La tempesta, che si è scatenata alle 23 circa della scorsa notte, ha offerta l’acqua, attesa da mesi, ma in una quantità assurda e con una violenza inaudita.
All’1:30, quando il pericolo di riprendere la guida si è placato, il paese aveva subito numerosi danni, sia a livello di privati sia di pubblici. Il centro, lungo la via Vittorio Veneto, ha cartelli di cantieri, tegole e altri ostacoli, di vario genere, sparsi.
Una quercia secolare si è spoaccata in due parti, cadendo in parte nel cortile dell’abitazione, in parte nella direzione in salita sull’argine. Gli abitanti di Verrua sono allibita dall’accaduto: forse, dalla tromba d’aria,, che, nell’agosto 1988, aveva coinvolto molti territori della Provincia, in particolare il capoluogo, Pavia.
Linee telefoniche non sempre fruibili, connessione a Internet non possibile e molte aree al buio, nelle quali la luce, secondo la gravità del danno, è tornata a funzionare, dopo circa un’ora da quando potevamo considerare “il peggio” alle spalle”.
Sulle rive del fiume Po, oggetto di monitoraggio, a causa della grave siccità che sta colpendo la regione, dalla scorsa primavera, Verrua non ha subito danni come in questo caso. Nell’ambito storico-paesaggistico locale, la quercia rappresentava un simbolo del paese e sorge in quel posto dal 1954, quando, in pochi anni, è diventato un arbusto impegnativo e il simbolo, anche per una breve sosta rigenerante, del paese.
Un altro tratto che merita attenzione è la via Suppellone, che è ancora inondata in alcuni campi e vie secondarie,
Se vi mettete alla guida, molta attenzione!
Segue un articolo di scatti fotografici: l’allarme di un ambiente che si modifica presenta il suo conto.