Una donna conosciuta nella danza, nella letteratura futurista, nella sua Voghera, che, però, la Sensia 2023 ha ben valorizzato, sia con una sfilata di suoi abiti, nel FuoriSensia, sia con un’esposizione, presso la sala, a destra dell’ingresso, nel Castello Visconteo, con un allestimento che cattura l’attenzione, in particolare la cartellonistica è un ‘idea grafica del M.a.r.t., il museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Il 25 febbraio 1913, Giannina nasce a Milano, in una famiglia di concertisti, nell’anno in cui la zia, Rosina Ferrario, riceve il diploma di pilota, prima donna aviatrice italiana: come narra la danzatrice, in una conferenza al M.a.r.t., con alcuni fili che si intrecciano: il corpo, mentre esegue le coreografie, sembra interpreti il “volo”, quasi un legame con l’onorificenza ricevuta dalla zia.
Filippo Tommaso Marinetti, il “padre” del futurismo letterario, è un amico di famiglia e offre alla ragazza una prova di volo acrobatico. Giannina diventa una sua musa ispiratrice.
Una lesione al menisco non le faciliterà la carriera e, nel Dopoguerra, si dedica all’insegnamento della danza, nelle scuole di: Sanremo, Milano, Genova e di Voghera. Il ritorno dell’interesse della critica per l’esperienza futurista la vede coinvolta, a partire dagli anni Settanta, in esperienze di studio e recupero della danza futurista.
Partecipa a conferenze, anche internazionali. Si spegne a Voghera, nel 1995.
L’archivio della danzatrice è conservato presso la sede del Ma.r.t., a Rovereto.