La scomparsa di Gianluca Vialli è un colpo al cuore per Roberto Mancini: “È una grande perdita per la sua famiglia, per me, per il calcio italiano – le parole di Mancini il giorno dopo la morte di Vialli in un’intervista a Figc.it -. È un momento difficile ma bisogna andare avanti”. Per Roberto, Gianluca era qualcosa in più di un amico: un fratello, conosciuto prima nelle Giovanili Azzurre nei ritiri a Coverciano e poi diventato il suo alter ego nella celebre coppia che ha trascinato la Sampdoria, quella dei ‘Gemelli del gol’, allo scudetto e poi a sfiorare la Coppa dei Campioni. Un rapporto profondo, viscerale, per due ragazzi che dopo gli anni passati insieme in campo si ritrovano ormai uomini insieme in Nazionale, quando il Presidente federale Gravina chiama Luca a tornare al fianco di Roberto. In un’intervista realizzata dalla FIGC, il Ct azzurro racconta l’ultimo incontro con l’amico fraterno poco prima di Capodanno: “Speravo in un miracolo. Ci siamo visti, abbiamo parlato e scherzato. Era di buon umore, come sempre, e questo un po’ ti risolleva. Mi ha fatto piacere vederlo sereno. Abbiamo vissuto quasi tutta la nostra vita insieme, abbiamo avuto da sempre un legame fraterno, anche se calcisticamente poi ci siamo divisi. Ma la nostra amicizia è rimasta salda, basata su un grande rispetto e un enorme affetto”. A Coverciano, Vialli ha trasmesso i valori della maglia Azzurra a ogni giocatore abbia varcato i cancelli del Centro Tecnico Federale: “Sì, e noi dobbiamo continuare su questa strada. È stato molto bravo nel far capire ai giovani il valore della maglia, come comportarsi: lui parlava volentieri con loro e loro lo ascoltavano con grande attenzione e ammirazione. Sono stati momenti molto belli e importanti”. La storia tra Mancini e Vialli parte da molto lontano.E’ un’intesa profonda quella che nasce a Genova, alla base dello Scudetto vinto dalla Sampdoria nella stagione ’90/’91. Roberto rifinisce, Gianluca finalizza, diventando uno degli attaccanti più forti e prolifici della sua generazione. I ‘Gemelli del gol’ li chiamano, una delle coppie calcistiche più amate e affiatate di sempre. Tra tante gioie c’è spazio anche per una grande delusione, la sconfitta con il Barcellona nella finale di Coppa dei Campioni. A Wembley Mancini e Vialli versano lacrime amare, a Wembley trent’anni dopo si prenderanno la loro rivincita nella notte più bella della loro avventura in Nazionale. Una pagina di storia sintetizzata dall’abbraccio commosso tra i due, una favola con due principi azzurri che resterà per sempre nel cuore di tutti noi.
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Mancini ricorda Vialli: “Io e lui uniti da un legame fraterno, ho sperato fino all’ultimo in un miracolo”
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