In molti, come la cantante Paola Turci, non approvano il concetto di “Festa della Donna”, considerando questi anni, coinvolti da cronache aberranti: l’ 8 marzo è il simbolo dell’impegno, non riconosciuto, delle donne nella società. Nel 1908, scoppiò un incendio nella fabbrica tessile di New York, la Cottons, quasi non citato dalla stampa, poiché “si trattava di un incidente al genere femminile”: la politica tedesca, Clara Zetkim, nel 1910, reclamò la necessità di commemorare la morte di un gruppo di operaie, anche a causa delle scarse condizioni di sicurezza.
Ritorniamo, ai giorni nostri, a Bressana Bottarone, paesino che, a volte attivo, altre da motivare, ma che riceve spesso un’ottimo feedback, quando si tratta non solo di iniziative mondane, ma anche impegnate. La sera, dalle 19:00, di quel giorno ha visto partecipi molte persone, non solo donne, ma anche uomini, che avevano come primo “ordine” quello di ascoltare “voci femminili”. Non a caso, l’iniziativa è stata intitolata “Fuori la voce” ed è un progetto di due associazioni, “Alaska UnaspeciediAlaska“, con sede a Robecco Pavese, l’altra è l’Oasi Cantalupa, angolo che offre varie attività, ma anche il relax, a Bressana Bottarone.
Letture, racconti di vita, propri e altrui, esibizioni con strumenti e coreografie, quasi tutto in modo originale, con un dialogo in modo disordinato, quanto attento: le sedie, i volti, i corpi, non tutti erano posizionati davanti all’interlocutore, eppure non si fiatava: luci soffuse, una grande torcia che illuminasse in parte “la voce” narrante, tenuta da Francesca, autrice, parte del gruppo di “Alaska UnaspeciediAlaska“, e un pubblico non certo ridotto, considerando l’idea comune che si vada a cena e a ballare, costituito anche da molti cittadini di Pavia, con la rappresentanza di alcuni ragazzi e ragazze, della, purtroppo, necessaria, come ha affermato Barbara, associazioni di tutela dei diritti LGBT+, ComingOut. Essi sono disponibili ad aiutare le nuove generazioni a riconoscersi in quello che sono, non giudicandosi con il pensiero comune, poiché significa “annullarsi” e soffrirne in futuro, quando si è ormai adulti e molti aspetti non riesci a viverli in modo più intenso come nell’adolescenza, quando, solitamente, si hanno meno responsabilità.
Un brindisi nella puasa, tra i momenti, con le gustose uve dell’azienda vinicola Quaquarini, che si trova a Canneto Pavese e, come molte altre dell’area, a breve, apriranno le loro cantine e parteciperanno a iniziative, prediligendo un contatto diretto con il potenziale cliente.
Ha stupito, con la teatrale presentazione della sua “Via Rivolta”, la via in cui è tornata ad abitare, durante il lockdown, a Novara, la giovane ballerina e attrice, Alessandra.
L’assessore del Comune, Gianfranco Ursino, è stato soddisfatto nell’aver ospitato questa insolita unione di due associazioni, in apparenza, differenti, ma con molte ambizioni in comune. La prima? Relazionarsi e offrire momenti di relazione!