Federica Storace
Sei un un essere speciale
Donne e uomini raccontano la generatività
La follia
La disabilità
La prostituzione
La schiavitù
La resistenza partigiana
L’Africa
La tratta umana
L’ultima cena
Sinossi
Un viaggio a tappe sui temi più scomodi o scontati dell’attualità in cui il vissuto diventa non solo racconto ma analisi delle potenzialità, delle opportunità, delle carenze, delle contraddizioni della società in cui viviamo, della cultura corrente, delle istituzioni.
Dalla malattia psichiatrica, al mondo della disabilità, dalla violenza sulle donne alla prostituzione, passando per la tossicodipendenza, il disagio educativo, le abissali differenze tra nord e sud del mondo.
Spiccano le diverse esperienze di paternità perché, senza la componente maschile, non si realizza la complementarietà che genera vita.
Apre orizzonti sconosciuti ed impensati la “sosta” nel contesto della spiritualità nel mondo di oggi e conclude il testo un’originale incursione nella bellezza dell’arte.
Persone famose o sconosciute diventano protagoniste di questo romanzo corale. Da Roberta Antonello e Nausica Muzio Ravina (la follia), Tiziana Cecchinelli, Vittoria Valenziano De Marco, Edy Quaglia e Rudy Vidoni (la disabilità), Sr. Eugenia Bonetti e altre voci di donna (su prostituzione, violenza, schiavitù), Domenico Chionetti e la Comunità di San Benedetto al Porto (dipendenze, impegno sociale), don Domenico Ricca (il disagio nel carcere minorile), Marco Barnieri (l’educazione di strada), don Tarcisio Faoro (i giovani in casa famiglia), don Luigi Zoppi (tossicodipendenze, immigrazione ed educazione), Giordano Bruschi e Aldo Gastaldi (la resistenza partigiana), Madre Elena Francesca Beccaria (la spiritualità… al presente), Padre Christian Carlassare e Sr. Ruth Mora (missionari oggi), Suor Plautilla Nelli (incontro con l’arte) … Tanti diversi spaccati di vita e un’unica domanda: si può e come essere generativi oggi?
1 Quanto è importante, per te, il messaggio nella scrittura e nell’arte
in generale?
Il messaggio è” l’essenziale necessario” di ogni forma di comunicazione. Il cuore pulsante che dà senso alla comunicazione, sia nella scrittura che in ogni altra forma di espressione artistica. Senza un contenuto da veicolare, da esprimere e diffondere, ci troveremmo di fronte soltanto a “gusci vuoti”, superficialità. E’ un pericolo che, attualmente, mi sembra si corra spesso: la banalizzazione di tutto, l’omologazione. Non credo esista libro né opera d’arte in cui non sia importante il messaggio che l’autore, l’artista desidera comunicare. Anzi i messaggi, al plurale, perchè sono poi i fruitori di libri, quadri, statue, foto, opere d’arte, bellezze naturali e tanto altro ancora (per fortuna la bellezza e l’arte hanno mille volti e mille e mille modalità espressive!) a cogliere il contenuto più consono, più adatto, diverso per ciascuno come diverse, uniche ed originali sono le persone. Naturalmente con questo non voglio sminuire la “forma”: un libro deve essere scritto bene per poter essere pienamente apprezzato. E come si può non pensare alla meraviglia davanti alla perfezione di un fiore, a capolavori come La Pietà, i quadri di Caracavaggio, Raffaello, gli affreschi di Giotto, le tragedie greche, le cattedrali gotiche, “L’infinito” di Leopardi …
2 Sei un insegnante: come concili le due attività in questo periodo e come la scuola potrebbe migliorare grazie alla cultura secondo te?
Bella Domanda. Conciliare è faticoso ma, sopratutto le donne, sono abituate a farlo da molto tempo. Cerco di “incastrare”, stabilisco le priorità, a volte devo rinunciare a qualcosa come è inevitabile. Ho anche la famiglia da …supervisionare, oltre al resto, anche se i miei figli sono già grandi. E’ una “strategia” dettata dalla passione. E, a volte, è necassario ritagliarsi dei piccoli spazi per rallentare i ritmi: difficile riuscirci. Per quanto riguarda la scuola, credo che la cultura sia il pilastro fondante della scuola. E’ necessario tornare a valorizzarla in tutte le sue forme ed espressioni perchè la qualità dell’istruzione del nostro paese migliori, cresca e permetta ai ragazzi di crescere. E’ una scelta che va fatta dalle Istituzioni e dalle famiglie prima ancora che dai docenti. Se non c’è questa sinergia socio-educativa, gli insegnanti, abbandonati a se stessi e sminuiti, possono anche fare del loro meglio ma non sarà mai abbastanza.
3 Parlaci del tuo impegno nei temi sociali.
Io mi sento, a pieno titolo, inserita nella società in cui desidero portare il mio contributo personale e professionale. I temi sociali non possono lasciarmi indifferente. Anche questa è cultura. E sensibilità civica. Devo anche dire che sono cresciuta in ambienti in cui il volontariato, le attività, che ora rientrano del mare magnum ed indispensabile del cosiddetto “terzo settore”, hanno influito molto sulla mia formazione e continuano a rientrare nella mia sfera di attività anche nelle tematiche che scelgo di trattare nei miei libri. Perciò la solidarietà per chi si trova in situazioni di fragilità, l’attenzione ai problemi educativi, a tutto ciò che riguarda le donne in particolare, il mondo del lavoro, l’inclusione, l’interculturalità. Non faccio niente di eccezionale ma cerco di orientare le mie attività quotidiane, tutte, ad una dimensione più ampia possibile che pone al centro la persona e la dignità di ogni persona. Sono poi molto sensibile a tutto quanto riguarda i giovani perchè ho come riferimento due grandi Santi che si sono occupati, nell’Ottocento, dei ragazzi e delle ragazze, più poveri e diseredati ovvero San Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello. Grazie ai figli ho acquisito l’ampia e ricca formazione educativa del mondo Scout, sono socia del CIF, Centro Italiano Femminile e socia di una Onlus “Il nodo sulle ali del mondo”, presidio VIS (Vonontariato Internazionale per lo Sviluppo) che si occupa di disagio giovanile, interculturalità e sostiene numerosi progetti in Italia e nel mondo.
4 Futuri lavori?
Sì…. Per ora non ho intenzione di deporre la penna nè di dedicarmi ad altre attività. Mentre “Sei un essere speciale” è già alla seconda edizione, nei prossimi mesi uscirà un nuovo racconto per ragazzi “L’enigma delle parole prigioniere”, giusto a proposito dell’importanza dei contenuti nella comunicazione. Ci sono poi altri lavori in corso, almeno altri tre libri ma devo trovare il tempo per scriverli, poco per volta …
5 Impegni e lavori che ti hanno dato la più grande soddisfazione?
Non saprei individuarne alcuni nello specifico. Ogni impegno e lavoro che riesco a portare avanti con entusiasmo e passione, è una gioia. Dal fare lezione con i miei alunni, dalle esperienze vissute in famiglia, alla soddisfazione di presentare un mio libro o ricevere un premio letterario. Tutte soddisfazioni. Importanti, significative, che lasciano una bella traccia e insegnano qualcosa ma che non sono tutto, Alla fine, quello che davvero conta e che rimarrà in eterno di noi, è l’amore che abbiamo saputo donare, il bene che ci sopravvivrà.
Di Manuela Montemezzani