Sabato pomeriggio autunnale, escursione in uno dei Borghi più Belli d’Italia, nel quale sto conoscendo la sua quotidianità, magistralmente gestita da un insieme di commercianti, che amano il loro mestiere, volontari che conoscono il significato di “solidarietà” e sindaco, le cui potenzialità le possiamo leggere o vedere quasi ogni giorno, sui mass-media, in un’efficace riqualificazione del territorio pavese, Giovanni Palli. Un sostegno economico, cui tutti i paesi della Provincia, a seconda delle proprie ambizioni, sognerebbero di ricevere, sta potenziando molti aspetti del Borgo, conservando la sua storia e organizzando numerosi incontri didattici, sia per bambini sia dedicati agli adulti. I paesi della Comunità Montana Oltrepò Pavese hanno il compito di diffondere il valore del Passato, Presente e Futuro. La loro storia inizia nel Medioevo e le testimonianze sono ancora quasi intatte: infatti, il turista si sente catapultato in epoche remote, ma con facilitazioni ad ogni angolo. Se, invece, volete godervi un po’ di folklore e di coccole all’anima, nella via parallela a quella principale, ricca di occasioni per ristorarsi o rigenerarsi, durante una passeggiata o una biciclettata lungo la Greenway, è situato un negozietto, anzi un ristorantino. No, non mi convince e mi incuriosisce: in veste da escursionista-giornalista, entro. Un’oasi di energia, soprattutto quando scendono le temperature, che, già dall’entrata nel cortiletto, comunica molto al visitatore. Uno degli scatti, e non è facile scegliere, poiché molti sono gli addobbi che Carolina sceglie con dedizione meticolosa, è il seguente:
Carolina è la figlia dei proprietari, che, ora, aiuta in modo proficuo, l’amministrazione del locale, anzi della location, poiché, nella sua estetica, merita di essere definita con questa espressione. Come evidenzia lei, conservare i riti e le usanze non significa non sapersi o volersi adeguare al nuovo “universo digitale”. Lei ci sta riuscendo in modo ineccepibile e vi consiglio di seguire la sua pagina di TikTok, applicazione non più relegata a buffe coreografie di adolescenti, un poco esuberanti:
https://www.tiktok.com/@jimmyzbarandfood
Questo scatto è raffinato come i prodotti venduti nel negozietto, che potrete acquistare direttamente o, prima, come accennavo, sostare e assaggiare in loco, in compagnia della famiglia, ben lieta di raccontarvi il loro territorio, invitandovi anche a conoscere altri servizi da esso offerti.
Questi scatti riassumono quello che voglio suggerirvi, anzi mi piacerebbe sapere cosa vi trasmettono! Non fatevi “influenzare” dalle mie suggestioni. Posso osare che ricorda quei rifugi caldi ed accoglienti, tipici di alcune località sciistiche glamour, come Livigno?
Carolina è anche lusingata perché, anche se non vive in una metropoli, può praticare la sua passione: le lingue, inglese in particolare, e l’ascolto come se io fossi lei, poiché abbiamo molte ambizioni in comune. Il turismo anche europeo non manca, soprattutto in primavera ed estate. Le persone sono sempre più attratte dal settore enogastronomico, inclusi i francese, che, anche se la competizione nelle coltivazioni è secolare, apprezzano quel galantuomo, che è l’ Oltrepò Pavese.
Anche la disposizione dei vini coinvolge lo sguardo, risvegliando l’olfatto, a prezzi adatti a chiunque, soprattutto se i prodotti sono forniti dalle aziende più conosciute, Le Fracce e Torti, molto presenti e degustati.
Il salame D.O.P. di Varzi non può che avere il ruolo da protagonista, in compagnia di confetture, dall’ampia scelta di gusti.
Avrei molto da accennare, ma perché non scegliete un’occasione, in cui immergervi in questa esperienza?
Un brindisi, considerando la destinazione in salita e le norme sul controllo etilico, lo godrete meglio ritornati a casa, con quel valore aggiunto che la quiete di quei luoghi, in cui la ragione e il sentimento si incontrano e, dopo momenti di isolamento forzato e, in seguito, di corse folli, per riprendere una quotidianità, ora, disorientata, Varzi è il luogo in cui ritrovarsi nel detto latino:” Mens sana in corpore sano”.
Questa “chiusura” è finta: siccome, sono spesso aperti, non si vedrebbe il dipinto, usanza tipica del paese la rappresentazione del proprio esercizio sulla saracinesca. Le parole sulla destra costituiscono una strofa di una canzone, insegnate nelle scuole elementari, sul borgo e invitavano già i turisti degli anni Sessanta, molti dei quali raggiungevano le seconde case al passo del Brallo, nel trascorrere anche qualche ora lì, perché, anche se non celebre come oggi, poteva contribuire a rallegrare la loro vacanza.
Un brindisi al Jimmy’z dalla Redazione de L’ Eco di Pavia e provincia, con lo stupendo libro di Marcella Milani e Raffaella Costa, tra le cui pagine molte informazioni ed immagini del borgo di Varzi sono consultabili e vi inviteranno ad esser conosciute di persona.