Alla scoperta delle meraviglie d' Italia

San Fruttuoso: un’Abbazia e un mare limpido

L’ angolo, in cui la pace della meditazione e il farsi cullare dal Mar Ligure, anche se, in alcune ore, affollato, richiama quell’auspicio che abbiamo tutti: scivolare in un modus vivendi che abbiamo, inconsapevolmente, rinchiuso da qualche parte, a febbraio 2020.

Partenza a Rapallo, traghetto fino all’Abbazia, con possibilità di visita guidata e non. Un labirinto: entri, esplori e…ti perdi! Non è un problema, gli addetti vi aiutano a ritrovarvi, uscite di emergenza, a parte. Ora, scopriamo cosa può offrire questo ampio, dall’esterno, e minuscolo, in alcuni stanze, Bene FAI.

Molti avranno già sentito l’espressione “FAI”, acronimo di turisti avranno già sentito parlare ed è il Fondo Ambiente Italiano, un’associazione nazionale, che ha lo scopo di salvaguardare “oggetti di attrazione turistica”, con un procedimento burocratico, nel quale si valuta se è possibile o no classicare un edificio, ad esempio, nell’associazione.

Un altro obiettivo è quello di abbattere qualsiasi barriera fisica, sensoriale e cognitiva che limiti l’accesso alla cultura. I visitatori disabili entrano gratuitamente in tutti i Beni del FAI aperti al pubblico, presentando la tessera ANMIC, acronimo di “Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili”.

L’ Abbazia è un Bene Fai dal 1983,  quando Frank e Orietta Pogson Doria Pamphilj, i suoi proprietari, hanno effettuato la donazione al progetto.

Incastonata in una piccola insenatura, da cui si erge una torre cinquecentesca, l’edificio cattolico è stato pensato dal martire Fruttuoso, nel VIII secolo d.C., indicandola in sogno a Prospero, vescovo di Tarragona, per sfuggire all’invasione araba della Spagna, luogo adatto nella sua posizione, difficilmente accessibile, in quell’epoca, nel quale conservare le relique del Santo.

Altre strutture romaniche sono state scperto con un resuayro, completato negli anni Novanta, quando  è stato allestito un museo, per far conoscere meglio le origini e la storia di un’esistenza monastica, con la particolarità di una spiaggia, oggi, luogo di turismo. Un abbraccio tra sacro e benessere.

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