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DA SAN NICOLA A BABBO NATALE: VERITÀ E TRADIZIONI

San Nicola è un Santo la cui capacità mitopoietica (di generare storie, leggende e tradizioni) sorprende ancora oggi. Difficile anche solo poter selezionare e raccontare in modo organico le varie gesta e i molteplici racconti di cui è protagonista.

Iniziamo dal significato del nome di origine greca, Nicola (Nikólaos) è composto da nikân, «vincere», e laós, «popolo», dunque «vincitore fra il popolo» o «vincitore con il suo popolo»

Riguardo al San Nicola storico le notizie sono scarse e poco certe. Nato a Petara attorno all’anno 270 d.C, figlio di una ricca famiglia divenne vescovo di Mira (oggi Dembre nella regione della Licia in Turchia), partecipò al Concilio di Nicea, (325 d.C) morì tra il 345 e il 252 d.C a Mira.

Le sue spoglie, conservate nella cattedrale di Mira, avevano l’incredibile capacità di produrre Mirra, una resina profumatissima e preziosa. Nel 1087 dei marinai li trafugarono e portarono a Bari, da allora sono conservati nella basilica di San Nicola nella città di Bari. Come detto questo Santo è davvero particolare, noto in tutto il mondo e conteso anche ai nostri giorni. La Turchia, pur essendo un paese a maggioranza musulmana continua a richiede con forza la restituzione del “furto” occorso circa mille anni orsono. Come notetrete dalle fotograie sottostanti quest’articolo, accanto alla basicila di San Nicola a Bari si trova uan statua particolare. Essa raffigura San Nicola con il pastorale e la mano benedicente, il dono è stato effettuato da Valdimir Putin il 14 marzo 2007 a nome del popolo russo, con una dedica che inneggia alla fratellanza tra i popoli:

«Quale dono alla vostra città, che custodisce quel grande e sacro tesoro che sono le reliquie di San Nicola, arcivescovo di Mira di Licia, si trasmette una statua dello stesso taumaturgo (…). Possa questo dono essere testimonianza non soltanto della venerazione del grande santo da parte dei russi, ma anche della costante aspirazione dei popoli dei nostri Paesi al consolidamento dell’amicizia e della cooperazione».

Ciò che ho appena descritto potrà stupire, ma San Nicola è venerato in tutto l’est europeo, per le popolazioni slave esso è un santo guerriero difensore dei deboli e degli oppressi, d’altronde l’ultimo zar non a caso si chiamava Nicola II.

San Nicola è a tutti noto per la sua enorme bontà e le sue innumerevoli opere di carità cristiana, si narra che avesse salvato alcuni marinai dal naufragio placando una tempesta. Avendo compreso l’innocenzza di tre ufficiali condananti a morte dall’imperatore Costantino, condonò loro la pena. Infine, grazie alle sue preghiere aveva evitato che una carestia colpisse la città di Mira. A seguito di queste sue gesta è patrono dei marinai, dei condannati, degli oppressi, dei viaggiatori e di quanti soffrono. A San Nicola sono attribuiti vari miracoli, ne narreremo qui solo due tra i principali, il primo, quello di aver donato la dote a tre figlie di un padre caduto in miseria. Il secondo di aver fatto risorgere tre bambini e di aver convertito al cristianesimo l’oste che li aveva uccisi.

La festa di San Nicola è il 6 dicembre o il 25 dicembre? In fondo tutti sanno che San Nicola è anche Babbo Natale, possiamo dire che a questo santo appartengano diverse festività poichè in alcuni luoghi è festeggiato il 7, 8, 9 di maggio.

Come ha potuto un vescovo “turco” trasformarsi in Babbo Natale? Una delle icone più amate e note nel mondo? Difficile rispondere esattamente su come sia avvenuto questo mutamento. È noto che il vescovo di Mira gratificasse i bambini tramite dei regali, ma da lì a diventare il dispensatore di doni a tutti i bambini del mondo anche ai gioni nostri (dopo circa 1.600 anni) sembra davvero incredibile. Bisogna risalire forse al primo Medioevo, in cui il nome di San Nicola era latinizzato con Sanctus Nicolàus,

Non è mia intenzione soffermarmi sul notevole sincretismo presente in San Nicola/Santa Claus, il quale è stato assimilato e a volte confuso con varie divinità (Saturno, Odino, Giano Bifronte, in Germania è noto come capra pelosa, Spazzacamino o Cavaliere, in Olanda è Sinter Klaaus, assistito dal sinistro Piero il Nero, ma siamo consapevoli di tralasciare molti altri accostamenti).

Gli immigrati olandesi ed inglesi portarono la tradizione di Sinter Klaus/Santa Claus in America, ma nelle nuove terre cambiò anche l’iconografia: in Europa San Nicola vestiva il mantello vescovile e la mitra, in Amerca Santa Claus indossa un robone rosso orlato di pelliccia ed un cappello a punta.

A diffondera la nuova immagine “Americana” ha contribuito una forte campagna pubblicitaria lanciata nel 1931 da una nota bevanda. Ancor oggi molti credono che la bevanda abbia creato l’immagine del Babbo Natale moderno; come si afferma anche sul sito ufficiale essa ha solo contribuito a diffondere un’iconografia già presente aprofittando del fatto che San Nicola era un ottimo testimonial pubblicitario a costro zero.

La credenza popolare ritiene che la notte di Natale egli porti i doni ai bambini di tutto il globo. Da una parte rappresenta il vecchio Saggio, dall’altra una figura daibolica e malefica, portando anche il carbone ai bambini catttivi. Questa maschera moderna incarna efficacemente l’ambiguità di molti simboli, egli è sia figura benevola che malevola, per alcuni esprime gli aspetti tradizionali per antonomasia, per altri è la peggior raffigurazione del capitalismo. Questa ambivalenza si estende anche ai suoi aiutanti, i quali possono essere visti come folletti burloni o demoni cattivi.

Forse aveva ragione chi sosteneva che la nostra civiltà si estinguerà quanto smetteremo di credere a Babbo Natale.

Chi desidera porre quesiti od esprimere osservazioni può scrivere al seguente indirizzo email: liberamenteeco@gmail.com

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