Domenica 8 maggio 2022 – nell’ambito degli eventi collaterali alla mostra “Metafisica dello spazio. Architettura e scultura nella Pavia tra le due guerre. Hangar Ticinum. 30 progetti per la riqualificazione dello storico Idroscalo” – il Comune di Pavia, Assessorato alla Cultura, e l’Aeroclub Como, con la collaborazione del Club Vogatori Pavesi, organizzano una dimostrazione di volo di tre idrovolanti. Lo spettacolo, di grande suggestione, riveste un importante ruolo nel rievocare la rilevanza storica dell’Idroscalo pavese. Inizialmente previsto nei pressi del Ponte Coperto e successivamente imposto dal Comune al margine orientale del viale Lungoticino, l’Idroscalo di Pavia fu realizzato per la S.I.S.A. (Società Italiana Servizi Aerei) su progetto dell’architetto Giuseppe Pagano, esponente di primo piano del razionalismo italiano e autore anche di quello di Torino, che infatti era del tutto simile se non nelle dimensioni. Fu inaugurato il 1° aprile 1926, sebbene non ultimato, da Benito Mussolini in persona, tanta era l’importanza strategica assegnata al progetto. Come quello torinese, demolito nel 1954, sorge su di una struttura a palafitta in calcestruzzo armato, con quattro grandi piloni con fondazioni nell’alveo del fiume, i quali sostengono una piattaforma rettangolare, su cui è costruito l’hangar vero e proprio. Quest’ultimo era stato pensato come una struttura a pilastri in cemento a sostegno di capriate in ferro coperte da lastre in eternit, con muri di tamponamento in mattoni forati, aperto tutto intorno da grandi vetrate e circondato da una balconata, in modo da poter godere del panorama fluviale. Una passerella, oggi non più esistente, lo collegava al viale, rispetto al quale si trova in posizione leggermente soprelevata per evitare problemi legati alle esondazioni del fiume, mentre un lungo scivolo sul lato est permetteva ai velivoli di scendere nel letto del fiume e di risalire all’hangar. I tre idrovolanti arriveranno sulla città da nord verso le 11,30, sorvoleranno il fiume e ammareranno tra il ponte Vecchio e il metanodotto, ripartendo successivamente verso nord. Potranno, così, ridare vita a quel momento storico, quando – dalla metà degli anni ’20 alla metà degli anni ’30 – Pavia era tappa fondamentale sulla tratta aerea da Torino a Trieste, che aveva uno scalo anche a Venezia. Si potrà assistere alla manifestazione da via Milazzo, da viale Lungo Ticino Sforza o dal Ponte Coperto. Si precisa che l’incidenza ambientale della manifestazione sarà pressoché nulla, essendo gli idrovolanti gli unici mezzi approvati nei parchi naturali americani, dove sono proibite anche le barche a motore. Non risulta, infatti, che le operazioni degli idrovolanti siano in contrasto con alcuna prescrizione della 92/43/CEE. L’Aeroclub di Como – Associazione Sportiva dilettantistica, federata all’Aeroclub nazionale e al Coni – ha una quasi secolare esperienza in materia, dal momento che è attivo dal 1930 e gestisce con successo una scuola di volo per la formazione dei piloti di idrovolanti.
Per info: museicivici@comune.pv.it