La data del 1 novembre nella nostra penisola è celebrata come Ognissanti. Ultimamente (a partire dagli anni ’90) a questa festività si associa un nome anglosassone: Halloween. Molte persone ritengono che in qualche modo le due festività siano la “stessa cosa” o festività equivalenti, d’altronde non capitano lo stesso giorno?. A voler essere precisi Halloween si svolge la sera tra il 31 ottobre e il 1 novembre, mentre Ognissanti nel giorno del 1 novembre. Risulta difficile fornire risposte chiare relative a fenomeni complessi. Halloween e Ognissanti condividono una comune tematica archetipica, presente fin dall’origine dell’umanità: la presenza delle anime dei morti e la relazione tra i vivi e i morti.
Halloween è la festa più antica, nota come capodanno celtico. La popolazione che gli antichi greci chiamavano keltoi (i romani Galati), al quale era stato dato come antenato Ercole, si estendeva dalle foci del Danubio alle Isole Britanniche. Pur avendole identificate con un unico nome, esse risultavano gruppi eterogenei e forse non del tutto assimilabili, probabilmente non si sarebbero definiti keltoi. Nelle isole britanniche la All Hallow Eve ovvero vigilia di tutti i santi era la notte che precedeva il 1 novembre, in cui le anime dei morti ritornavano sulla terra accompagnati da streghe, demoni e fantasmi, in cui avveniva un rimescolamento cosmico.
Ognissanti è una festività storicamente più recente, creata per sostituire Halloween e altri riti pagani. La Chiesa all’inizio celebrava i martiri (mártyr in greco significa testimone, in questo caso della fede), ovviamente il primo martirio è quello di Gesù Cristo. Al principio dell’era cristiana ogni martire era celebrato presso il proprio sepolcro, si pregava il Signore per lui, poi si iniziò a pregare direttamente il martire. Da allora si sviluppò un notevole culto, i primi martirologi nacquero nel V secolo dopo Cristo, il più celebre è quello del venerabile Beda del 735 d.C. il quale ha costituito da modello per tutti i successivi.
La data in cui si celebrò Ognissanti per la prima volta può essere considerata il 1 novembre del 610 d.C, quando papa Bonifacio IV dedicò il Pantheon alla Vergine Maria e a tutti i martiri (Sancta Maria ad martyres). La festa di Ognissanti è una solennità, appartiene alle feste rilevanti, nello specifico per Ognissanti “La Chiesa proclama il mistero pasquale realizzato nei santi che hanno sofferto con Cristo e con lui sono glorificati”.
Allo sviluppo della festa di Ognissanti contribuì Alcuino, consigliere di Carlo Magno, fu poi resa obbligatoria in tutta la Chiesa d’occidente nel 1475 dal papa Sisto IV.
Relativamente alle feste dei morti, va precisato come si esorcizzi la paura. In quella sera o giorno, si entra in relazione con i morti. Esempio simbolico per eccellenza è lo scheletro o il teschio, una specie di ponte tra la vita e la morte. Gli antichi romani celebravano i saturnali, gli egizi e gli etruschi attribuivano un notevole culto relativo ai propri morti. I cinesi nel loro capodanno fanno scoppiare mortaretti per scacciare gli spiriti. L’offerta del cibo serve a placare l’eventuale ira dei defunti, anche i fiori, in fondo scherzare sulla morte è un modo di esorcizzare l’angoscia della vita.
Va precisato che ormai Halloween risulta essere la festività mondiale più rappresentativa del rapporto vivi-morti. A mio avviso però il rituale cattolico è più completo, in quanto alla festa di Ognissanti segue il giorno dei morti, in cui si omaggiano le tombe dei defunti con fiori, crisantemi in particolare i quali rappresentano un fiore solare che richiama all’immortalità.
La visita ai cimiteri è anche un modo per celebrare tradizioni e valori che provengono dal passato, spesso in Italia essa risulta una vera e propria festa cittadina.
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