Sinossi.
Immaginate di aprire un magico baule dei ricordi da cui affiorano frammenti di vita vissuta affidati alle pagine di un diario che scandisce un lungo viaggio; un viaggio verso varie destinazioni e anche attraverso la vita stessa. Vi ritroverete così a scoprire la storia di Nenita, che l’autrice narra con un raffinato tocco poetico, immergendo il lettore tra il sogno e la fiaba, in un coinvolgente vortice di sentimenti e riflessioni. Come nella composizione di un ricco collage, risaltano gli affetti più cari e i luoghi percorsi dalla protagonista, come la preziosa vicinanza della sua saggia Abuelita e il Sud America, terra pacifica in atto di trasformazione. C’è il cammino che conduce una bambina piena di amore per il mondo a diventare una donna adulta.
“Nenita” è una biografia romanzata e un racconto anche storico, perché è stata una vita che ha conosciuto tanti paesi. Tutto questo fino a quando all’improvviso tutto si è dovuto fermare, a causa di una grande operazione, riabilitazione ecc, e poi il fermo si è prolungato a causa del covid. Allora, Nenita ha deciso di aprire quel grande baule pieno di fogli che l’ha seguita da sempre ed ha rivissuto tanti momenti, mescolando la memoria con la realtà quotidiana.
“Dopo questo grande cambiamento, è bello sfiorare senza fretta le stagioni precedenti. Quindi immaginami seduta per terra in una stanza con le finestre sempre aperte, vicino a me ci sarà quell’ antico baule che conserva i tanti fogli di questo mio piccolo-grande mondo. Li spargerò accanto a me rileggendoli, rivivendoli e trasformandoli nelle parole che qui incontrerai. Ma continuerò a sognare, ricominciando quel tutto in ogni attimo. Per questo Nenita non sarà un libro finito. Continuerà con me, in questa nuova stagione impregnata da quelle già vissute. Come ogni albero disegna il suo racconto all’interno del tronco, nei cerchi senza tempo che in silenzio custodisce, Nenita si disegnerà in altri racconti”.
«La tua luna acerba diventerà rotonda, attirerà gli uomini come miele e gonfierà la tua anima, fino al giorno in cui potrai volare. Perché è questo il grande privilegio, figlia mia» le aveva raccontato Abuelita, «come le farfalle, le donne sanno volare»…
Domande
Come nasce questo libro ?
Beh, “Nenita” nasce… dal percorso della vita e si è seminato negli anni in foglietti, pensieri, ricordi, sogni, desideri, favole inventate o ascoltate, leggende, e anche dal mondo conosciuto. Insomma, ha parecchi anni, più dei miei, che non sono così pochi… Mentre lo stavo scrivendo, mi ricordava i tronchi degli alberi. E proprio davanti alla finestra da cui vedo il paesaggio, stavano tagliando un vecchio albero malato, e più tardi ero uscita a guardare il cuore del tronco, i suoi anelli… e anche questo momento è entrato in una pagina di questo libro.
Quante rinunce, quante vite sono cambiate secondo lei col l’arrivo del covid e perché?
Mi sta chiedendo una domanda a cui in questo libro in qualche modo rispondo. E non come risposta personale. Fra l’altro, nemmeno sul tempo passato diversamente con l’arrivo del Covid. Perché, per me, questo cambiamento quotidiano a causa di lockdown o altre chiusure, non mi ha sconcertata. All’inizio ci si poteva addirittura sperare che sarebbe diventato il mondo meno freddo, perché questi cambiamenti difficili, avrebbero potuto comunicarci tanto… però penso, ora, che non a tutti sia arrivato il messaggio…
Come la scrittura può aver aiutato ad uscire da questo periodo fermo e statico ?
Ora potrei unire queste due domande. Perché, per me, il periodo fermo e statico era iniziato anni prima, nel 2015, a causa di un grande cambiamento nella mia vita. All’improvviso, una malattia grave può mostrarci sia le mancanze della nostra esistenza, ma anche diventare (nonostante serva parecchia forza interiore) un potente motore di mutamento. Prima di questo grande cambiamento, scrivevo e trasformavo i miei scritti in monologhi che portavo in giro (sia in teatro che in festival o altri incontri), dopo ho dovuto cambiare molte situazioni. Per circa 5 anni sono stata parecchio ferma, proprio a causa del cambiamento quotidiano, ma nel frattempo ho capito parecchio, e proprio sulla vita. In questo, ora che sono (da fuori) circa “normale”, mi ha fatto comprendere che scrivere, almeno per me, è il modo di… “seminare” quello che vorrei regalare nel mondo.
Sognare , quanto è importante per un lettore ?
Sognare è importantissimo. Sia nella vita concreta che in quella, appunto, sognata. Ecco, ad esempio in questo libro, ci sono sogni trasformati in una specie di realtà comunque vissuta. Perché, alla fine, nei tempi dei tempi, alcune tribù consideravano i sogni come la vera realtà. E dentro di me sento molto questa parte “antica”. “Nenita” (che appunto ero io da piccina) aveva la sua “abuelita” ( nonnina) che era discendente da un popolo antico, gli Aruachi, popoli amerindi pre-colombiani. Questi popoli hanno lasciato al mondo le loro leggende, e, nella mia vita e anche in questo libro, ho tramandato loro leggende mescolate a realtà e sogni, che ho sia vissuto ad occhi chiusi, che ad occhi aperti. Per me, i sogni… sono proprio così. E quando leggi un libro, puoi entrare in altri mondi… è importante leggere, è come… espandere il mondo dei sogni…
La potenza della scrittura.
La scrittura, per me, è sempre stata quel mondo in cui puoi seminare ogni tuo pensiero, ricordo, sogno, desiderio, novità… e in questo modo lo puoi regalare al mondo. Ogni piccolo foglietto che ha dentro un pensiero, può viaggiare senza nessun ostacolo, oppure può restare fermo per anni e anni, e quando sarà il suo momento, inizierà a viaggiare … Ad esempio questo libro è iniziato quando (e non sto raccontando un sogno… questa è stata proprio la realtà) ho aperto quel grande baule che mi ha accompagnato in tutti i viaggi e le grandi distanze percorse, e lì mettevo quaderni, fogli, immagini… da anni e anni di vita… ( la foto del baule è al finale del libro) e proprio durante il lockdown ho… viaggiato nella vita percorsa.
Dove possiamo trovare il libro?
Nenita (Albatros) si può trovare o prenotare in ogni libreria, oppure via internet, nel sito del Gruppo Albatros Il Filo. Oppure ancora… con molto piacere… si troverà dove ci saranno le presentazioni! ( In questa intervista scritta non si vede, ma… sorrido…)
Il personaggio un po autobiografico. Ci parli di lei cone scrittrice .
Sì, Nenita è un romanzo autobiografico, però, appunto, è un romanzo. Perché dentro non c’è completamente la mia autobiografia, ma … il romanzo che nel mondo si vive. Ecco, in questo non so descrivere bene cosa sia, per me, la vita da scrittrice. Forse proprio perché scrivo da sempre, quindi non riesco a pensarmi senza scrivere. Quando ancora non sapevo scrivere (e cioè due volte nella mia vita: da bambina piccola e… dopo la grande malattia che aveva fermato il mio tempo), comunque inventavo le storie che mi raccontavo, e quando avevo imparato a disegnare, le disegnavo. Dopo erano arrivate le lettere… ed ecco l’inizio dei foglietti o quadernini scritti. Alcuni li ho proprio ritrovati nel grande baule che ha dato a “Nenita” il suo tempo …
Di Manuela Montemezzani