L’ ultima novità’ uscita da qualche nostro parlamentare è la nuova figura del “docente esperto”, aspetto che suona decisamente una grande presa in giro verso i docenti , sia i sindacati che gli stessi precettori, non capisco l’utilità di questa figura. Io stesso per 41 anni ho operato nelle scuole e ritengo che questo ruolo non possa portare niente di buono se non portare a discussioni e collisioni tra docenti e presidi ma, forse, è proprio questo che il nostro governo vuole. Governare, fare le leggi , mettendo gli uni contro gli altri: in questo modo pensa di governare molto meglio. Solo alcuni insegnanti che fanno da “contorno” all’harem dei presidi ne trarrebbero vantaggio a scapito di tutti gli altri colleghi che, forse, si meriterebbero di più. Senza dimenticare che gli insegnanti italiani sono i peggio pagati dell’Europa intera. Con una scuola che va alla deriva e che fa acqua da tutte le parti, dove mancano diverse figure come: insegnanti di ruolo, di sostegno, bidelli e il nostro governo pensa bene di risolvere con la figura del docente esperto” e che dare quattro soldi in più ad dei raccomandati si possano risolvere le cose. Ma, poi, chi diavolo sarebbe questo “docente esperto”? Quello che ha la lingua più’ lunga, quello che parla o scrive meglio, quello che ne sa una più del diavolo, quello che dice sempre “sì” al dirigente scolastico: e che li fa da cameriere, oppure quello che va a caccia e denuncia i colleghi che, secondo lui, lavorano poco o non fanno il proprio dovere? Nascerebbe una sorta di “sceriffo scolastico” questo che vogliamo? In un momento in cui l’Italia ha centinaia di problemi urgentissimi da risolvere, ci mancava anche questa storia del “docente esperto”. Peccato davvero che non abbiano ancora pensato ad inventarsi la figura del “docente espertissimo” che, a sua volta, dovrebbe nominare il docente esperto scegliendo magari tra amici e parenti. Sicuramente quando ho lasciato la scuola sei anni fa per andare in pensione le cose non è che andassero bene, ma certamente meglio di adesso: in 6/7 anni le scuole italiane hanno perso autonomia, dignità’ e considerazione da parte dei suoi stessi operatori.