Attualità

GIANLUCA SE N’E’ ANDATO COL SORRISO

Benedetto, Pelé e ieri anche Vialli

Il punto di vista di Fabrizio Uberto
Discreto, dolce, consapevole. Gianluca Vialli, grande campione e grande Uomo, ci ha lasciato ieri mattina, stroncato da un male che da anni lo tormentava. Anche in questo caso, ( come in altri), la malattia è stata affrontata con coraggio, persino col sorriso e con la consapevolezza che proprio in quei momenti si discerne tra ciò che è importante e ciò che invece non lo è.
Le esequie, ci dicono, si svolgeranno in forma privata, con modalità del tutto riservate. Ed è giusto così. In questi giorni abbiamo assistito ad altre due perdite importanti ( Pelé e Benedetto), i cui corpi sono stati oggetto di un’ostensione pubblica, a mio parere non proprio di buon gusto. Perché la salma di un uomo è comunque un “altrove”, ben diverso da quello che è stato in vita.
Un corpo deprivato della luce esistenziale, ha ben poco di umano, depersonalizzandosi a materia anonima, destinata a decomporsi. Se anche si creda in qualcosa che ci trascende, non si può non convenire che tutti noi, la vivacità e la complessità delle nostre esistenze, siano comunque “Altro” da una qualsiasi dimensione extra terrena, nella quale saremo inesorabilmente proiettati. Perciò, a mio giudizio, erigere il corpo di un morto a icona di quello che fu, non rende giustizia né al defunto, né a quelli che lo commemorano.
Dunque è un bene, in quest’ultima dolorosa circostanza, che ci si consenta di evocare solo ciò che Gianluca Vialli è stato, come uomo e calciatore in Vita, risparmiandoci le discutibili celebrazioni cui abbiamo assistito nei giorni scorsi.
Dentro di noi resterà solo il Campione sorridente, il combattivo uomo e atleta, la sua forza e la sua tenerezza.
Il resto non ci interessa.
Foto: Web

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