Il rimedio della nonna più famoso, se vi ricordate, è l’applicazione di borse di ghiaccio per alleviare il dolore in caso di contusioni o traumi. Dall’antichità ad oggi le proprietà terapeutiche del freddo sono sempre state usate, ma solo da pochi decenni, grazie a ricercatori, medici e a studi scientifici come quelli del Prof. Toshiro Yamauchi, si è potuto dimostrare che la terapia del freddo, se usata correttamente, può far molto bene e risolve moltissimi problemi. Stiamo parlando della Crioterapia, che significa cura del freddo basandosi su concetti semplici. Il mezzo è il ghiaccio o il freddo che serve ad alleviare mali semplici come febbre, contusioni, traumi muscolari, fino a intenderla come criochirurgia quando trattiamo in dermatologia verruche, acne e angiomi e così via.
La Crioterapia è usata a livello sportivo per smaltire l’acido lattico, a livello antiage perché rende la pelle più ossigenata, migliora la cellulite perché stimola il microcircolo del sangue e ha un effetto dimagrante e a livello antinfiammatorio e articolare per fibromialgia, artrite e psoriasi e altro.
In alcuni paesi del nord Europa, come la Polonia, le sedute di Crioterapia vengono addirittura pagate dal servizio sanitario nazionale.
Oggi abbiamo sempre più centri anche in Italia, che offrono questo tipo di trattamento con criocamere o criosaune, ed è diventato un percorso terapeutico alla portata di tutti.
Qual’ è la differenza?. Nella criocamera, che è una cabina con pareti raffreddate con azoto liquido e la temperatura varia tra -110°/-130°, si entra con tutto il corpo. La criosauna è una cabina circolare raffreddata sempre con azoto liquido dove la testa rimane fuori e si può arrivare a – 180° per tre minuti.
Uno dei centri di riferimento a Torino è quello gestito da Carlo Zucca in via San Francesco da Paola, dove si alternano, in modo democratico, sia personaggi del calcio, atleti di varie discipline, ma anche persone comuni con patologie articolari che vengono indirizzate qui dal proprio medico e giovani millennials, sia uomini che donne, in particolare per la crioterapia localizzata, amata molto dai medici ortopedici e da quelli di medicina estetica.
Carlo Zucca è stato il reale innovatore in questa città del benessere del freddo a 360° ed è colui che ha aperto il primo centro Crio a Torino, diventando uno dei massimi esperti tecnici e consulente dei medici nell’uso di questo mezzo.
Carlo, come ci si approccia a un percorso di Crioterapia?
“Ogni nostro cliente necessita dell’approvazione del medico e di una serie di esami preliminari, come l’elettrocardiogramma, per verificarne lo stato di salute generale e decidendo il percorso terapeutico migliore, in sinergia con i tecnici sportivi, con i medici estetici e con i medici curanti.”
Quante volte alla settimana occorre fare criosauna?
“Come da protocollo medico, il percorso iniziale è di almeno dieci volte in venti giorni. Invece quando ho pazienti inviati da specialisti per patologie su base immunitaria o muscolo scheletriche, la prescrizione indica almeno venti sedute su base giornaliera. La frequenza è molto importante nella prima fase di progetto per mantenere risultati almeno per quattro mesi. I medici con cui collaboriamo, consigliano comunque un programma di mantenimento, importante soprattutto in presenza di patologie. La criosauna svolge un ruolo importante e prezioso perché aumenta la resistenza alle malattie e ha degli effetti benefici per diversi mesi dopo un ciclo dello stesso.”
Ci sono controindicazioni mediche per fare la criosauna?
“I medici infatti non prescrivono questa terapia se i pazienti sono affetti da malattia di Raynaud o con arteriopatie e ipersensibilità dal freddo.”
Il suo centro di criosauna, Carlo, è frequentato da molti atleti e runners; come agisce in questo caso il freddo?
“E’ un sistema di recupero dopo gli allenamenti e le competizioni sempre più usato dagli sportivi di alto livello. Molti di loro in crescendo e secondo i loro medici sportivi, usano la criosauna ovvero la terapia del freddo al termine di uno sforzo prolungato e intenso. Una volta ci si immergeva in vasche piene di ghiaccio per recuperare gli affaticamenti muscolari e lenire il dolore muscolare dato dallo sforzo, grazie a un azione miorilassante. Oggi con l’evoluzione tecnologica si è passati alla criocamera o alla criosauna.”
In ultimo sono molto curiosa degli effetti in campo medico estetico, ricordando il desiderio di alcuni personaggi di ibernarsi per rimanere giovani e asciutti.
“Moltissimi personaggi famosi, non solo atleti, usano quotidianamente questo metodo fino ad ora molto utilizzato nel campo del benessere e della medicina dello sport. Non è ancora stato provato che possa aiutare il dimagramento, ma certamente favorisce la trasformazione del grasso bianco in quello bruno. Abbiamo una grande collaborazione con molti medici estetici della città con i quali studiamo speciali protocolli, loro per la parte medica e noi per la parte tecnica, per affrontare la cellulite, attivando attraverso il freddo, il flusso linfatico e un’azione depurativa che rende la pelle più tonica.”
Virginia Sanchesi
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