Insegnare, spesso, è una missione più che una professione.
I docenti, quelli preparati e motivati, hanno e stanno offrendo il loro know-how, motivando bambini e adolescenti che hanno perso molto, sia a livello formativo sia anche psicologico.
Parlando con i genitori e un’esperta della sfera psicologica, in particolare nell’età giovanile, mi ha ribadito quanto siano aumentati i casi di pazienti, che soffrono crisi di ansia,a a causa di un’impreparazione o di una prestazione fragile, ad esempio, nelle interrpgazioni orali: i più “colpiti” sono gli studenti al secondo e bterzo anno di istituto superiore, in particolare il Liceo.
Difficoltà nel lessico, anche in quello della lingua d’origine, esposizione che evidenzia la fragilità di uno studente o di una studentessa, i quali non riescono a “vendere” il prodotto, lo studio, che han confezionato, con la cura, che li ha contraddistin sin dalle prime esperienze “con il grembiulino”.
La matematica? Le quattro operazioni sono più che sufficienti, anche nelle opinioni degli alunni di indirizzi, in cui, anche se non direttamente, la disciplina è rilevante e, soprattutto, necessaria a “innescare” meccanismi di ragionamento, nelle loro menti, ancora incapaci o poco a trovare soluzioni in alcune condizioni e, ovviamente, non è il mero calcolo dell’equazione di una parabola a risolvere altri problemi, quelli che accadono ogni giorno.
Le domande sono lecite, anche il non svolgere un compito assegnato potrebbe esserlo, solo se il giovane “ribelle” può esprimere un’opinione, con una giustificazione, degna di una protesta.
Nonostante limiti, fisici o mentali, questi ragazzi hanno ambizioni? Nella maggior parte dei casi, sono: amicizie, primi amori e vittorie in ambito sportivo. Un senso di rivalsa in uno Stato, l’Italia, che sembra pensare solo a coloro che hannogià una “posizione” e, spesso, anche agiata. I ragazzi soffrono anche le preoccupazioni, circa la crisi economica, della propria famiglia.
Bonus psicologo? Forse, un’ottima ide,a purché sia attuabile da parte di chiunque e non solo con postille di legge, nelle quali scopri che devi appartenere a una fascia di reddito così basso, che è molto più sollevante, pagarsi i colloqui, compiendo qualche sacrificio.
Una frase mi ha fatto riflettere e rincuorare:”…sei ci sei tu, mi sento più concentrato e ho voglia di fare i compiti”. Un’altra “paralisi”: la solitudine e un’elevata sfiducia verso loro stessi.
Vanno salvati: sono creature che cercano attenzione e risorse da ben coltivare, perché ogni loro singolo potere costituirà l’Italia, di quel futuro migliore, di cui, ormai, siamo in attesa da anni!