Attualità

Una domanda facile-facile: ma voi avete mai pensato all'”aldilà” a prescindere dalle vostre convinzioni religiose?

Pochi giorni fa ero con due amici e chiacchierando del più e del meno siamo caduti nel discorso della nostra era, con i 70 anni abbondantemente passati, premettendo che entrambi i miei coetanei sono atei, ovvero non credono a nulla ne tantomeno all’aldilà, a quella vita ultraterrena che la nostra religione cristiana ci fa credere che ci sia. Su una cosa eravamo perfettamente allineati, ovvero quella che avendo passato i “70” abbiamo purtroppo, già percorso  i ¾ della nostra esistenza e che gli anni da vivere  non sono più molti,  io che sono credente, non posso che ringraziare il Signore che mi ha permesso di arrivare a questa età in discreta salute, fatto sta che non vorrei essere né tragico né pessimista ma il capolinea della nostra vita, anno dopo anno, si sta avvicinando, meglio non pensarci e proseguire vivendo come disse Orazio “carpe diem” ma, credetemi, non è così facile questa filosofia.! Ci sono dei momenti nei quali, anche se non vogliamo parlarne, pensiamo al “dopo”, a quell’aldilà ,che tanto ci  preoccupa e terrorizza, i miei amici confidavo che penso e ripenso spesso alla vita ultraterrena anche se da misero mortale, non riesco certo ad immaginarmi come essa possa essere, chi vedremo ?come vestiremo ?cosa mangeremo? come passeremo il nostro tempo ?che la religione ci dice essere eterno? inutile cercare di trovare delle risposte concrete, ma almeno il fatto di credere di continuare a vivere ed esistere in un altro mondo mi da’ conforto dapprima i miei amici mi sono stati a sentire,  quasi increduli di quello che dicevo loro, poi d’improvviso uno di loro mi disse di smettere di farneticare e di tornare con i piedi sulla terra. Ha cercato  di convincermi che, dopo la morte, non resta nulla di nulla dicendomi anche che, come diceva Marx, la religione e’ l’oppio dei popoli, appunto perché l’oppio non da’ certezze,  ma solo illusioni, a volte ci vogliono anche le illusioni per poterci permettere di vivere il più serenamente possibile.! illudersi non vuol dire essere frivoli o creduloni e farsi circuito  dalle parole della religione ma illudersi vuol dire anche,   sognare ad occhi aperti, immaginare cose belle, credere in una realtà migliore che dovrebbe gratificare della nostra vita terrena, non si tratta di credere nell’ inferno”, nel” purgatorio” o nel “paradiso”: credo però fermamente che “qualcuno” dovrà giudicarci della nostra vita e darci quello che ci meritiamo, altrimenti, come ho detto ai miei  amici, sarebbe stato davvero veramente inutile vivere,  questo proprio non voglio crederlo, ognuno giustamente resta ancorato alle proprie idee ed alle proprie convinzioni, ma tutti noi dobbiamo riflettere e meditare piu’ a lungo su “chi siamo”, cosa “facciamo” e “cosa faremo”.! La mia invidia verso le persone “atee” è perché non si preoccupa di tutti questi pensieri, vive più tranquillo e sereno, ma ciò sarà vero? Tutte le religioni ,che vanno sempre rispettate ,anche se diverse, hanno un denominatore  comune, ovvero quello di far credere ai propri fedeli che  esiste un’entità superiore che si deve amare e seguire. Giusto o sbagliato che sia, occorre credere in qualcuno o qualcosa.

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