Due Chiacchiere con l' Arte

Tiziana Bassi

SINOSSI

Il viaggio della mia vita che raccoglie i ricordi della mia infanzia, soffermandosi su qualche episodio

particolarmente significativo: la bisnonna che mi racconta che le scintille del camino salgono verso il cielo e

diventano stelle, il mio precoce amore per la lettura e gli stratagemmi che mi sono inventata per poter

soddisfare questa mia passione al di là dei libri che i miei parenti potevano comperarmi, la televisione che si

andava a vedere al bar del paese, i rapporti con i vicini di casa.

L’adolescenza con i suoi conflitti generazionali, l’incontro con l’amore e mettere su famiglia. Le sfide, le

difficoltà, il figlio, la scelta di convivere, al di fuori degli schemi per quegli anni e le conseguenze “sociali”

derivanti dalla mentalità dei primi anni settanta in un paese di provincia.

Il primo grande ostacolo rappresentato dall’alcolismo del mio compagno, il momento dell’aiuto (peraltro

inutile) e la scelta successiva di non far crescere il mio bimbo in una situazione malata, trovare un’altra casa

ed affrontare la sfida di essere una madre single ed economicamente indipendente.

La capacità successiva di riallacciare rapporti civili con il mio ex compagno, perché lui è riuscito a risolvere

definitivamente il problema con l’alcol, e di dare priorità all’essere genitori superando gli inevitabili rancori

e recriminazioni successivi ad una separazione. L’accettazione e l’accoglienza della sua nuova famiglia

sapendo creare rapporti distesi e sereni con tutti.

Le sfide del lavoro, l’impegno che permette di fare carriera nel campo dell’informatica, un mondo a quei

tempi pressoché esclusivamente maschile. La scelta di trasferirsi in un’altra regione a 46 anni e riscrivere

una storia lavorativa e personale da zero, l’azienda presso cui lavoravo che fallisce e mi dà l’opportunità di

fare un’ulteriore scelta coraggiosa: aprire la partita iva e lavorare autonomamente.

La pandemia che ferma tutto, che sconvolge una vita che stava funzionando e costringe a rimettersi in

discussione, a cercare altre strade, a crearsi diverse opportunità di lavoro che inaspettatamente offrono

occasioni a cui non avrei mai pensato. Divento una “nomade digitale” e oggi lavoro esclusivamente on line

e vivo l’estate in Italia e l’inverno a Tenerife.

Riflessioni su come le sfide che la vita ci presenta possono essere subite e crearci frustrazione oppure

affrontate con lo spirito e l’apertura mentale di prendere in considerazione soluzioni diverse, di come si

può imparare ad essere aperti al cambiamento e trovare il modo di superare gli ostacoli e riprendersi la

propria serenità.

Essere felici è una meta ed è la conseguenza delle nostre decisioni.

NOTA BIOGRAFICA

Sono nata e cresciuta a Leggiuno, un paese sul lago Maggiore a metà degli anni 50.

Ho avuto l’opportunità di vivere i grandi cambiamenti sociali: l’arrivo nelle case di televisori, frigorifero,

lavatrice, automobile, telefono. La rivoluzione musicale che è passata dal melodico al beat negli anni

sessanta, il conflitto generazionale fra genitori con mentalità tradizionale e figli delle contestazioni

studentesche. Il passaggio dalla macchina da scrivere al computer, dalle schede perforate al web. Il

cambiamento di mentalità fra l’universo maschile e quello femminile: dalle donne destinate

nell’immaginario collettivo alla casa e alla famiglia alle donne che ricoprono qualsiasi ruolo nel campo del

lavoro.

Lavoro da sempre nel campo dell’informatica. Per trent’anni come dipendente in alcune aziende,

successivamente come libera professionista con il ruolo di consulente aziendale, formatrice e business

coach.

Vivo sia il mio lavoro che la mia vita con passione ed ho imparato nel corso del tempo ad essere aperta agli

inevitabili cambiamenti che le circostanze ci pongono davanti cercando di trovare ad ogni ostacolo una

soluzione e un’opportunità.

DOMANDE

Come mai ha voluto scrivere questo libro?

Da anni mi frullava in testa l’idea di scrivere un libro. Sono una grande “divoratrice” di libri e ho ben

presente quante emozioni si accendono durante una lettura, come ci si sente coinvolti e a volte ci si

riconosce nelle storie o nei sentimenti dei protagonisti dei libri.

Una sera ho avuto occasione di assistere ad un tramonto eccezionale che ha risvegliato

prepotentemente questa voglia di scrivere e di raccontarmi.

 

Ci parli del libro ?

Nel libro “ho deciso di essere felice” racconto un po’ della mia storia, dei problemi che mi sono trovata

ad affrontare, cosa che succede più o meno a tutti, ma soprattutto dei sentimenti, delle emozioni,

dell’atteggiamento con cui sono andata alla ricerca delle soluzioni guardando avanti anziché

concentrarmi solo sul problema. Racconto della famiglia e di quanto sia importante sia nella nostra

formazione da piccoli, ma anche della famiglia che decidiamo di costruire quando siamo adulti, delle

aspettative, delle delusioni, delle decisioni importanti e coraggiose da prendere.

Essere felici è il risultato delle nostre scelte, è avere obiettivi chiari da raggiungere, è l’accettazione

delle sconfitte di cui fare tesoro per andare avanti più forti di prima e la celebrazione delle nostre

vittorie. È un traguardo raggiungibile.

 

A che lettore si rivolge?

Dall’adolescente in su va bene per tutti. Si rivolge a chi ha voglia di mettersi in discussione, di chi ha

voglia di fare anche un tuffo nel passato e rivivere un po’ dello stile di vita degli anni del boom

economico, a chi sta vivendo ora o ha vissuto alcuni problemi importanti in qualche fase della vita.

 

C’ è un messaggio che vuole trasmettere ?

Certamente. Il messaggio principale è: “ce la puoi fare”. Ognuno di noi ha dentro tutte le risorse

necessarie per impostare in modo positivo la propria vita e per risolvere le difficoltà che

inevitabilmente la vita ci mette davanti, solo che a volte non ne siamo consapevoli. Quante volte ci è

capitato di dire o di pensare “non so come ho fatto, ma ne sono venuto fuori”? Sono proprio queste

situazioni che ci danno la misura di quanto siamo in grado di sviluppare la resilienza.

 

Pensa che la scrittura possa aiutare nella guarigione di problematiche?

Probabilmente “guarigione” è un po’troppo, ma ispirazione si. Se leggo di qualcuno che sta

raccontando di aver vissuto il mio stesso problema e vedo come lo ha superato, questo sicuramente

può costituire uno spunto di riflessione e un impulso ad agire in una certa direzione per venirne fuori.

 

Dove possiamo trovare il libro?

Nelle librerie e on line su Amazon, su IBS e in vari altri siti.

 

Che progetti ha per il futuro ?

Sto scrivendo un altro libro che si chiamerà “Compagni di viaggio” in cui racconto di alcune persone

che ho incontrato nel corso della mia vita, conoscenze che sono durate lo spazio di un viaggio in treno,

persone con cui ho avuto significativi contatti di lavoro e con cui è nato un rapporto più profondo e

persone che sono diventate veri amici e amiche che mi accompagnano da anni. Il denominatore

comune è che ognuno di questi incontri è stato un momento importante di ispirazione e di

condivisione.

Di Manuela Montemezzani

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