Enogastronomia

I dolci più buoni delle regioni d’Italia

GUBANA – FRIULI VENEZIA GIULIA

Questo delizioso e ricco dolce a forma di chiocciola è originario della provincia di Udine. Ripieno di noci, uvetta e pinoli, è arricchito con la grappa. Di antichissime origini, ne abbiamo traccia già nel XV secolo, è il dolce tipico di Natale, Pasqua e dei matrimoni. Facendo riferimento alla forma della gubana, la derivazione del nome è probabile che sia dallo sloveno guba, che significa “piega”; un altro riferimento sull’origine della gubana ci viene dato dalla presenza del cognome “Gubana” nelle Valli del Natisone.La Gubana ha origini antichissime rispetto agli altri grandi lievitati diffusi nel periodo natalizio: viene citata già all’inizio del ‘400 nei documenti storici delle Valli del Natisone, che collegano Cividale del Friuli e la Valle dell’Isonzo. Nata come dolce da consumare in famiglia o nei pomposi banchetti di corte (come quello imbandito nel 1409 a Cividale per il papa Gregorio XII, composto da ben 72 portate), con il passare degli anni questa spirale di impasto farcita si trasformò in una vera e propria merce di scambio, il che lascia intuire quanto fosse preziosa per gli abitanti del luogo. Pensate che il testo di un contratto del 1576, la valuta al prezzo di “una lira di venti soldi” … lo stesso compenso riservato ai muratori professionisti per un’intera giornata di lavoro! Forse per questo il termine “gubana”, nel parlare comune friulano, sta ad indicare anche “una gran fortuna”, mentre i veneziani utilizzano una parola molto simile, “bubana”. I friulani considerano la Gubana un dolce particolarmente ricco – da qui l’espressione “plen come una gubane” o “essere sazio come una Gubana” – da preparare soprattutto durante le festività pasquali e natalizie. In passato, però, veniva anche sfornata per celebrare le fasi più importanti della vita delle persone (compleanni, matrimoni, battesimi, comunioni, ecc) e distribuita a fette nel corso di sagre in onore del santo patrono del paese (come quella di San Donato a Cividale). Nella regione, comunque, se ne trovano due versioni diverse: quella delle Valli del Natisone, con un soffice involucro di pasta lievitata, e quella goriziana, rivestita da una sfoglia sottile e friabile; il ripieno è lo stesso, la consistenza cambia completamente.

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