Due Chiacchiere con l' Arte

SABRINA BIGATTI

Sinossi

Oltre al romanzo breve Bloody Ice ho pubblicato diversi racconti in raccolte nate in esito a concorsi letterari banditi da CDA Edizioni o da associazioni come “Raccontiamo con Francesca aps” che nel 2022 ha premiato come secondo classificato un mio racconto dal titolo “L’orologio del Dottor Frankestein”.

Di recente ho pubblicato un racconto dal titolo “Suor Angelica delle Orsoline maledette” che fa parte di una raccolta intitolata “Tradizioni piemontesi” (Historica Edizioni) presentata al Salone del Libro di Torino 2023.

Ho pubblicato anche su periodici locali come ad esempio Araraberara Valcamonica e ricevuto positive recensioni oltre che nell’ambito di CDA Edizioni e di Araberara, anche dal quotidiano Bresciaoggi e dal Blog Buona Lettura curato su Fb da Ilaria Vecchietti dove potete trovare anche una mia intervista; non dimentico inoltre i graditi apprezzamenti dei lettori che mi hanno fatto l’onore di leggere i miei scritti .

Scrivo per passione per lo più racconti ispirati dalla vita quotidiana o dall’atmosfera dark.

INFORMAZIONI OPERA:

TITOLO: BLOODY ICE

Edizioni CDA, Caffè delle Arti

GENERE: STORICO/ DARK

ANNO DI REALIZZAZIONE: 2019

TRAMA PRINCIPALE DELL’OPERA:

Il romanzo breve “Bloody Ice” , trae ispirazione da una storia divenuta leggenda e nota come “L’ eccidio dei Nobili di Lozio”. Essa avvenne il giorno di Natale del 1410 (1409 per alcuni storici) nell’ambito di una contesa tra Guelfi e Ghibellini, a Villa di Lozio ,una delle quattro frazioni che costituiscono il Comune di Lozio, gradevolissima località situata in Valcamonica nel bresciano, alle pendici della spettacolare montagna denominata Concarena. Secondo il racconto, quel giorno fatidico, mentre la famiglia guelfa dei Nobili celebrava solennemente il Natale, la famiglia rivale, i Federici, Ghibellini, al fine affermare la propria supremazia sulla valle, ne organizzarono l’eccidio in modo assai singolare. Essi resero impraticabili i sentieri trasformandoli in ghiaccio deviando il corso di un torrente. Ai Nobili fu impossibile raggiungere la torre che costituiva il loro rifugio e vennero sterminati. Il romanzo, pur ispirandosi a fatti realmente accaduti non vanta pretesa di verità storica ma nasce dal desiderio di delineare il volto e di rendere tangibile la voce di chi ha vissuto accadimenti drammatici spesso ignorati dai libri di storia, è diviso in due parti, “Il racconto dei vivi” e “Il racconto dei morti”. Vari personaggi narrano i fatti cruenti, ciascuno dal proprio punto di vista, apparendo come fantasmi o ectoplasmi, all’unico superstite della famiglia Nobili, un giovane novizio salvatosi solo perché era lontano, in convento

DESCRIZIONE / CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI PRINCIPALI:

Protagonisti, dunque, sono coloro che, nell’immaginario dell’autrice, vissero il drammatico evento, in cui il ghiaccio , trasformato in una mortale trappola di sangue (da cui il titolo dell’opera) mutò all’improvviso e drasticamente, il loro destino. Entrano in scena, quasi in un palcoscenico, e narrando i fatti in prima persona, ciascuno dal proprio punto di vista, danno vita ad un racconto corale dall’atmosfera gotica e dark che suscita nel lettore le emozioni e l’inquietudine che potrebbero scaturire dalla lettura di un odierno fatto di cronaca e di guerra.

DOVE E COME ACQUISTARLO

Notizie sul libro sono reperibili sul sito www.caffedellearti.net, al seguente indirizzo: https://www.caffedellearti.net/bloody-ice.

Può essere prenotato e acquistato in forma cartacea tramite l’autrice (tramite la seguente mail: BloodyIce@libero.it o telefonando al n. 3473642319) .

