Biografia
Patrizia Giordano nata a Napoli
Di donne, di sogni e altro ancora
Il titolo forse racchiude il filo conduttore della raccolta. Il femminile in tutte le sue sfaccettature. Vi è una sorta di ideale divisione in sezioni: di donne contiene scritti rivolti maggiormente all’immagine della donna, donna in relazione con la natura, figura quasi antropomorfa, donne nel loro quotidiano, troveremo la donna guida che invoglia altre donne a cambiare, a non essere sottomesse…In sogni troviamo un differente modo di scrivere, la parola scritta attinge dai sogni nel senso onirico del termine, in altro ancora si cerca di definire sentimenti, di dar voce a temi sociali come la guerra e la sopraffazione dell’uomo sull’uomo. Poesie fatte di immagini. Come per la pittura o la fotografia penso che per scrivere bisogna sapere guardare e sentire. La differenza con un romanzo forse, e per me, è che nella poesia la parola è quasi sempre “emozionata” e deve emozionare.
La copertina l’ho scelta ed è stata disegnata da una donna.
In 4^ di copertina troverai dei versi che definiscono cosa è per me la poesia in un dialogo in versi con la poesia stessa.
Il mio rapporto con la scrittura risale a quando avevo 10/11 anni, forse anche prima. Ho iniziato proprio con le poesie (alcune furono pubblicate da una casa editrice che si occupava di musica dove mi ero recata perché nell’inserzione offerte di lavoro, cercavano poeti e poesie inedite. Avevo 21 anni, allora la casa editrice mi chiese in lire un tot per ogni poesia che avrebbe pubblicato ed io naturalmente essendo in cerca di lavoro non potevo permettermelo. L’editore pubblicò egualmente delle poesie ). Su un testo di architettura di un amico, in tema di <spazi >, misi a disposizione un breve racconto ed una poesia che riflettevano la realtà di un’istituzione totale nella quale lo spazio è per lo più inesistente ed assume un senso del tutto diverso per chi vive recluso. Il carcere è una realtà che ha fatto parte della mia vita per 38 anni. Ho terminato per scelta il percorso lavorativo, potevo considerare conclusa l’esperienza.
Nella collana orizzonti, V premio letterario Internazionale al Femminile Maria Cumani Quasimodo, la Aletti editore ha pubblicato in una raccolta di AAVV una poesia intitolata anima ardente e sempre nel 2022 Laura Capone editore, in occasione del premio nazionale letteratura italiana contemporanea X edizione, ha premiato e pubblicato tre opere ( Inizio, Tracce , Epilogo ) che ho incluso nella raccolta pubblicata quest’anno e stampata a settembre u.s. da Atile edizioni. Ammetto che ritengo queste pubblicazioni poco rilevanti.
Nel maggio 2021 è stato pubblicato il mio romanzo epistolare “Saporita, il tempo lento dell’inverno” per Delta3edizioni. Romanzo a cui sono particolarmente legata e non solo perché d’esordio, e che risente in parte dell’esperienza maturata nel carcere di Poggioreale dove ho lavorato come educatrice ( occupandomi anche di teatro nell’ambito della rassegna <Il carcere possibile -Teatro carcere> . Di fatto potrei dire di aver scritto 4 lavori teatrali andati in scena tra il Mercadante ed il San Ferdinando ). L’allenamento all’ascolto attento e all’empatia certamente confluiscono nella mia scrittura.
L’apertura a vari mondi e l’interesse verso varie discipline ( Shiatsu – Biodanza – laboratorio teatrale – mimo corporeo – danze popolari – tango argentino – danzaterapia Tai chi etc. ) mi hanno sicuramente aiutata a sfidarmi a vivere differenti forme di linguaggio collaborando ad allargare i miei orizzonti, ad ascoltare il corpo , i suoi limiti e potenzialità , i suoi blocchi , i suoi silenzi e sovrastrutture. A capire di più me stessa e gli altri al di là delle sole parole o di quelle più ovvie. Ti dico questo perché appunto tutto ciò che è parte di noi ritorna e si esprime nelle varie forme artistiche.
Sinossi
Come talune donne della raccolta di poesie, Saporita porta con sé fragilità e forza, sofferenza e trasformazione. La copertina mostra l’immagine di una donna minuta, divisa in due , difficile assegnarle un’età, scopriremo che “Saporita” è un soprannome acquisito nella casa di cura dove è stata rinchiusa per numerosi anni. Inizia a scrivere in inverno e siamo nel 1990. Il motivo per il quale si trova in una casa di cura si scoprirà leggendo. Nel corso della lettura vedremo come questa donna riesce a ripercorre ferite profonde senza drammi, senza farsi vittima seppure in un luogo di emarginazione. Lì la vita è condivisione di spazio e tempo fermo eppure Saporita ci fa emozionare comunicandoci un quotidiano di cui ci fa partecipe in un tempo sospeso. Nella lettura impariamo ad amare i personaggi con le loro vite interrotte e la capacità di sostenersi tra loro perché anche lì sono dei ” dimenticati”. Il mancato adattamento alla cosiddetta normalità che ha portato Saporita in quel luogo, scopriremo che è stato il risultato di una ribellione ad un insulto ben più grave. Lei scrive ad una persona che le è cara ma toccherà al lettore capire a chi sta scrivendo. Troveremo indizi per capire cosa è realmente accaduto nella vita di questa donna che mano a mano si emancipa da tutto ciò che la voleva esclusa fino a trovare il suo equilibrio con azioni inattese. Una narrazione vicina ad un flusso di coscienza dove ben si stagliano tutti i personaggi in una comunanza di vite.
Domande
La tua poesia a chi si rivolge?
