Casalnoceto, 30 ottobre.
A confine tra la provincia di Pavia e quella di Alessandria, sia “qualche anno fa”, sia oggi, vivono molti pittori: alcuni sono riusciti a farsi “segnalare” sui libri di quel settore, come Pelizza da Volpedo, altri, come la nuova amica del nostro quotidiano, Noemi Ferrari, la quale mi ha invitato nel suo studio, stanno emergendo e, nel suo caso, da solo lo scorso mese di agosto, sta ricevendo un’escalation di richieste, che non si sarebbe immaginata. Umile? Forse, però quel suo “limite” è, principalmente, dovuto al suo essere autodidatta e a non aver potuto frequentare la scuola e l’ambizione di ogni creativo: l’Accademia di Brera.
Consolo Noemi, ricordandole che il fatto di non essere in possesso di un titolo ufficiale, in ambito artistico, ma di esser riconosciuta da molti committenti e di aver ricevuto inviti ad esporre, sia nel pavese sia nell’alessandrino, significhi molto! Conseguire un attestato, ovvio, ti rende più “integrata”, ma non significhi che lei non possegga del talento, scoperto già con i primi fumetti, alle scuole medie, e ripreso a pieno ritmo, quasi da farle meditare se proseguire o no con il suo impiego fisso, dallo scorso agosto.
Cos’è accaduto di “magico”? Un’esposizione a Varzi, la Vart Week, di cui abbiamo parlato, e ho conosciuto l’intraprendente moglie, mamma, lavoratrice e “produttrice”, poiché un enorme ritratto, dai toni accesi, di Frida Kalho, era posizonato davanti all’entrata di una delle cantine, adibite a museo. Noemi mi aveva lasciato la sua locandina e ho aspettato qualche settimana, prima di riprendere questo discorso. L’ attesa è stata, per lei, prolifica: altri quadri, in particolare ritratti, e richieste di partecipare come espositrice, anche nell’anno nuovo, le sono arrivate. Occasioni per conoscere meglio, con indicazioni che ci fornirà lei stessa, sono il 12 novembre, a San Baudolino, e dal 9 dicembre al 5 gennaio, nella Biblioteca Civica Tommaso de Ocheda, a Tortona.
Imparare osservando il paesaggio, con qualche consiglio, ma non seguendo i “dogmi”, che sono propri delle tecniche artistiche.
Noemi, prediligi individui o paesaggi?
In realtà, quando posso, mi concedo una passeggiata, in campagna (e mi indica uno stupendo campo di grano, con piante e fiori, esistente a Calsanoceto) o in mezzo alla gente e, a seconda di quello che mi colpisce, lo “incido” sulla tela.
Qualche nome di artista celebre? Posso immaginare, con quei parchi, fontane e fiori!
Sì, seguendo l’istinto, quindi l’impressione, le mie “muse ispiratrici” sono gli Impressionisti, in particolare: Degas, Monet e Renoir. Ti piace questo dipinto con le ballerine?
Il tulle è un insieme di tocchi, brillanti e rapidi, con qualche tua fantasticheria, che sembra di percepirne il tessuto.
Se vi piacciono gli eroi dei fumetti, Lupin, Margot e Mr. Jingen vi affascineranno e rappresentano le sue “fatiche” attuali. Già vendute alcune, altre abbozzate, con possibilità di commissione e di ricopiatura del soggetto o modifiche.
I prezzi variano a seconda della tecnica applicata, già a 30 euro è possibile ordinare un quadretto, con un qualche dettaglio, come una ninfea: quasi una piastrella, ma dal potenziale di fascino che ne quadruplica, e non esagero, le dimensioni.
Pubblico qualche suo dipinto e, prima di salutarci, lasciando da parte l’aspetto economico del suo impegno, si emoziona nel confidarmi la sua maggiore soddisfazione: quando il o la committente, nell’osservare quello che gli/le spettava, arriva a commuoversi. Le lacrime di stupore rappresentano un valore, difficile da calcolare, se non con un vortice di energia, che motiva Noemi nel proseguire la sua direzione, migliorando e affrontando, non sentendosi “di serie B”, i suoi colleghi, che hanno alle spalle un’educazione artistica certificata.
Ammiro la sua comfort-zone, tra: pennelli, tubetti e tele incorniciate o nuove, a cui raccontare quel suo Io interiore, che apprezza i tramonti come la delicatezza su temi sociali, ad esempio la lotta delle donne, che si sta combattendo in Iran, e gli atteggiamenti più buffi degli animali, soggetti ritratti di persona o attraverso scatti, che le vengono inviati o che ritrova sulla galleria digitale di Pinterest.
Come ti comprendo, carissima: narrare con le parole o con i pennelli è un indole che scatena la parte più nascosta che abbiamo, spesso complessa da comunicare, ma che dev’essere sprigionata ed evolvere in tutta la sua energia.