Due Chiacchiere con l' Arte

“BORDERLINE” di Laura Massera

Kinbaku. Beautiful young model posing tied with rope

BIOGRAFIA

Laura Massera nata a Modena nel 1971. Dopo aver girato parte del “Pianeta” e dello stato torna alla origini, sul suo suolo emiliano. Consegue diploma di maturità artistica, si laurea in lingue e civiltà orientali, conseguita nel 2008. Collabora con diversi progetti d’arte, ci presenta oggi un libro da noi consigliato. Il libro autobiografico.

Ecco a voi alcune domande poste all’autrice.

Molto importante parlare di problemi psicologici anche meno conosciuti. Proprio per aiutare le persone che ne soffrono, ma anche chi non conosce il problema per capire com’è difficile rapportarsi nella vita quotidiana. Tu perchè hai scritto questo libro?

Io ho sofferto molto per le incomprensioni che sono nate tra me e tutte le persone che mi circondavano quando sia io che gli altri non avevamo idea del perché i miei atteggiamenti fossero così eccessivi a volte o auto ed etero distruttivi. Mi sono fatta male e ho fatto del male a molte persone e avevo bisogno di far comprendere che i primi a star male siamo proprio noi che, diagnosticati o meno, abbiamo un disturbo di questo tipo.

Che importanza dai alla scrittura come forma di espressione, di cura dell’anima?

Be’ per me la scrittura e la lettura sono parte fondamentale della vita, mi hanno salvata sia l’una che l’altra in più situazioni. Da ragazzina avrei potuto tranquillamente essere tra quelli che si intossicano di droghe o alcol, invece io mi immergevo nella lettura e viaggiavo così. Non avevo bisogno di droghe supplementari. Per fortuna. Ho avuto un’adolescenza piuttosto disturbata e pericolosa, per le persone che frequentavo e per l’assoluta indifferenza della mia famiglia. I rischi che ho corso li vedo oggi con il senno della persona adulta che guarda al passato e mi chiedo come ho fatto a non cadere in tossicodipendenze o a rimanere viva. Devo ringraziare la lettura, tra le altre cose. Per quanto riguarda la scrittura il discorso è più complesso ma per tornare al punto che interessa a noi credo che sia in qualche modo catartico, quindi, sì, terapeutico. Non sono io a dirlo, ma fior fiore di terapeuti. Sicuramente questa è la storia di questo libro, per lo meno.

Perchè dovrebbero comprare questo libro?

Credo che si debba cominciare a parlare di disturbi psichiatrici con competenza e cognizione di causa. È vero, se vogliamo, che “da vicino nessuno è normale” come recitano alcune battute, ma è anche vero che conoscere bene i vari aspetti che ci si possono presentare nella vita, sia che si sia vittime di una diagnosi, sia che si sia vittime di un diagnosticato o non diagnosticato, può aiutare a capire meglio il mondo di cui facciamo parte e che ci circonda. Può far sorgere qualche dubbio, almeno è quello che spero. Può essere che quell’uomo o quella donna che ci stanno facendo tanto male e a cui noi stessi facciamo male forse siano disturbati. Può essere che siamo noi ad essere disturbati e non lo sappiamo. nessuno ne parla, quindi nessuno sa nemmeno chiedere aiuto. Credo che il dubbio sia sempre occasione di approfondimento e crescita e se questo libro può suscitare qualche dubbio allora vale la pena essere comprato e letto.

Come ti sei sentita appena l’hai pubblicato?

Appena pubblicato mi sono sentita insicura: avrò fatto bene? avrò fatto male? In fin dei conti ho raccontato anche cose intime della mia vita che molti terrebbero per sé. Ma la mia vita, fino a qualche anno fa coincideva con il mio disturbo e, ribadisco: se ne deve parlare, perché se nessuno ne parla non si troveranno mai delle soluzioni e non avremo mai un aiuto spassionato e sincero da chi ci circonda. Anche ora mi chiedo se ho fatto bene. Molti mi dicono che sono stata coraggiosa. non so se si tratti di coraggio o incoscienza, ma sentivo di doverlo fare. per me e per tutti quelli che come me soffrono o hanno sofferto di questo disturbo.

Di MANUELA MONTEMEZZANI

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