Esso è acquistabile su Amazon, in formato e-book e cartaceo al seguente indirizzo:

BREVI NOTIZIE SUI LUOGHI DI AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI PER VISITARLI

Le rovine del castello dei Nobili di Lozio sono tutt’ora visitabili e possono essere raggiunte lungo un sentiero ombreggiato dal bosco e facilmente percorribile, adatto anche per famiglie e per bambini. Per informazioni più dettagliate sui luoghi in cui è ambientata la storia narrata in Bloody Ice, ci si può rivolgere alla Pro Loco del Comune di Lozio presso la quale sarà possibile acquisire utili indicazioni sugli altri itinerari di cui è ricca la zona, immersa in foreste secolari, decisamente magica e suggestiva.

Biografia

Mi chiamo Sabrina Bigatti , ho 54 anni e vivo in Piemonte, tra Vercelli e Novara insieme a mio marito e a mia figlia Ester di 18 anni, un dolcissimo cane di nome Viktor e tre gatti furbi e morbidosi.

Mi sono laureata in giurisprudenza a Pavia nell’ormai lontano 1994 e ho vissuto per circa un anno a Parigi per motivi di studio. Ricordo che mi innamorai della Ville Lumière e trascorsi molto tempo tra la facoltà di legge e gli innumerevoli musei e pinacoteche che costellano questa meravigliosa città che si contende il mio cuore con Venezia. In quel periodo dipinsi molto e conobbi persone provenienti da svariati paesi. Il francese divenne la mia seconda lingua e leggere gli scrittori francesi nella loro lingua originale mi emozionò moltissimo: fu come se le stesse cose che avevo letto in Italiano, dicessero altro e più intensamente.

Tornando al presente voglio innanzitutto soffermarmi sul paesaggio che mi circonda. E’ fatto di risaie e i suoi colori variano a seconda delle stagioni, dall’azzurro e al verde in primavera, al giallo dorato in estate e in autunno fino a trasmutare, dopo la raccolta del riso, nel marrone intenso della terra. Il vasto cielo, tinto di azzurro, si veste allora di grigio plumbeo; nella bruma spuntano le sagome degli alberi spogli , querce, platani, sambuchi, con appollaiati corvi, aironi e Ibis sacri: è questo che mi ha ispirato, risvegliando in me l’urgenza di scrivere e di pubblicare. Alcuni anni fa, spinta da una forza sconosciuta, ho deciso di tirare fuori dal cassetto i racconti, che nel tempo avevo scritto, e ho iniziato a pubblicare partecipando ai concorsi organizzati da una Associazione denominata Caffè delle Arti di Adro in Provincia di Brescia. Il primo racconto che ho pubblicato e che ricevette una bella recensione, si intitola “Una manciata di Sogni” ed è tratto dalla vita quotidiana come quelli che sono seguiti: “Diario di una Moka”, “Caffé Torino”e “Il Tempo dell’Eden”. Quel che vedo intorno spesso, quasi incomprensibilmente, mi affascina e mi induce a scrivere. Descrivo la realtà ma sempre anche nel suo aspetto magico che a volte, per distrazione o cinismo, non si coglie.

Nel 2018 mi è sorto il desiderio di scrivere un romanzo breve ispirato dalla mia terra natia, la Vallecamonica, e così è venuto alla luce Bloody Ice che trae spunto da un fatto storico e tragico avvenuto tanto tempo fa. E’ stato un momento molto particolare in cui ho sentito la verità di quanto disse Pirandello (senza naturalmente volermi paragonare a questo gigante della letteratura) quando scrisse “Sei personaggi in cerca d’autore”: i “miei” personaggi hanno bussato alla mia porta con insistenza volevano raccontare la loro storia. E così ho fatto, ho raccolto il loro messaggio e mi sono resa conto di quanto anche la mia terra d’origine, con le sue montagne preistoriche e intrise di spiritualità, avessero plasmato il mio essere. Da allora le Muse mi hanno riavvicinato ai racconti che si narravano un tempo, quando la gente si riuniva nelle stalle per scaldarsi e stare insieme.

