“L’arte nasce per essere assorbita come l’aria che respiriamo
e proprio come essa è necessaria”
Maria Lai
a cura di Barbarah Guglielmana
Lo scorso 8 settembre Cecilia Pacileo, in arte PACI, ha inaugurato la sua prima mostra di
disegni “FREEZE FRAME” nello spazio di Costruzioni, l’atelier tutto al femminile di Marina, Alida
e Paola in corso Garibaldi a Pavia. Con i suoi disegni diventati immagini per t-shirt, shoppers e
cartoline la giovanissima artista pavese -tra il divertito e l’incredulo- si è presentata al folto
pubblico pervenuto, accompagnata dallo psicoterapeuta Wolfgang H. Ulrich appassionato
d’arte.
In un azzurro cielo che illuminava la giornata di fine estate lui e nell’elegante nero come i suoi
occhioni in cui scorrono fotogrammi di sogni e desideri lei, Ulrich con maestria ha discorso della
passione di PACI per l’Arte e della necessità di individuare in chi vive di questa un modello a cui
ispirarsi per la sua forza. Se non ci fosse l’arte sarebbe tutto più difficile…
La sua forma preferita d’espressione è il cinema, rispondeva l’artista senza un momento di
esitazione alla domanda del dr. Ulrich, che l’ascoltava, l’accompagnava, la sbloccava e la
faceva emergere… con l’arte in generale si comunica, ma con il cinema di più, c’è la fotografia,
la musica, la recitazione. Mi piacciono di più le attrici, che sono anche un modello -traduceva
l’intervistatore- per la loro intelligenza e per le loro scelte coraggiose. Ci raccontava di aver
recitato ne Il Ventaglio di Goldoni, scoprendo sul palco che quando si è sul palco non vedi le
persone, non pensi al pubblico, non conosci timidezza.
Cecilia disegna da sempre (ed è bello a 14 anni!).
Nei suoi disegni c’è Cher con la frase: Sono un uomo ricco. Jennifer Aniston con il suo più
realistico ritratto. Cate Blanchett, un’attrice fantastica e una brava persona, una mia amica l’ha
incontrata in aeroporto e lei si è fermata per salutare. C’è Audrey Hepburn, a matita e china, da
bambina mi chiamavano Sabrina per la somiglianza dei miei occhi a quelli della protagonista
nell’omonimo film. Madonna, perché mi piacciono gli anni ottanta di cui ho molti vinili, sono dei
miei genitori precisa. E Questa sono io, ho le rane in faccia, non so perché, l’ho disegnata
quando avevo i capelli colorati. Non manca un disegno di Pulp Fiction. Tra i ritratti di uomini
David Bowie perché mi piace la sua musica e Andy Warhol perché amo la cultura pop. Ci sono
anche il gatto torta l’ho fatto a scuola e il gatto che vola me l’ha chiesto mia cugina, gatti che
vanno a ruba al vernissage, e come gli altri lavori vengono ammirati e si possono ancora
comprare in questo splendido atelier, Costruzioni, unico e speciale nel suo genere in cui gli
oggetti diventano poesia da toccare e da portare a casa. (L’intero ricavato di FREEZE FRAME
sarà donato all’Associazione Italiana Sclerodermia AILS).
PACI mostrando il suo album di disegni mi racconta la trama del film Il segreto delle api: una
donna sta divorziando dal marito, c’è l’amore per un’altra donna, c’è un figlio a cui non importa
essere maschile e aggressivo come il padre cerca di insegnargli, perché a questo bambino non
gli danno fastidio i sentimenti.
Nella sua collezione non manca un tributo al musical Mamma mia, mentre la sua vera mamma
mia ha preparato un raffinato buffet per il vernissage, alla quale la figlia riconosce la parte
creativa in cucina; arte di cui abbiamo tutti bisogno e che andiamo cercando per non sentirci
deboli.
“Art is anything you can get away with”.
(L’arte è qualcosa che ti permette di cavartela sempre.)
Cit. Andy Warhol, che forse citava il sociologo McLuhan.
Foto di Cristina Barbieri, per gentile concessione