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Abiti comunicativi ed attacchi isterici sul palcoscenico d’Italia

Il festival dell’anno giunge a conclusione, con l’annuncio del vincitore alle 2:35. Non credo che qualche telespettatore, con l’entusiasmo più sferrato, io compresa, sia potuto essere “attivo” per molte ore, considerando anche eventuali stanchezze e malanni personali. Sanremo, come un vip che si riconosca, ti fai attendere. Anche questo è parte della suspance e di sorprese ne hai regalate. Impossibile essersi “annoiati”!

Per questioni personali, devo vedere alcune parti del Festival, di cui ho letto e visto alcuni filmati, già in chiave parodiaca, ma un giudizio è da fornire, quando un fatto lo si è visualizzato in modo oggettivo.

Ho un’amica, blogger di moda, in parte per professione, in altra perché è coinvolta dall’argomento, che ha commentato e fatto notare molti commenti, anche idioti, sul look Ferragni. Cosa vi ha stupito? Spregiudicata quasi dieci anni fa, Chiaretta non poteva che godersi questa sua prima apparizione ufficiale in televisione e, penso sia bene ricordarlo, il suo cachet lo devolve in beneficienza. Non ne duole il budget di famiglia, però, la scelta apporta un valore aggiunto alla mission, che possiede la sua azienda. La linea di abbigliamento e accessori, in particolare calzature e gioielli, è di costo medio-elevato e quell’ “occhio” che ci osserva, anche alle più conservatrici nell’ambito della mangerialità, ha suscitato un po’ di invidia.

Come molti di noi, maggiorenne o non ancora ufficialmente, ha aperto uno spazio digitale, nel quale condividere idee, quando era ancora poco conosciuta l’espressione “Web 2.0”. In meno di un lustro, è lei ad indossare lustrini, anzi a crearli!

Ancora storcete il naso? Posso anche comprendere, non è facile per noi giovani, comuni, spesso residenti in provincia, affermarsi nel mercato, e, in generale, in questo mondo del lavoro, sempre più esigente e meno lusingevole, mondo del lavoro.

Ora, pensate al gesto, anche qui, premeditato o no, del “celebre” Blanco. Uso le virgolette, anche se ha già vinto la medesima kermesse e mi sembra ridicolo, pur conoscendo benissimo le impensabili sfaccettature degli attacchi di ansia, sfogarsi con quell’ira, “perché non sentiva la sua voce”. Come ha suggerito Amadeus, era sufficiente fermarsi e chiedere un aiuto, non sarebbe stato eliminato e lo sapeva. Sarebbe stato ingiusto. I fischi li ha ricevuti comunque e, il peggio, anche questo inevitabile, il rumor che ne è scaturito il giorno seguente.

Non ha vinto l’educazione, cedendo il posto all’arroganza. Una risata e il “nonno” Gianni, un uomo semplice quanto impeccabile, ha riordinato la bufera. poteva farlo lui? Forse, gli è stato evitato , non conoscendo il suo stato psichico.

Prima di un nuovo concerto, meriterebbe qualche corso disciplinare, perché se, come ha affermato lui, la musica è arte e arte è essere liberi, non significa provocare danni. Non è il “TUO” palco e non ti stai esibendo a un concerto rock. Kurt Cobain e molti colleghi rockettari ne hanno combinate, però erano altri tempi e non si trovavano in un luogo, in cui nacque il concetto di “eleganza”.

I più giovani osservino questo video, un esempio di come i Boomer e i Millenial abbiano appreso il concetto di Festival della canzone italiana:

 

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