Lo scorso 4 luglio, il Club del Buttafuoco Storico, da sogno a realtà, ha posato la prima pietra, che diventerà la Casa del Buttafuoco Storico: da quasi trent’anni, esso promuove e valorizza il “potente rosso” dell’Oltrepò Pavese. La “Casa” viene concepita come un’enoteca moderna, concepita con tecniche costruttive sostenibili, luogo di incontro e spazio di degustazione, formazione e vendita, all’altezza di uno dei vini più rappresentativi del territori.
Davide Calvi, Presidente del Club del Buttafuoco Storico, che ha aperto l’incontro
salutando le istituzioni, i sindaci, i soci produttori e gli ospiti presenti, ha sottolineato: “la realizzazione della nostra nuova “casa”, dopo tanti anni di attività del Club, è per noi una tappa importante: non un traguardo, ma ancora un passo in avanti, perché questo vino diventi sempre di più il simbolo della qualità indiscussa di un intero comparto, a
ragione dell’ottimo lavoro svolto dai viticoltori, della cura che ogni giorno esprimono per la vigna e i prodotti che ne derivano”.
Il Club del Buttafuoco Storico nasce nel 1996, come libera associazione fra produttori
intenzionati a valorizzare il Buttafuoco Storico. Ha rappresentato in questi anni uno strumento di scrupolosa e responsabile autodisciplina, attraverso un rigido regolamento, sollecitando aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, perché le consolidate e sagge abitudini diventassero una comune strategia per il successo qualitativo.
I produttori di Buttafuoco Storico, tutti associati al Consorzio, attualmente sono 17: viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori in proprio.
Complessivamente gli ettari a vigneto nel territorio di produzione, compresi nei comuni di Broni, Stradella, Castana, Canneto Pavese, Montescano, Pietra de’ Giorgi, Cigognola sono circa 22, ripartiti in 20 “Vigne”, il cui nome topografico compare rigorosamente in etichetta, a garanzia della provenienza e unicità del prodotto.
Le informazioni sono presenti sul sito ufficiale: www.buttafuocostorico.com