Da più di 30 anni, il 10 ottobre è la Giornata Mondiale della Salute Mentale che si è aperta quest’anno con un messaggio del Presidente delle Repubblica Italiana Sergio Mattarella. Ha ricordato nel suo discorso di celebrazione il silenzio che ancora circonda il disagio psichico frutto del pregiudizio e ha sottolineato i rischi che per questo corrono soprattutto gli adolescenti e i giovani. L’invito del Presidente della Repubblica è stato quello di far proprio il principio assoluto che godere di una buona salute mentale è condizione per esercitare liberamente i diritti fondamentali della persona.
L’impatto dell’apocalittica pandemia COVID-19 ha innescato, a causa dello stress, dell’isolamento, delle preoccupazioni finanziarie e dell’incertezza, una crisi globale della salute mentale in un numero crescente di persone in tutto il mondo, indipendentemente dall’età o dalla provenienza.
A tutto questo si è aggiunto oggi l’ansia per l’inarrestabile accendersi di conflitti armati in Europa e nel Mondo, dei conseguenti ribaltamenti in campo economico e dell’incertezza di vivere nei propri spazi abitativi. Solo educando e sensibilizzando, favorendo l’inclusione, possiamo migliorare nel nostro paese le condizioni di vita quotidiane e personali dalla prima infanzia alla vecchiaia.
L’altro aspetto, per cui è importante l’equilibrio mentale è che grazie a questo, ciascuno di noi può esprimere al massimo il proprio potenziale, in tutti gli aspetti della propria vita personale e lavorativa. A questo aggiungerei che la citazione “Mens Sana in Corpore Sano” ci dice, come già i nostri antichi sapevano, che anche la salute fisica influisce direttamente su di noi, sia sotto l’aspetto del benessere fisico, che sul benessere mentale, rendendoci più felici e positivi in ogni momento della vita.
La Giornata della Salute Mentale ci aiuta anche a riflettere positivamente sugli incredibili progressi che abbiamo fatto nell’affrontare le sfide della salute mentale. Ci sono ancora pregiudizi, ma la speranza nei progressi tecnologici brilla più che mai, per poter permettere a tutti un punto da cui partire e riflettere su se stessi.
Ho trovato interessante e molto “avanti 4.0” il punto di vista di progresso che la tecnologia ci offre in questo campo, affrontato dal Dott. Elo Ferrari di Berlino, nel suo articolo dedicato al benessere mentale dal titolo: “Tecnology For Well Being”. Il Dott. Elo Ferrari è Senior Project Designer @flink e da molti anni appassionato di IA (Intelligenza Artificiale), neuroscienze e scienze comportamentali.
Dott. Ferrari, lei nel suo articolo, parla di progressi tecnologici in aiuto e supporto ai problemi di salute mentali. Ci vuole spiegare meglio?
“Uno degli aspetti più promettenti della tecnologia nella salute mentale, sembra incredibile ma non lo è, è la capacità di fornire interventi personalizzati. Gli algoritmi di apprendimento automatico analizzano vasti set di dati per adattare i piani di trattamento alle esigenze individuali.
Abbiamo aperto nuove strade per monitorare e migliorare il benessere mentale. I dispositivi possono monitorare i segni vitali, i ritmi del sonno e persino gli indicatori emotivi. Questi dati consentono agli individui e agli operatori sanitari di intervenire tempestivamente e prendere decisioni informate sulla propria salute mentale.”
Lei ci sta parlando di una rivoluzione digitale in continua evoluzione nel campo della salute mentale.
“Esatto. La teleterapia, le app per la salute mentale e le comunità di supporto online, hanno abbattuto le barriere all’accesso all’aiuto professionale. Questa trasformazione guidata dalla tecnologia garantisce che il supporto sia a portata di clic.”
Quali sono le previsioni sulla salute mentale basate sull’ IA (Intelligenza Artificiale)?
“Anche l’intelligenza artificiale – continua il Dott. Ferrari – sta svolgendo un ruolo fondamentale nella previsione della crisi di salute mentale. Gli algoritmi possono analizzare modelli linguistici, post sui social media e altre impronte digitali per identificare individui a rischio di depressione, ansia o tendenze suicide.”
E la realtà virtuale quanto conta per la terapia dell’esposizione?
“La tecnologia VR (Realtà Virtuale) ha rivoluzionato la terapia dell’esposizione per condizioni come disturbo da stress post traumatico, disturbo ossessivo compulsivo e altri disturbi.
I pazienti possono affrontare le proprie paure in un ambiente controllato e coinvolgente, costruendo gradualmente la resilienza. Questo approccio innovativo riduce il trauma emotivo associato alla terapia espositiva tradizionale.”
Ci dà una conclusione finale su questo tema.
“Stiamo camminando verso un futuro più luminoso in cui il benessere mentale sarà più accessibile, personalizzato e supportato in modo efficace. Insieme, lavoriamo per un modo in cui la salute mentale riceva la cura e l’attenzione che merita.”
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