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Alla scoperta dei rimedi “antichi”… L’Arnica

Il rimedio naturale a cui è dedicato il nostro appuntamento settimanale rappresenta sicuramente il più conosciuto dagli sportivi, avvezzi a piccoli traumi e “acciacchi” dovuti allo stress muscolare e articolare: sto parlando dell’Arnica.
Tale pianta, il cui nome botanico è Arnica Montana, nonostante possieda una nomenclatura molto antica, probabilmente derivata dal termine greco “ptarmica”, ossia “sostanza che provoca lo starnuto”, in realtà sembra aver conosciuto i primi utilizzi solo nel Medioevo.
La famosa monaca Erborista, Santa Ildegarda, nota per essere l’autrice di un importante opera in materia di medicina naturale, per prima ne descrisse la struttura e le proprietà, anche se dobbiamo alla Scuola Medica di Salerno gli studi più approfonditi del periodo.
La prescrizione di Arnica divenne abituale a partire dal XVI secolo ma gli impieghi della stessa erano molto distanti da quelli attuali; essa era infatti chiamata la “china dei poveri” e veniva utilizzata come febbrifuga in caso di impossibilità ad assumere la vera china, antipiretico con un costo piuttosto elevato.
In realtà, ormai da almeno un secolo, i farmacologi hanno scoperto la tossicità dell’Arnica assunta per bocca: l’unico modo per utilizzarla oralmente è in formulazione omeopatica, in quanto le innumerevoli diluizioni a cui il principio attivo è sottoposto lo rendono assolutamente innocuo per uso umano. Attualmente l’utilizzo più diffuso è decisamente quello cutaneo: in commercio esistono infatti numerosi preparati a base di Arnica, con percentuali variabili di concentrazione del principio attivo; troviamo spume, creme e gel anche se la forma più concentrata è sicuramente quella oleosa. In questo caso la notevole efficacia del rimedio è dovuta al fatto che le sommità fiorite della pianta vengono poste in infusione in un olio vegetale che ne consente una macerazione molto lunga nel tempo. Tale trattamento permette il lento rilascio del principio attivo all’interno delle molecole dell’olio vettore in modo che, nonostante le successive filtrazioni, la sostanza mantenga tutta la vitalità e l’efficacia della pianta.
Come già detto all’inizio dell’articolo, l’Arnica costituisce il rimedio principe in caso di contusioni, traumi distorsivi e muscolari e piccole infiammazioni osteo-articolari ma, vi svelo una piccola curiosità: alcuni studi, ormai piuttosto datati, la indicano anche come disintossicante in caso di tabagismo. La nostra Arnica rappresenta dunque davvero un prodotto polivalente, una “panacea” che non dovrebbe mai mancare nel nostro armadietto dei fitofarmaci.
Io per oggi naturalmente vi saluto e vi dò l’appuntamento alla prossima uscita, in compagnia di un altro “rimedio antico”.
Cristinacavallero.nat@gmail.com

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