Avete presente quei ragazzi che, anche in un aeroporto, si siedono e suonano un pianoforte? In poco tempo, una folla di turisti, in partenza o in arrivo, si avvicina e si lascia avvolgere dal fascino. Domenica 20 novembre, non vi erano aerei né gate, ma una bacheca con alcuni quadri appesi, e la loro “artefice”, che ne dipingeva un altro, con il proprio cavalletto, un numero quasi incalcolabile di pennelli e numerose sfumature di colore, già stese, da essere applicate sulla tela.
La scena nella galleria del Centro Commerciale Iper di Montebello della Battaglia, che, da anni, si distingue nella sua offerta ai clienti di animazione durante i fine settimana e invita, in particolare prima e durante le feste natalizie, gli espositori, creando una sorta di atmosfera da “mercatini di Natale”.
Ci siamo conosciute in un’occasione precedente, quando stava allestendo la sua area.
Riammiro una prospettiva di Pavia, da Piazzale Ghinaglia, con il Ponte Coperto, che mi aveva già colpita; un quadro, invece, con due rose gigantesche lo vedo e mi affascina: scopro che, all’interno del disegno, sono stati raffigurati altri simboli, con significati.
E come non apprezzare quei disegni che, considerando la data, 2020, e il “caos”, in ambito astrattistico, che “urlano”? I toni accesi e alcune linee confuse sono quasi spade, che ricordano quanti giorni e quante notti di domande ci ponevamo e NESSUNO sapeva fornirci una risposta. La conferma è che, e qui valorizzo la passione nell’insegnamento e nel coinvolgere, anche a livello psicologico, i suoi alunni, femmine e maschi di ogni età e competenza artistica, questi dipinti alquanto differenti da quelli esposti, sono il risultato delle lezioni, nella ormai conosciuta “didattica a distanza”. Complimenti! La presenza fisica e le correzioni sulla bozza erano parte funzionale nell’approccio a questa espressione.
Era una bambina quando, con la curiosità tipica di quell’età delle “scoperte”, prendeva i sassi colorati e tracciava segni sul cemento; quando frequentò la scuola in regalo le tradizionali scatole di pastelli, pennarelli e, in particolare, si cimentò con i pastelli ad olio, che, oggi, rappresentano i suoi strumenti in cui offre una migliore performance. Il papà, Mario Orsi, manager di artisti pavesi, in un’epoca in cui non esistevano i social network, era riuscito a farsi ammirare dalla figlia, ma, a confronti di chi svolge questa professione oggi, all’epoca impiegava molto tempo nel: trovare, convincere e gestire in modo corretto il pagamento. In altre parole, non necessitava di sole conoscenze artistiche.
Dall’accademica Ar. Vi. Ma, celebre scuola di arte, in via Nazario Sauro, frequentata nell’anno 1988/1989, alla “bottega” del suo mentore, colui che ha scoperto il suo talento e l’ha convinta a proseguire su questo indirizzo. Attilio Doria, allievo di Mario Acerbi, ambito docente, che insegnava tecniche molto particolare, con strumenti ad oggi sconosciuti, ma funzionali nel dipingere e modellare la stesura del pennello.
Oggi, quando corregge i ragazzi, evidenzia a modo suo gli errori: non modifica un calcolo o un a “con l’h”, ma cerchia le parti non ben definite. Gli alunni chiedono di non scarabocchiare il loro impegno e lei sa bene come entrare in empatia e motivarli, quindi, come ogni insegnante dovrebbe essere, spiega che far notare un errore è un simbolo di affetto, poiché lei investe fiducia in coloro che partecipano alle sue lezioni, e non vuole definire le sue correzioni, ovvero i suoi “schizzi” “scarabocchi”.
La o le sue esperienze più avvolgenti?
I laboratori di pittura con i ragazzi, soggetti a disabilità di più specie, compreso lo spettro autistico, con i quali Antonietta riesce a comunicare e a farsi rispondere, in un contatto magico, che solo l’amore dell’arte, quella sfera intima che si crea attorno a quelli che soffrono e a coloro che li seguono. Le strutture in cui insegna sono: “Il Giardino di Belgioioso” e, in collaborazione con “L’Associazione Onlus Aiutiamoci Il Sole”, ha strutturato dei laboratori artistici di riciclo di alcune sedie, con i ragazzi, de “Lo S.F.A.”, in Borgo Ticino. Ha allestito una mostra “L’energia dei segni e dei sogni” e, con loro, ha proseguito l’insegnamento del disegno e della pittura, negli anni successivi.
Qualche sede di esposizioni, dagli anni Novanta ad oggi:
Santa Maria Gualtieri, Broletto, Palazzo delle Esposizioni a Pavia, Castello di Belgioioso, biblioteche in provincia di Pavia, Galleria Modigliani a Milano, Bergamo, con il critico d’arte più celebre, nel nostro paese e non solo, Vittorio Sgarbi, Forlì e anche a Roma.
In questi luoghi è stata invitata in più occasioni, che significa aver riscosso ottimi risultati.
Disponibile a intraprendere nuove iniziative e ad accogliere nuovi studenti.
Contatti:
- Via Basilicata, 9A/B
Pavia, 27100 - orsiantonietta.wixsite.com/corso-l-urlo
- https://www.facebook.com/AntoniettaOrsiPittricePavese/
- Tel: 347 523 9849