Politica

Ha stravinto il Centro Destra in Lombardia e nel Lazio : che batosta!

A poco più di 100 giorni dalla vittoria elettorale del nuovo Governo a guida Giorgia Meloni, la maggioranza di Destracentro, non solo non lascia ma raddoppia con la riconferma della Lombardia e la conquista del Lazio, prima governata dal Centrosinistra (da oltre dieci anni). I risultati elettorali non ammettono dubbi o sfaccettature di sorta. Il Centrodestra supera addirittura la maggioranza assoluta dei votanti, mentre il Centrosinistra perde e non riesce ad essere quasi mai in partita sia nella versione di alleanza con i 5Stelle (Lombardia), sia nella intesa con il cosiddetto Terzo Polo di Calenda e Renzi (Lazio). Fa notizia il dato della astensione dal voto mai così alto e gravido di criticità per la tenuta della democrazia partecipata e il ruolo del popolo sovrano. In Lombardia hanno votato solo 4 elettori su 10 (41,57%) e nel Lazio ancora meno (37,5%) a conferma di una sfiducia profonda sulla Politica, la Rappresentanza e le Istituzioni. Tutto ciò premesso, i risultati elettorali pongono più di una domanda strutturale e delineano significative novità politiche rispetto alle elezioni nazionali del 25 settembre 2022. Fratelli d’Italia conferma la sua crescita elettorale, ma questa volta la consolida non a spese di Lega e Forza Italia. Nel Lazio e in Lombardia la Leadership della Meloni, a differenza della precedente tornata, non solo non cannibalizza gli alleati di Governo, ma premia tutte le forze della coalizione a partire dalla Lega di Salvini, dal redivivo Berlusconi e dalle forze moderate stabilmente inquiline del Centrodestra. Il Centrosinistra sia nella versione “campo largo” che “campo stretto” perde dappertutto, scivola sul tappeto tramortito e versa in coma profondo. È inutile sottacere la pesante sconfitta o pensare che si esca dal Tunnel della crisi esiziale in tempi brevi. La traversata del deserto sarà lunga e dolorosa a valere per tutte le forze del Centrosinistra, della Sinistra e del Polo moderato e riformista. È inutile illudersi che nel breve medio periodo possano avverarsi incidenti di percorso o strappi “esterni” tali da mettere in crisi o destabilizzare la Meloni e il Governo di Destracentro. Ed è davvero risibile pensare che con l’opposizione appaltata a Fedez, alla Ferragni o a Sanremo si possa erodere consenso alla solida maggioranza del Governo che sta progressivamente diventando maggioranza anche nel Paese. E, tantomeno, è lecito pensare che i vagiti di opposizione sul caso Cospito e sulle esternazioni di Delmastro e Donzelli modifichino di un solo voto l’orientamento degli elettori che votano il Centrodestra. Il PD che pur regge rispetto al disastro, resta afono, senza progetto, senza alleanze, senza identità e senza credibile idea di Paese. Il M5S, non solo ha miseramente fallito l’OPA sul PD, ma ha perso il voto largo di opinione, ha appannato il suo setiment di cambiamento ed è prigioniero del Fortino, sempre più disarmato, dei percettori del reddito di Cittadinanza.
Il Terzo Polo ha semplicemente miseramente fallito sia il progetto di costruire un centro moderato e riformista capace di prelevare consensi “moderati” al PD e a Forza Italia, sia di consolidare l’8% acquisito alle Elezioni politiche del 25 settembre. C’è poco da chiosare, compresa la scelta di appoggiare Letizia Moratti o di pensare di fare da anomala stampella a un Centrodestra che non ne ha alcun bisogno.
Ora bando alle chiacchiere ed è tempo che strategie e tattiche si rivolgano al Paese reale e all’appuntamento vero delle elezioni europee del 2024.

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