Ad essere seri non si può non convenire che la vittoria di Elly Schlein nelle Primarie per la elezione del Segretario Nazionale del PD contro Stefano Bonaccini, sia stata una sorpresa come una vincita all’Enalotto. Nessuno o quasi aveva previsto “in anticipo sul nostro stupore” per dirla con Faber, che la giovane Elly, a maggior ragione dopo che Bonaccini era prevalso tra gli Iscritti al PD, avrebbe vinto in surplace sul Governatore della Emilia Romagna nelle Primarie aperte del 26 febbraio scorso, con il 54% dei votanti ed essere così eletta nuova Segretaria Nazionale del PD nella Assemblea degli eletti del 12 marzo scorso. So, per esperienza personale vissuta, a differenza di quanto pensano i Qualunquisti di ogni risma e specie, a Destra come a Sinistra, che la Politica è sudore e fatica, astenia, stress e sfinimento e spesso si declina anche in sangue e merda schietta (per ricordare il Ministro Formica). Immagino l’ansia e l’esaurimento di una giovane donna di 38 anni iscritta giovanissima al Parlamento Europeo e con una marginale esperienza da pre-sardina con “Occupy PD”, tessere alleanze con i marpioni Capibastone alla Franceschini, Emiliano, Boccia, Serracchiani ed altri altolocati; immagino il suo tour in tutte le Province del Belpaese e il suo dialogo con i Signori delle Tessere. A voler essere seri, non si augura neppure al tuo peggior nemico, un percorso a ostacoli come le ultime primarie del PD e la responsabilità che si è caricata sulle spalle. Aveva ragione Elly quando nel primo discorso da Segretaria disse “Ce l’abbiamo fatta, è una piccola grande rivoluzione. Nemmeno questa volta ci avevano visto arrivare”. Poi è arrivata, ha fatto il suo esordio di routine alla Camera, iniziato le grandi manovre per costruire la “sua” Segreteria Esecutiva con il manuale Cencelli per accontentare le correnti mai sciolte, fatto qualche svarione politico e….chiesto qualche settimana sabbatica per staccare dalla politica e prendersi un po’ di meritato riposo. Purtroppo per Lei la Politica non si è fermata, anzi ha intensificato la dialettica politica e lo scontro tra maggioranza e “opposizioni” sempre più divise e inconcludenti. Le “vacanze” di Elly sono diventate un caso nazionale e la sua assenza dalle emergenze politiche un’occasione per liberare scoop e gossip, manco fosse tra i Partecipanti all’Isola dei Famosi. “Where is Elly?” è stata, per qualche settimana, la domanda dominante la massmediologia italica. Non mi meraviglia che sia stato il Giornale di Paolo Berlusconi, l’organo di Stampa (con tanti altri) ad infierire sulla Elly e scoprire che, mentre si assentava dalla Politica, era ben presente nei Palazzi e nelle Feste VIP dei Salotti di Roma e nel caso in questione nella Terrazza attico del Cantautore di successo con un dna “democratico” Claudio Baglioni. Si leggeva il 18 aprile scorso sul Giornale “Mentre a sinistra si chiedono “Dov’è finita Elly?”, Claudio Baglioni attovaglia politici e attori, cantanti e intellettuali nel suo attico ai Parioli. Tutti curiosi di conoscere la neo segretaria. E chissà di cosa avranno parlato…”Ma anche Repubblica non è da meno e non le manda a dire, ma le scrive nero su bianco “Where is Elly?”. Come abbiamo già accennato, persino al Nazareno, Sede nazionale romana del Partito democratico se lo domandano. Senza ottenere risposta, però! Eh sì, perché la neo Segretaria, dopo aver preteso come detto “una pausa per staccare e riposare”, ha fatto perdere le tracce di sé in un alone di mistero. Non commentava, non incideva nel dibattito politico, non rispondeva a chi la interrogava. Completamente afona. E non solo sui dossier più imbarazzanti, come il brutale stupro alla Festa dell’Unità. Ha scansato anche i temi a lei cari, come le politiche green (il termovalorizzatore a Roma) e i diritti (la maternità surrogata). Intorno lo scontro divampa a, e lei muta. Come una sardina in scatola di alluminio. Eppure giorni fa, mentre Repubblica teorizzava