Se volete gustare Napoli, sia in ambito alimentare, vinicolo e anche artistico, si parla di barocco rivisitato in chiave moderna, e abitate nella provincia di Pavia, soprattutto nella zona dell’Oltrepò Pavese, occorrono pochi chilometri e raggiungerete una location, amplia, raffinata e determinata, come il suo proprietario, che è molto conosciuto a Napoli e Caserta, nonché dai più esperti del settore food, come “Maestro e chef stellato della pizza”. La dicitura precisa la potete leggere ed elogiare sulla locandina:
Montebello della Battaglia è stata scelta, da cause familiari e bellezze in ambito turistico, come l’unica, ad ora, filiale al Nord Italia, di questa celebre catena di ristoranti (nonché bar e pizzerie) di uno che Napoli l’ha nell’accento, nell’anima e nel “core”.
Una sera, dirigendomi, quasi mi sfugge, nonostante le ampie dimensioni, mi giro e un déhor molto luminoso, con un’ampia striscia, con un numero e una frase. Rallento, accosto e beh comprendo che non servono molte parole: un nuovo trampolino di lancio dell’Oltrepò è un altro, recentissimo, aperto, infatti, dal 23 febbraio, e ricco di fascino luogo, in cui sostare, sia gli abitanti che cercano una cucina un po’ differente, con una carta di vini, da tutto il mondo, sia e soprattutto i turisti!
Vincenzo è figlio d’arte: già nel 1832, la famiglia produceva la pizza, un prodotto, all’epoca, per saziarsi e non gourmet, nella sua accezione estetica! Egli è cresciuto, tra farine, forni riscaldati, pale che spostassero l’impasto da cuocere e cotto. Nel lontano 1945, esisteva una donna, diventata con il tempo una grande cuoca.
Questa donna sfruttò la propria dote non solo in ambito lavorativo, ma anche nella vita di ogni giorno, infatti, in pieno periodo di guerra, preparava pietanze per i bisognosi e per chi avesse necessità di aiuto. Gelsomina Cerrato, in arte “Donna Mimì” era la mamma del maestro Vincenzo Varlese, al centro di questa immagine suggestiva.
Il sogno? Aprire un locale che fosse suo, appena il budget glielo avrebbe “suggerito”. Oggi, se lui si specializza nelle pizze, il collega, Marco Costa, è lo chef degli altri piatti, presenti nel menù.
Una parentesi che è necessaria perché può motivare anche i più giovani a non demotivarsi: Vincenzo, impegno e studi a parte, forse, non avrebbe mai valutato quest’opportunità di valorizzare la pizza, se non fosse che, a causa di un’urgenza, nel 1995, dovette sostituire un dipendente, imparando rapidamente a preparare quel piatto, che fonda le sue radici, nella città molto amata, quanto commentata, dal popolo italiano.
All’ingresso, poco a sinistra, colpisce una bacheca, il cui design è in tema con il fascino delle altre aree: è lo shop, in cui acquistare gli ingredienti, nonché vini da abbinare, come suggerito dal menù.
Osservate quel simpatico candelabro, che si affaccia a una delle vetrate. Ricordava un personaggio di una fiaba e non mi sbagliavo: Lumière, l’oggetto di lusso parlante, de “La Bella e la Bestia”. Modestie a parte, è progettato in Inghilterra e al mondo, ne esistono solo dieci esemplari: uno è “nostro”!
Più sale, quella del ristorante è sontuosa, come lo stile del 1600 richiede, e sarà riservata in particolare alle cerimonie: numerosi sono i paesini, nonché “Borghi più Belli d’Italia”, a breve distanza o, almeno, lungo la direzione di questa experience: molto più che una pausa pranzo, cena, colazione e merenda. Sì, avete compreso bene: il locale è aperto dalle 7:00 alle 24:00!
Nella stagione estiva, verà allestita la parte a destra, come parco all’esterno e vendita di gelati, già è presente il “carretto”, anch’essi prodotti dal Maestro.
Vortice di idee e saggezza, la sua ambizione è aprire anche una scuola di cucina: al Sud, l’aveva e riusciva a istruire i ragazzi, secondo le sue abilità.
Contatti:
Montebello della Battaglia, via Adolfo Mazza, 99