Lo dico col mio sangue. È un modo di dire romantico, evocativo, legato a estrema sofferenza. Un corpo di volontari, combattenti con l’esercito Ucraino, ha voluto, applicarlo, inviando una lettera alla Corte Europea dei Diritti Umani da una terra di lotta, tortura, sofferenza e morte, in difesa della civiltà e libertà, uno strumento per tornare ai vecchi valori, alla ritualità, vergata col loro sangue. Il tutto in ripresa video, per il prelievo uno dopo l’altro, porgono il braccio, disposti in cerchio. Il sangue viene inserito in una penna stilografica e la scrittura sarà di color rosso, per significare, codificare speranza, impegno, sofferenza di un popolo, in una situazione ove i Potenti tutto dicono e tutto negano allo stesso tempo, pur senza tirare in ballo Nostro Signore che con il Suo Sangue ha lavato i peccati del Mondo.
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