LiberaMente

LA PRESUNTA NORMALITÀ DELLE MADRI ASSASINE

Una tragedia personale si inserisce sempre in uno sfondo sociale malandato

In questi giorni ha destato notevole sconcerto la morte di stenti della piccola Diana, bambina di diciotto mesi, abbandonata in casa dalla madre Alessia Pifferi.
Dalle cronache emergono alcuni elementi che destano parecchie perplessità. La madre riferiva di non essersi accorta del suo stato di gravidanza, successivamente affermava di essere una psicologa infantile, in casa è stata rilevata la presenza di uno psicofarmaco.
Risulta sempre molto difficile comprendere le ragioni di un qualsiasi comportamento umano, nell’Interpretazione dei sogni, Sigmund Freud ha scritto che era sua intenzione occuparsi di persone normali o quantomeno presunte tali; questa frase sembra adattarsi perfettamente a quanto avvenuto poiché Alessia Pifferi ha raccontato a diverse persone molte menzogne.

Indipendentemente da future perizie psichiatriche o esiti giudiziari, emergono con chiarezza alcune evidenze: la piccola Diana non è mai stata nè desiderata nè amata, non riconosciuta dal padre, il suo abbandono psicologico ha ben preceduto la morte fisica. Si potrebbe affermare che è come se Diana non fosse mai nata, la celebrazione di un finto battesimo, (fatto riferito da una vicina di casa) è un episodio che esprime diversi significati: negazione, opportunismo, disonestà.

Finora abbiamo solamente accennato a possibili motivazioni individuali. Esiste un’altra componente, quella sociale. In data 29 luglio si sono svolti i funerali di Diana, la presenza delle autorità (sindaco di Milano e sindaco di San Giuliano) oltre a testimoniare solidarietà e vicinanza, esprime colpa e notevoli mancanze. Una società che non riesce a prevenire episodi così sconvolgenti inquieta, questa la vera motivazione per l’adesione dei primi cittadini al funerale.

Ormai da alcuni anni viviamo in un contesto in cui ci viene raccontata una bugia pericolosa. Con un click hai il mondo a portata di mano, con un click puoi fare tutto, basta cliccare like o dislike e sei protagonista della vita.
Come già scritto l’esistenza è complessa, un mi piace (like) o non mi piace (dislike) può essere valido se giudico un dessert, una fotografia, risulta a dir poco inadeguato se la domanda risulta essere: vuoi un figlio/a?

Gli esseri viventi hanno necessità e bisogni diversificati, non solo fisiologici. Questo è il periodo dell’anno in cui molti proprietari di cani o gatti li abbandonano per strada, secondo dati forniti dall’Enpa durante il mese di luglio 2022 sono stati abbandonati circa mille cani, mentre nel corso dell’anno 2021 risultano 7600 (una media di circa 20 al giorno).
A volte alcuni si giustificano dicendo che “Beh, non siamo mica San Francesco”, come per dire che per accudire degli esseri viventi servano capacità straordinarie, vicino alla santità.

Attualmente mancano leggi e consapevolezza; prima di occuparsi di un qualsiasi animale domestico, (come avviene in altri stati dell’UE) sarebbe opportuno obbligare i loro padroni ad un corso in cui si vengano esplicitati i bisogni essenziali e le modalità di comportamento dei nostri “amici”. Può risultare banale dover dire che un cane od un gatto bevono, mangiano, dormono ed espletano i loro bisogni, insomma necessitano di essere seguiti.

La nostra società ha concepito cani e gatti robot. Premo un tasto e gioco, premo un altro tasto e spengo il robot. Per fortuna questa invenzione è risultata fallimentare, uno sguardo, una leccata, un guaito di un essere vivente sono immensamente più gratificanti deel spettacolari evoluzioni di un qualsiasi robot.

Per quanto riguarda gli esseri umani, direi che le soluzioni sono sicuramente complicate, è noto come le madri possano essere affette da depressione post partum, ora definita più modernamente depressione perinatale, in genere ne soffrono tra il 7-12% delle madri (fonte Ministero della salute). Potrebbe risultare una precisazione inutile, ma al momento
la depressione post partun non è riconosciuta dal DSM 5 e dall ‘ICD 11 (i due attuali principali manuali relativi alle malattie psichiatriche) questo ovviamente non vuol dire che non esista.

Dato che risulta quasi impossibile che una gestante non incontri almeno un sanitario lungo il corso della sua gravidanza, una società seria dovrebbe predisporre servizi universali che seguano obligatoriamente tutte le donne gravide per tutto il periodo necessario (pre e post partum), non sarebbe male se qualche fondo del PNRR fosse ben speso in progetti di questo tipo.

La morte della piccola Diana testimonia probabilemnte un abisso personale, ma principalemnte un fallimento della società

Chi desidera porre quesiti od esprimere osservazioni può scrivere al seguente indirizzo email: liberamenteeco@gmail.com

9

 

Lascia un commento