente celebrativo. All’interno del libro c’è anche la mia storia e naturalmente ci sono io in ciascuna donna poeticamente ricordata. Ecco secondo me per scardinare questa piaga bisognerebbe farsene carico, entrare con discrezione nelle storie e capire se come società possiamo formare una nuova coscienza, auspicando un nuovo umanesimo.
La poesia come forma di espressione, come la scrittura può contrastare un cancro come la violenza sulla donna?
Nel libro c’è un passaggio importante, pochi versi su un mio stato d’animo alla notizia dell’ennesimo omicidio di una donna:” Scroscia dall’edera/il sudario delle mie paure.” Ecco la scrittura può aiutare a parlare della propria paura, ad esprimere anche rabbia e dolore. La scrittura porta a riflettere, a creare dibattito a svegliare le coscienze. Infine ritengo che la poesia sia la forma espressiva che meglio si presta a veicolare quella composita sacralità della vita che ci è stata data come dono.
Ci parli del suo essere poetessa.
Scrivo:” Viaggio straziante nel mio intimo/dove vivo la parola e la svuoto da ogni vizio” è una breve traccia che apre il libro ma che dà indicazioni ben precise sul mio essere poetessa. Straziante, un termine impegnativo che esprime al massimo come vivo e sento le cose intorno. Fin da piccola, sensibilità ed emotività sono stati i pregi e i miei peggior difetti. Io penso come una poetessa prima di scrivere come una poetessa . In quasi quarant’anni di scrittura il linguaggio è diventato più ermetico, il mio modo di vivere abbraccia sempre più una filosofia sull’essere in presenza e abbandona, come è giusto che sia, slanci e quei getti che da sempre mi hanno contraddistinta sia come donna che come artista. Mi ritengo un corpo a corpo continuo tra passato e presente. Rimane sempre viva e vivace la mia sete di ricerca del linguaggio poetico, ho rafforzato lo sguardo che sa penetrare nel segreto dell’animo umano e la gioia di vivere mi porta ancora nella fucina di Efèsto a rubar faville e a recitare: “Non è nella casa la mia casa/ ma nella bocca del cielo.”
La poesia ha ancora senso in questa epoca?
Tempo fa in un’intervista Dacia Maraini disse che: Io scrivo senza curarmi di chi legge:” Io faccio la stessa cosa, scrivo quasi sempre di getto, perché poetare è in me. Vorrei che :”I miei versi canuti/ come semi portati dal vento/ di una nuova Gerusalemme”, restassero immortali e trovassero un loro spazio. La poesia ha senso in questa epoca perché siamo nell’era dell’immagine e della fugacità delle cose. La poesia è indelebile, la poesia porta a sublimare e contribuisce a fermare nel tempo: sguardi, sensazioni, emozioni, sentimenti nella loro complessità e molteplicità. La scrittura poetica è allineata al nostro cuore che sa e sìbila.
Dove possiamo trovare il libro?
Il libro è in vendita online presso www.capponieditore.it e a breve sarà in vendita in tutte le librerie d’Italia e su Amazon.
Di Manuela Montemezzani