l’assenza della leader come presenza e ne esaltava la prudenza, Elly Schlein si ritrovava a cena con la crème de la crème della Roma (radical) chic. Serata ai Parioli, in uno degli attici disegnati da Pietro Lombardi. Chi c’era ha raccontato che sembrava il revival de “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino del 2013. Era presente – cosi dicono le cronache del Gossip quasi tutta l’intellighenzia (de sinistra) che conta. Tutti lì per lei, per conoscerla. Chiamati a raccolta dal padrone di casa: appunto Claudio Baglioni. A rendere pubblico il lungo elenco degli invitati ci ha pensato il giornalista Simone Canettieri sul Foglio: Paolo Sorrentino (a proposito di grande bellezza…), il direttore (uscente) del Salone del libro di Torino Nicola Lagioia, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Gabriele Muccino e Carlo Verdone. Due soli politici ammessi al tavolo: Dario Franceschini e la sua moglie, On.Michela Di Biase, grandi sponsor dell’ascesa e della vittoria dell’ex sardina su Stefano Bonaccini. A completare la lista dei presenti ci aiuta Dagospia aggiungendo i nomi di Jovanotti, Francesco Piccolo, Luca Zingaretti, Luisa Ranieri e Salvatore Nastasi. Parterre surreale, a pensarlo tutto insieme. Roba da film, appunto. Dicono sempre le cronache che la Elly si è mossa come una Star consumata, grandi sorrisi, grande empatia e una perfetta padronanza non solo dei modi e dei comportamenti del bon ton, ma anche delle buone maniere del galateo. Quasi tutti i convenuti hanno concordato che sia più bella e simpatica di persona che in fotografia o in TV: un Tipo interessante e intrigante, una vera Signora educata e cresciuta per saper vivere nella Società che conta e nei salotti della Roma Bene. Chissà cosa avranno mangiato. Quale menu avrà mai pensato Baglioni per i suoi ospiti? Finger food o bucatini? E chissà di cosa avranno parlato, tra uno stuzzichino e l’altro. Di inflazione e di quanto costa andare a fare la spesa? Delle pessime politiche della Bce e di quanto sono arrivati a costare i mutui? Ma anche no: certi discorsi mettono di cattivo umore e finiscono per guastare la cena. Che, poi, parlare di quanto sia difficile, oggigiorno, comprare un cinquantametriquadri a Roma fa tanto anni Sessanta. Per di più ai Parioli. Si dice che si sia molto evocata la nostra pulzella underdog Giorgia Meloni che, peraltro, è pur la Prima donna premier, ma peccato che sia di destra (il ché vale molto meno). Le saranno fischiate le orecchie. Aggiunge il Giornalista del Giornale “Chissà se si sono detti quanto è fascista e puzzone questo governo che chiude i porti e nega un futuro agli immigrati? Solo che da Baglioni, a differenza che nell’esilarante pellicola di Coline Serreau “la crisi” del 1992, non c’è Michou a ribattere candidamente: “È molto più facile essere contro il razzismo quando si abita a Neuilly che quando si abita a Saint Denis”. Depennata la casella accoglienza (meglio accoglienza di immigrazione, è più politically correct), di che altro avranno parlato? Diritti? Oh, sì! Eccome. Ma i diritti sociali o individuali? Insomma i Diritti collettivi, quelli da inserire nel nuovo Statuto dei Lavori al plurale (perché questo servirebbe nell’Italia del 2023) o dei Diritti civili? La Elly avrà annuito, compiaciuta. E lo stesso avrà fatto anche Baglioni, anfitrione della serata, soddisfatto della tavolata. Da ripetersi, si saranno detti all’uscita. Magari, la prossima volta a Capalbio. Che adesso le giornate si allungano e si va verso la bella stagione e un aperitivo al mare è quello che ci vuole…peccato non ci sia più Fred Bongusto ad accompagnare con “una Rotonda sul mare e il nostro disco che suona”! Va beh c’è sempre l’inossidabile Peppino con la sua Champagne.. Compagno Cameriere Champagne!
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Where is Elly? Mi dicono sia a cena sui tetti di Roma della grande bellezza
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