Seguendo l’esempio dei fratelli Grimm, ho setacciato qua e là storie paurose che ho trasformato in racconti dark: “Una storia di lupi mannari” e “La contessa dalla gamba d’oro” pubblicati sul periodico locale Araraberara Valcamonica ( che ha dato spazio ad altri miei racconti e recensito molto positivamente Bloody Ice). Un altro racconto dark , ispirato , invece, dai paesaggi gotici della pianura, intitolato “Suor Angelica delle Orsoline maledette” e che trae spunto da una leggenda di queste terre, è stato pubblicato da Historica Edizioni in una raccolta intitolata “Tradizioni Piemontesi” presentata all’ultimo salone del libro di Torino.

Nel 2021 ho subito un intervento preventivo alla testa per neutralizzare un aneurisma: ne è scaturito un altro racconto dal titolo “L’orologio del Dottor Frankestein” che è risultato secondo classificato nell’ambito del Concorso artistico letterario “Raccontiamoci con cura #Desider_IO” organizzato dall’Associazione “Raccontiamo con Francesca aps” . Si tratta di un’associazione veneta creata in memoria di un medico, Francesca, deceduta prematuramente e che si era prodigata per diffondere la c.d. Medicina Narrativa (termine mutuato dall’inglese Narrative Medicine e con cui si intende una metodologia di intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa).

Oltre alla recensione di Araraberara ricordo la bella recensione di Bresciaoggi e della Rivista Itinerari in cui sono fornite indicazioni anche di carattere turistico legate a Bloody Ice.

Ecco, la mia vita si divide tra il lavoro presso l’Amministrazione Provinciale di Vercelli, la famiglia e…il mondo ispirato dalle Muse che spesso assumono sembianze umane anche di stretti famigliari e il cui richiamo, ora lieve, ora fonte di tormento, è imperioso e irresistibile. Non so se riesco a dare loro soddisfazione, forse cesseranno di seguirmi perché scontente o, molto più probabilmente, quando avrò scritto tutto ciò che riterranno opportuno che scriva e che, ne sono certa, mi farà scoprire a fondo me stessa come davanti ad uno….Specchio.

Domande

Come nasce questo libro?

Nasce da…una passeggiata nel luogo in cui è ambientato, Villa di Lozio, in Valcamonica, e dalla lettura dei testi storici di un noto studioso della cultura camuna, Giacomo Goldaniga, che cito, doverosamente, tra i ringraziamenti. Agli inizi del quattrocento la Valle fu teatro di sanguinarie lotte tra Guelfi ( tra cui spiccava la Famiglia Nobili di Lozio capeggiata da Baroncino Nobili) e Ghibellini (i cui esponeneti più rilevanti appartenevano alla famiglia Federici, alleati dei Visconti di Milano). Uno degli episodi più truci che ancora si ricorda, fu lo sterminio della famiglia Nobili a Villa di Lozio da parte di Giovanni Federici , nel giorno di Natale 1410 ( o, secondo alcuni nel 1409). Il fatto, nel tempo, si tramutò in leggenda. Si disse che i Federici, con le truppe al loro seguito, escogitarono di deviare il corso di un torrente per impedire ai Nobili, che stavano partecipando alle solennità di natalizie, di mettersi in salvo nella loro torre, i cui resti sono ancora visibili. L’acqua del torrente, trasformatasi in ghiaccio, divenne una trappola mortale. Secondo altri i Nobili erano rinchiusi nella loro torre e fu loro impedito di uscire proprio a causa del ghiaccio. Furono tutti , o quasi, massacrati. Il cuore di Baroncino Nobili fu gettato nel pozzo. Ma al di là della ricostruzione storica che lascio rievocare a persone competenti, mi ha ispirato il fatto in sé, che sa di tragedia, una tragedia che imbrattò di sangue un luogo incantevole, i cui boschi in agosto sono pervasi dal profumo inimitabile dei ciclamini, fiori dai ricchi significati simbolici. Mi sono interrogata sui sentimenti e sulle emozioni che dovettero provare i protagonisti di quella vicenda, fossero essi carnefici o vittime. …

A che genere letterario si ispira?

