Cronaca

Inf-Act, 500 ricercatori per la sfida delle nuove malattie infettive

A Roma il bilancio di un anno di lavoro della Fondazione di cui UNIPV è capofila.

A conclusione del primo anno di lavori, il partenariato esteso finanziato con fondi del Pnrr “Inf-Act”, di cui l’Università di Pavia è capofila,  ha organizzato a  Roma, dal 19 al 21 dicembre 2023, una tre giorni per discutere i risultati raggiunti dai cinque nodi di ricerca, che affrontano con un approccio One Health le emergenze sanitarie attuali e future

L’evento si è svolto presso l’Istituto Superiore di Sanità: dallo sviluppo di nuovi materiali con proprietà antimicrobiche, alla scoperta degli effetti di famiglie virali finora trascurate, dalla realizzazione di biosensori per la diagnostica immediata e distribuita, alla condivisione delle banche dati di ricerca, è solo una sintesi dei risultati di un anno di lavoro del consorzio Inf-Act, che ha coinvolto circa 500 ricercatori impegnati su 5 macro-temi di ricerca e distribuiti in 15 atenei e 9 enti di ricerca pubblici e privati e un’azienda su tutto il territorio nazionale.
Un enorme gruppo di lavoro composito, pensato per rendere l’Italia un paese capace di affrontare efficacemente la sfida creata da potenziali malattie infettive emergenti.

Le giornate di studio hanno avuto anche un momento istituzionale in cui i chairs della fondazione, Fausto Baldanti, Federico Forneris, Anna Teresa Palamara hanno illustrato i risultati del primo anno di lavoro a Rocco Bellantone, Commissario straordinario dell’Istituto superiore di sanità (Iss), a Francesco Svelto – Rettore dell’Università di Pavia e a Maria Chiara Carrozza, Presidente Cnr.

Per il Governo, ha portato i saluti la Ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini.
“E’ la ricerca che dà le risposte. E può farlo se mette in condivisione idee e risultati, esattamente quello che noi ci prefiggiamo di fare con le infrastrutture di ricerca e con i partenariati. Una ricerca libera, che sia di tutti. Perché la ricerca non è un’isola, ma un arcipelago di donne e uomini, di idee e di soluzioni. Affinché la ricerca dia le risposte giuste, ha bisogno di fare rete. Rete è la parola chiave che abbiamo messo al centro di tutti i progetti del Pnrr, compreso questo partenariato che nasce proprio con l’obiettivo di mettere insieme una comunità multidisciplinare di ricercatori”.

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