Quest’intervista ha come protagonista un trentenne, nato e cresciuto a Pavia, che, ora, vive e lavora a niente poco di meno che Montecarlo: oui, Madames et Messieurs. Un progetto, apparentemente ambizioso, quanto però faticoso:”Se mi distraggo un minuto, consumo un’aragosta e vengo licenziato”, scaturisce dal principale approccio al lavoro, seguendo le impronte del celebre Paolo Torres, un padre che è competente nel lavoro e nell’aiuto di coloro ai margini della società, quanto è umile.
Ho conosciuto Paolo in occasione dell’indimenticabile, credo per tutti i pavesi e coloro che hanno a che fare con la città, mostra, dell’anno precedente, quando ha raccontato, immagine su immagine, quello che ha onorato e un po’ infangato la città.
Lui, ad esempio, era presente la notte in cui il giovanissimo Cesare Casella venne riportato a casa, dopo mesi di prigionia, nell’Aspromonte. quel viso sorridente, oggi, è un uomo che viene intervistato e un mistero, circa quell’assrudo rapimento, è ancora in parte da comprendere. Un rapimento non sarebbe nemmeno da provare a giustificare.
L’unico elemento he consola è che il ragazzo abbia affrontato una seconda esistenza, in modo abbastanza forte, nonostante quello che avrebbe potuto subire.
Andrea è fiero di questo nome famoso in città, e non solo, però, da ragazzo “con la testa sulle spalle” ha compreso che vorrebbe cimentarsi in un ambito nuovo, in cui nesuno può criticare il fatto di avere una carriera già avviata.
Conseguito il diploma, andrea studia all’Alma, accdemia dell’alta ristorazione di Gualtiero Marchesi, facendo emergere il talento e la pazienza nel preparare non piatti che siano solo piatti, bensì un vero e proprio concetto di “esperienze”. Egli è sia uno degli chef de partie e un cuisinier: conferma quanto sia neessaria l’arte di saper lavorare in un team, offrendo idee e, soprattutto, ascoltare e, ovviamente, analizzarlein modo critico, cimentadosi con le proprie capacità.
Lui ha lavorato in molti ristoranti stellati, in particolare in luoghi turistici, approdando a un luogo, che potremmo anche concepirlo come un sogno ad occhi aperti: il ristorante dell’Hotel Hermitage, un hotel conosciuto anche dai partecipanti al Gran Premio di Formula 1!