Nel caso di Bloody Ice al genere storico dark. La vicenda è raccontata dai protagonisti in prima persona, sia i vivi, sia i morti. Ho immaginato che ciascuno di essi si presentasse all’unico superstite della Famiglia Nobili che si trovava in convento ed era un ragazzino, con l’urgenza di raccontare quanto accaduto. Quindi è un racconto di ombre e di fantasmi. Forse il testo che più mi ha ispirato, inconsapevolmente, nella stesura, è l’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters . Le atmosfere ricordano, se posso permettermi un paragone, senza voler esaltare più del dovuto il mio libro, quelle delle opere di Edgar Allan Poe. In altri racconti che ho pubblicato ho rielaborato vecchie favole e leggende del passato, quasi tutte ispirate dall’intento di incutere l’emozione della paura, in racconti dall’atmosfera dark. Mi ispirano in tal senso i fratelli Grimm i cui racconti mi affascinano molto; Mary Shelley con il suo Frankestein, Stephen King e Shirley Jackson. Altre volte ho tratto spunto dalla vita quotidiana nei suoi aspetti a prima vista banali o, al contrario, difficili, aggiungendo però un pizzico di ironia e, sempre, di magia. Mi ispirano i grandi autori italiani: Dante, Alessandro Manzoni , Anna Maria Ortese (per citarne alcuni) e gli autori americani come Tony Morrison.

Pensa che una lettura diciamo più fantastica, possa aiutare l’adolescente ad avvicinarsi alla lettura ?

Dipende. Gli adolescenti hanno sete e fame di vita, di sentimenti e di passioni vissute fino all’estremo, come è sempre stato. In alcuni vedo molta curiosità nei confronti dei fatti reali anche se crudi o violenti, ma veri. C’è sete di verità. Atri preferiscono la fantasia. Il genere Fantasy è molto in voga tra gli adolescenti ma anche tra gli adulti. Difficile dare una risposta, almeno per me. Direi che ciascuno, adolescente o meno , se ama leggere, finisce, prima o poi, per incontrare il libro di cui ha bisogno. Nel mio libro c’è una componente fantasy, perché ho immaginato i personaggi e le motivazioni delle loro azioni. In me c’era l’urgenza di dare attualità ad un fatto tragico, un fatto di guerra, che incise profondamente sulla storia della terra in cui sono nata, la Valcamonica appunto, dando voce a personaggi che si sono come presentati con la necessità di raccontare. Volevo creare un racconto corale , capace di dare ampio respiro ad una storia antica, locale, apparentemente insignificante ma così tristemente attuale e simile a quanto abbiamo sotto gli occhi ogni giorno. La guerra purtroppo è un fatto cui assistiamo quotidianamente. Chi ha la sfortuna di viverla in prima persona, credo la viva a modo suo…Spero di essere riuscita almeno in parte a realizzare il mio obiettivo.

Come vede un autore l’editoria in questo periodo?

Io la vedo come un mondo molto complesso e variegato. Penso sia molto interessante ed arricchente il rapporto che si crea a volte tra editori e scrittori. Tuttavia per uno scrittore sconosciuto penso che la possibilità, oggi molto diffusa, di auto pubblicare le proprie opere sia uno strumento molto utile per emergere e farsi conoscere, o per avere, semplicemente, la soddisfazione di vedere la propria storia trasformarsi in un libro da toccare, di cui aspirarne il profumo o condividerla con tanti potenziali lettori anche tramite l’e-book che è anche più economico e pratico. Penso che anche che le case editrici possano rivolgersi al mondo dell’auto pubblicazione, per individuare più facilmente nuovi talenti . Insomma penso che un mondo non escluda l’altro.

Dove possiamo trovare il libro ?

Su Amazon formato e-book, e cartaceo al seguente indirizzo

Notizie sul libro sono reperibili anche sul sito www.caffedllearti.net oppure ci si puo’ rivolgere direttamente a me chiamandomi o lasciando un messaggio telefonico al n. 3473642319 oppure scrivendo sul sito BloodyIce@libero.it.

Ha progetti per il futuro ?

Il primo progetto è di valorizzare quanto sino ad ora ho scritto. A breve spero di pubblicare in un unico testo i racconti che sono stati pubblicati in raccolte collettive in esito alla partecipazione di concorsi letterari vari. Sono in cantiere inoltre altri due romanzi. L’ispirazione non si spegne mai per fortuna. Scrivere per me, è un bisogno.

Di Manuela Montemezzani 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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