Negli ultimi anni stiamo affrontando estati sempre più calde e lunghe con raggi solari sempre più violenti che rischiano, da un punto di vista della pelle, di farci scottare più facilmente. L’esposizione al sole è parte integrante delle vacanze per tutti a cui nessuno rinuncia più. Esporsi al sole ,in ogni caso, soprattutto nelle ore centrali, sta diventando sempre più pericoloso, provoca scottature importanti, invecchiamento precoce, allergie, fino potenzialmente ad arrivare ad un fattore di rischio molto alto per la formazione di tumori dermatologici.
Non sono allarmista, ma l’eccessivo sole può essere veramente dannoso. Una dose giusta di sole, nelle ore consigliate, che non sono quelle centrali, dalle h 11.00 alle h 16.00, ci serve per mantenere le ossa sane, rilassare i muscoli delle articolazioni, dormire meglio e migliorare, con la sua azione disinfettante ed antinfiammatoria, alcuni problemi dermatologici. Ripeto una dose giusta e calibrata di sole!!!.
Il sole è una fonte di energia infatti e ha un effetto positivo sul sistema immunitario. Può combattere la depressione, migliorare l’umore, e aiutando a produrre la vitamina D nel nostro corpo, attiva benefici di prevenzione verso le malattie degenerative e l’osteoporosi. Il consiglio da seguire e’ che durante l’estate e in qualsiasi momento in cui ci si espone al sole, ma anche d’inverno, è fondamentale prendere precauzioni per proteggere la pelle e i nevi dai danni causati dai raggi ultravioletti con creme con fattori di protezione almeno di 30.
In questa voracità di sole e di abbronzatura a tutti i costi è diventato importante osservarsi, controllarsi e farsi controllare da un dermatologo una volta l’anno per la cosiddetta “mappatura dei nevi”. Perché è importante?.In realtà è sempre stato importante, soprattutto nei soggetti di pelle chiara che non hanno la quantità di melanina sufficiente a proteggere la propria cute, fissare ogni anno un controllo a partire dall’adolescenza per verificare lo stato dei propri nevi. Questo tipo di prevenzione , grazie alla comunicazione sociale di tutti gli organi di stampa, sta diventando una pratica comune.
Ci facciamo aiutare dal Dott. Roberto Castellengo, con studio a Torino e specializzato in Dermatologia Clinica dall’infanzia all’età matura. E’ suo il cavallo di battaglia di organizzare campagne stampa per la prevenzione del melanoma, un tumore della pelle molto aggressivo mediante l’esame dermatoscopico.
Dott. Roberto Castellengo, quali sono i consigli che ci può dare come linee guida per cautelarci?
“Prima di tutto è quello di utilizzare una crema solare a spettro ampio (che protegga dai raggi UVA e UVB) con un fattore di protezione detto FPS, che non sia inferiore a 30. La crema solare deve essere applicata abbondantemente su tutte le aree esposte della pelle come viso, collo, orecchie, braccia e gambe, e in particolare sui nei e sulle aree della pelle che ne sono ricoperte. La crema solare va applicata almeno mezz’ora prima dell’esposizione solare e riapplicata ogni 2 ore, o più spesso, se ci si immerge in acqua o si suda. ll mio consiglio inoltre, che anche durante il periodo invernale, la pelle del viso deve essere comunque protetta quotidianamente anche se fuori piove o è nuvoloso, con un fattore almeno non inferiore a 30. Raccomandazione successiva è di indossare cappelli a tesa larga, occhiali da sole e abiti leggeri per ridurre l’esposizione diretta ai raggi del sole particolarmente tra le h 11.00 e le 16.00.”
Ho letto del criterio dell’ ABCDE per i melanomi ? Cosa vuol dire Dott. Castellengo?
