Quando un film riscuote un gradimento indiscusso e, in due settimane, a una nuova regista, celebre nelle vesti di attrice, viene consegnato il “biglietto d’oro”, dagli incassi elevati, ognuno di noi, in questo caso, le donne, dovrebbe inchinarsi alla mente e all’anima di Paola Cortellesi e al suo indiscutibile gruppo di attori, tra cui, Marcella, la figlia maggiore, che tra ingenuità e i primi battiti dell’amore, si ribella alle crudeltà che la mamma riceve dal papà, in qualsiasi errore, come inciampare e frantumare qualche oggetto, e, nel contempo, se non, quasi in modo comico, è la mamma stessa a salvarla da un matrimonio che, sin dai primi accordi con il futuro sposo, non avrebbe avuto a disposizione un “nido” accogliente.
La Cortellesi, in questa produzione, assume il ruolo di attrice poliedrica, nonché di regista: una donna “che fa” un film sulle donne. Circa due le ore in cui il pubblico ascolta e osserva assorto queste barbarie.
Chi ti ama non ti chiede di NON lavorare, “perché ci pensa lui”: tu, donna, tra le mura di casa, con rare e serrate commissioni, prestando attenzione a non uno sguardo o a un sorriso ingenuo, che si rivela minaccioso da parte di chi “ti ama” e “ti osserva”!
Paola, come Chaplin, che ne Il grande dittatore danzava con in mano un mappamondo, rappresenta una scena di violenza fisica come una danza, con anche un sottofondo musicale. I lividi guariscono velocemente: la scelta di non apparire come dovrebbe essere, nella realtà, tumefatta per qualche giorno, è un parallelismo con il suo leitmotiv, che è la necessità verso il proprio Io di eliminare, quanto prima, quelle “sconfitte” dal corpo e dalla mente.
Anche all’estero, poiché l’Italia non è solo uno stato in declino, parlano di questo inno, non urlato, però contentente un significato esplicito: se vi agita il femminismo e lo considerate un’esagerazione da parte delle donne, “cari” uomini, osservate le statiche Istat, e comprendete quanti più chilometri di voi han dovuto percorrere, non volendo primeggiare, solo raggiungervi!
The possibility of change in post-war Italy is conveyed through the domestic struggles of one Roman housewife in There’s Still Tomorrow. Actor turned director Paola Cortellesi’s ambitious, big-hearted directorial debut feature echoes the Neo-realist classics of the period, showcasing a central character who might once have been played by Anna Magnani or Sophia Loren. An unashamed, old-fashioned melodrama develops into a more considered tale of small victories on the road to female empowerment.