E’ quasi l’alba e, alle 7:30, ho il pullmino che mi accompagna alla scuola elementare. Posso riaddormentarmi, ma non riesco: penso alle lezioni, alla verifica, a quanto ci coinvolgono le insegnanti, soprattutto quella di inglese. A differenza dei miei compagni, che l’hanno iniziato in seconda, come materia facoltativa, nel pomeriggio, questo è il mio primo anno in cui lo frequento e ne sono innamorata! Cosa voglio fare da grande? Beh, diventare una teacher!!!
E’ fine ottobre e, fra pochi giorni, con le insegnanti, parteciperemo all’inaugurazione della Mostra del Crisantemo, una manifestazione che simboleggia il paesino, dal 1969: prima, era nel locale del “vecchio” salone; da una decinda di anni, è allestita nel cosiddetto “Capannone dei Fiori”. Non capisco molto di questo argomento, però so che molti verruesi li coltivano e sono conosciuti anche al di fuori della provincia, alcuni anche in altre regioni! I miei vicini di casa hanno molte serre, se giri nelle vie del paese, vedi molte persone, a piedi o in auto, che si recano ad acquistarli, poiché il crisantemo, di origine asiatiche, è stato importato nella zona dell’Oltrepò Pavese, in particolare e casualmente, a Verrua Po, è conosciuto come un riconoscimento, da portare ai defunti, nelle giornate in loro ricordo.
All’inizio della cerimonia, il discorso del sindaco, un po’ incomprensibile per noi bambini, ma ha un non so che di affascinante, inaugura l’iniziativa: quante persone eleganti e sconosciute. A volte, chiaccheriamo e allunghiamo gli occhietti al buffet, dedicato a noi alunni. Prima, il taglio del nastro, poi, scatenati, conosciamo la direzione. E’ bello anche curiosare nello stand della scuola media e della parrocchia: ci sentiamo vicine a queste realtà. Quando saremo ragazzini, anche io voglio provare a pubblicare un articolo su quel giornalino, battuto meticolosamente a macchina da scrivere, con qualche disegno a mano, dei proff. e dei ragazzi. La parrocchia è già parte di noi: frequentiamo il catechismo e molti di noi contribuiscono con lavoretti da vendere o offerte lasciate dalle nostre famiglie. Un complimento alle torte, preparate dalle volontarie: quelle non si avanzano, a chiusura manifestazione: immaginiamo il perché!
Il pomeriggio della domenica è quello che ci ricarica di energia: LE GIOSTRE!!!
Finalmente, adatte alla mia età: la Fly Wind è una di quelle che adoro e, con le mie compagne di classe, vinco spesso giri a gratis! Anche la bancarella con le castagne, che profumo!
Le aiuole, con fiori variopinti, e accanto la targa, con il cognome del produttore sono le protagoniste, ma considero queste giornate quasi una festa del paese! Solo da grande, quando comprenderò l’economia, sarò ancora più coinvolta e orgogliosa di questi anni, che, auspico, tornino, anche con le nuove difficoltà, che dovrebbero non essere barriere, considerando il progresso, che avanza in ogni settore!
Vorrei qualche scatto, ma non si possono sviluppare, con frequenza, le fotografie: il procedimento ha un costo abbastanza elevato, i miei non sono appassionati e molto tecnlogici, quindi aspetto qualche anno, quando mi farò regalare la videocamera, come possiedono alcune mie amiche, e filmerò ogni angolo del paese e, mannaggia la mia timidezza, anche le persone, perché mi piace serbare quello che mi cattura l’attenzione. Ah, anche il mio “amico” diario mi aiuta in queste testimonianze e non mancano i primi temi, che svolgiamo nelle ore di lingua italiana. I nostri genitori affermano che, alla loro epoca, ne facevano molti. In effetti, è bello imparare ad esprimersi, ma la riforma dei programmi ministeriali preferisci riempirci di comprensioni. Sarà, a me piace la scuola e cerco di fare il meglio, che posso. Mi diverto a leggere le riflessioni dei miei, quando sui banchi, c’erano loro. Una Pinarolo e una Verrua anni Sessanta e Settanta! Quanto è cambiato: loro avevano un paio di scarpe e non le Lelly Kelly, con le luci e rifiniture varie. Non posso comperare tutto quello che vedo nel “Giornale di Barbie”: si impara a risparmiare anche da piccoli, ripetono i nonni, però quello, che esce una volta al mese, nell’assortita edicola, gestita dal papà di un mio compagno, è un regalino, che mi fa sognare e anche arricchire il vocabolario.
Ora, devo alzarmi, mi guardo un po’ di Pingu e, poi, con il nonno, vado all’incrocio, nel punto in cui può fermarsi il pullmino. Guiderà Mario o Antonella? Quando guida lui, al ritorno, facciamo una breve, ma esilarante, deviazione lungo il Po, accompagnando a casa gli scolari di Rea; quando guida Antonella, appena sale, accende la radio e, da seduti, ci fa scatenare con le canzoni da discoteca, del momento: e come stai fermo con Barbie Girl? Se, invece, ci aspetta all’entrata e controlla in attesa che inizino le lezioni, a noi la fantasia di giocare insieme o divisi in gruppetti. Al gioco del gessetto e dell’impiccato, con un po’ di pace, per svegliarmi meglio, partecipo con spirito di competizione. Non amo le sfide, ma un po’ piace vincere anche a me.
Una domanda: ho preparato bene la cartella? Il sussidiario è quasi una panacea di tutti i mali: contiene molti argomenti e non abbiamo numerodi libri da portare nelle spalle.
Ora, quella bimba che, spesso, rovista nelle sue memorie, ha trentaquattro anni e osserva con gli occhi e l’attenzione di una testimone della Verrua di ieri, comprendendo meglio quelli più adulti e di quanto fosse ancora più attiva, la sua indole, negli anni Ottanta e prima.
Questa fuga nel 1996 è un esempio, se volete, suggerite idee e materiali.
Qualche filmato, di recite comprese, può essere pubblicanto, non pensando di infastidire, poiché quei bambini sono più che maggiorenni e altri, con qualche ruga in più o no, è bello perché hanno fatto parte e, molti, lo sono ancora di una comunità, in continua lotta per mantenere l’equilibrio, ma lottare significa credere in un ideale. Ce la facciamo? “Ieri”, ci siamo riusciti ampliamente!