“Adesso glielo spiego perché è importante conoscere su cosa prestare attenzione nel farci un auto-esame regolarmente. Per riconoscere un neo o una macchia cutanea sospetta ci si può affidare alla regola “ABCDE”, osservando con attenzione alcune caratteristiche dei nevi. La A sta per asimmetria della forma perchè un neo non pericoloso dovrebbe essere divisibile da un diametro in due metà o approssimativamente di pari superficie. La B quando il bordo si presenta frastagliato con profilo privo di regolarità tipo carta geografica. La C quando i colori presentano cromatismo non omogeneo in cui si apprezzano colori scuri di tonalità marrone nero e varie sfumature al loro interno e presenza di aree rosso/rosacee a distribuzione variabile all’interno della medesima area. La D ci parla della dimensione del neo se è superiore a 6 mm. La E evoluzione in tempi brevi nell’ arco dei quali la lesione manifesta l’attitudine ad alterare il suo iniziale aspetto con mutamenti di colore, forma e/o superficie in relazione al quadro iniziale.”
Cosa ci può dire in merito ai lettini solari usati regolarmente dagli amanti dell’abbronzatura durante tutto l’anno?
“L’uso dei lettini solari – ci dice il Dott. Castellengo – costituisce un ulteriore rischio per il melanoma perché il suo uso eccessivo così come l’esposizione intensiva ai raggi solari, aumenta ed accelera i rischi di tumori. Vi riporto questo: secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) 20 minuti di lampada solare equivarrebbero a 20 minuti di sole di mezzogiorno all’Equatore. In molti paesi come il Brasile l’uso del lettino solare è stato vietato, mentre in altri come la Germania il divieto è rivolto soltanto ai minorenni, alle donne in gravidanza e per coloro che si scottano facilmente al sole. Tante operatrici che lavorano nei centri estetici sono preparate nel dare informazioni giuste, ma ci sono molti dispositivi abbronzanti liberamente venduti per uso domestico che sono senza controllo. Una seduta di massimo 8 minuti con una lampada solare di ottima qualità, controllata e a bassa pressione ogni 2 mesi, può essere accettata perché non induce in questo modo la formazione di tumori. Ripeto è importante ogni anno fissare un appuntamento dal dermatologo per eseguire una “mappatura dei propri nevi.”
Cosa possiamo fare noi Dott. Castellengo?
“Il mio consiglio è di continuare a monitorare i vostri nei durante l’estate e oltre. Prestate attenzione a qualsiasi cambiamento nella forma, nel colore, nelle dimensioni o nel prurito. Se notate qualcosa di sospetto consultate immediatamente un dermatologo.” Io fotografo i nevi piu’ sospetti di possibile cambiamento dei miei pazienti , ad ogni visita eseguita per permettere di capire lo stato di evoluzione dello stesso alla visita successiva.
Qual’è l’obiettivo di eseguire annualmente questo tipo di esame?
“Questa pratica è ora più cruciale che mai per la prevenzione del cancro della pelle come il melanoma e altri, e grazie a questo semplice esame, è possibile individuare cambiamenti sospetti dei nevi e intervenire tempestivamente. I nevi possono cambiare nel tempo a causa dell’esposizione al sole, dell’invecchiamento e di altri fattori. Dobbiamo osservare se ci sono cambiamenti nel colore, nella forma, nelle dimensioni o nel prurito, perché questo ci sta dicendo che esiste un problema potenziale e di correre da un dermatologo. Nel corso della vita tutti i nevi possono modificarsi ma il fattore che deve essere monitorato è costituito dal breve lasso di tempo nel quale tali mutamenti divengono visibilmente apprezzabili dal paziente o dai loro familiari. Farsi controllare regolarmente può aiutare a monitorare e prevenire danni indesiderati. Per ultimo questa procedura detta “mappatura dei nevi” è fondamentale per le persone con una storia famigliare di cancro della pelle o con una predisposizione genetica allo sviluppo. In definitiva, farsi controllare dallo specialista una volta l’anno è un passo importante per la salute della pelle e la prevenzione del cancro. La diagnosi precoce può fare la differenza nel trattamento e nell’esito di eventuali condizioni cutanee serie”.
Virginia Sanchesi
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