Quando scrivo poesia non penso di rivolgermi escludendo qualcuno, scrivo e basta. Certo mi piace immaginare di avere un pubblico a cui possa piacere ciò che scrivo, che possa emozionarsi leggendo. Mi è capitato di ricevere dei feedback su ciò che scrivo e al di là di riscontri positivi ho trovato sempre molto utile e interessante sapere come una determinata poesia potesse avere toccato sia l’universo maschile che femminile o comunque in che modo avesse parlato a lettori totalmente diversi.
I “commenti” dei lettori sono preziosi e spesso illuminanti. Se ti riferisci invece a chi si rivolge la mia poesia con particolare riferimento alla raccolta pubblicata a settembre 2023 con Atile Edizioni …Di donne, di sogni e altro ancora ti dico che, avendo scritto molto del e sul femminile, la raccolta pur avendo come figura centrale la donna non per questo era pensata rivolgendomi unicamente alle donne. Nella silloge c’è tanto ancora e in ogni caso considerato che c’è il mio sguardo, quello appunto di una donna, anche su determinati temi sociali credo che questo dovrebbe forse a maggior ragione includere lettori il più possibile diversificati.
Che temi tratti nei tuoi libri?
Se ti riferisci a temi confluiti in ciò che ad oggi ho pubblicato, oltre alla raccolta di poesie nella quale spazio tra natura antropomorfa, vita quotidiana, sogni nel senso onirico, guerra e sentimenti, giusto per amore di sintesi, in un breve romanzo epistolare pubblicato da Delta3 Edizioni nel maggio 2021 dal titolo Saporita il tempo lento dell’inverno, i temi trattati sono in parte riferibili al dramma della solitudine di chi vive in ambienti di cura per problematiche connesse al disagio psichico, nel caso di Saporita, il soprannome del personaggio centrale, vanno ricercati i motivi per i quali è stata sottratta alla vita “ normale” , viene affrontato il tema dell’abuso, della prevaricazione anche se, come suggerisce il titolo, il tempo lento dell’inverno, il tutto è scandito dalla lentezza di un tempo vuoto vissuto dai ricoverati e dall’intreccio di storie di altre vite, in un clima di comprensione tacita e condivisione di ogni piccola cosa.
La poesia nel 2023 cosa ne pensi?
Mi sono ripromessa di leggere almeno un libro di Giorgio Vallortigara “Lettere dalla fine del mondo. Dialogo tra uno scrittore che voleva essere uno scienziato e uno scienziato che voleva essere uno scrittore” e qualcosa di Luca Vaglio ma considerato che è ora che dovrei dirti qualcosa provo a risponderti. Sappiamo tutti che dopo il crollo della metrica tradizionale con il suo sistema di regole complesso che ha caratterizzato la poesia classica e con il passaggio al verso libero sono fioccati tanti stili. Credo che chi ama la poesia utilizza il suo modo di posare lo sguardo sulle cose della vita. Dietro una parola ci può essere un’emozione, una motivazione, un vedere differente, c’è tanto che ognuno esprime per il modo che gli è proprio. Mi piace citare Alda Merini e le sue creature notturne “I poeti lavorano di notte” e Umberto Galimberti che al Festival della Bellezza ricorda Heidegger…i poeti sono i più arrischianti…ci parla della “ follia poetica”…distinguendo tra follia come caratteristica del divino e la ragione che è una conquista dell’umano…uno strumento per difendersi dalla follia…uno strumento molto debole…
Naturalmente, al di là di ogni discutibile generalizzazione, credo che la poesia oggi tragga buona parte della sua forza espressiva anche dal regno che la ragione tiene a bada.
La poesia scolastica, come far apprezzare la poesia ai giovani?
Mi muovo su un terreno di cui potrei parlare commettendo errori tra omissioni e mancanza di aggiornamento; credo in ogni caso di poter dire che agli insegnanti è affidato un compito sì arduo ma meraviglioso a cominciare dalla scuola primaria fino ad arrivare alle superiori. Non si discute sull’importanza dei classici, di grandissimi autori del passato di indiscusso valore, benché credo sarebbe necessario poter arrivare anche a forme di linguaggio più attuali utilizzando non solo tutti i mezzi possibili per stimolare la curiosità e il giusto approccio alla poesia ma è e sarà soprattutto la passione di chi insegna l’arma più potente perché nelle scuole la poesia possa essere maggiormente apprezzata.
Dove possiamo trovare i tuoi libri?
…Di donne, di sogni e altro ancora Atile Edizioni oltre che su Amazon, Ibs.it anche Mondadori e Feltrinelli. Per Saporita, il tempo lento dell’inverno Delta 3 Edizioni, fino a qualche tempo fa si poteva ordinare anche su Amazon ora sembrerebbe attiva online la piattaforma dell’editore www.delta3edizioni.com . Certo sarebbe auspicabile poter entrare nelle librerie e guardando tra gli scaffali in cerca di un libro intravedere anche libri come i miei, di autori poco noti se non del tutto sconosciuti. Penso che il libri se non vengono letti hanno un destino non facile e se non sono nelle librerie hanno poca probabilità di essere letti.
Hai in programma un nuovo libro?
Certo ho in programma qualcosa che mi porta in più direzioni: il testo di un monologo teatrale, un libro di racconti e un romanzo. Credo che dovrei fare una scelta senza oscillazioni e soprattutto mettendo da parte un pensiero a volte parassitario “come andrà questa volta?”. Ho sempre scritto per il piacere di scrivere e basta ma da un certo punto in poi quando elimini il “… e basta”, ed è quello il momento in cui decidi di pubblicare, allora vuol dire che stai scrivendo per essere letto.
Di Manuela Montemezzani